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La cinquina del centrodestra per la presidenza dei cinque municipi

Nonostante il recente ricompattamento di tutte le anime del centrodestra sulla candidatura a sindaco di Domenico Di Paola, la coalizione dei partiti e movimenti civici che lo sostengono non è riuscita comunque a quadrare il cerchio sul nome dei candidati da presentare per le cinque presidenze dei municipi di decentramento amministrativo comunale. Infatti alla fine il Ncd, coordinato dal sottosegretario barese Massimo Cassano, piuttosto che scontentare uno dei due presidenti di circoscrizione uscenti, Aldo Iannone e Dino Tartarino, entrambi “alfaniani”, ha preferito rinunciare del tutto ad esprimere un solo nome da candidare alla presidenza di uno dei 5 municipi. Difatti nella suddivisione delle candidature da presentare alla presidenza dei 5 municipi al Ncd sarebbe spettato indicare il nome del candidato presidente del “municipio 3”, ossia quello comprendente i quartieri baresi di Fesca, San Girolamo, Marconi, Stanic e San Paolo, dove gli “alfaniani” avrebbero potuto riconfermare l’uscente della vecchia circoscrizione del  quartier San Paolo, Iannone, invece a sorpresa il Ncd ha deciso di restare fuori dal gioco delle presidenze dei municipi e lasciare che fosse lo stesso candidato sindaco a prendersi la responsabilità, insieme alle altre forze dello schieramento, sui nomi da candidare per la guida degli organi di decentramento comunale. E così per il municipio di San Paolo è spuntato il nome di Francesco Ferrante in quota al “Nuovo Psi”. Un nome, questo, non nuovo come candidato presidente, poiché in passato lo stesso Ferrante è stato già per ben due volte consecutive, nel 2004 e nel 2009, candidato alla presidenza della vecchia circoscrizione, che comprendeva solo i quartieri San Paolo, Marconi e Stanic, però per il centrosinistra. Infatti, come si ricorderà, Ferrante in precedenza è stato candidato presidente del centrosinistra, la prima volta in quota ai “Socialisti autonomisti” di Alberto Tedesco e fu eletto presidente al ballottaggio, mentre la seconda volta, nel 2009, da presidente uscente, riconfermato alla candidatura in quota Pd, fu sconfitto dall’allora candidato del centrodestra, Iannone per l’appunto. Ora Ferrante si presenta per la terza volta consecutiva alla presidenza dell’istituzione di decentramento comunale del quartier San Paolo, ma proposto dallo schieramento opposto a quello con cui si era schierato in passato. “E’ del tutto evidente – dichiara un bene informato sulle vicende politiche baresi – che dietro la candidatura di Ferrante anche questa volta c’è la mano del suo sponsor di sempre. Vale a dire l’ex senatore del Pd ed ex assessore pugliese alla Sanità del primo governo Vendola,  Alberto Tedesco”. Infatti, come è noto, Tedesco è schierato apertamente con Di Paola nella corsa a Primo cittadino del capoluogo. Un sostegno, quello di Tedesco, che – secondo molti – più che a favore dell’ex manager di Adp, è soprattutto contro il suo ex delfino Antonio Decaro, candidato sindaco del centrosinistra. Ferrante, infatti, è uno dei pochi esponenti locali rimasti fedeli a Tedesco dopo le note vicende giudiziarie che lo hanno interessato. Per cui, ora, l’ex senatore barese del Pd, con la riproposizione di Ferrante come candidato presidente del centrodestra, forse ha voluto dimostrare che, pur essendo uscito dalla scena politica attiva, è ancora in grado di garantire candidature di rilievo ai suoi seguaci, seppur sul fronte opposto a quello suo d’origine. Insomma un segnale politico per chi lo ha abbandonato, preferendo rimanere nel Pd con Decaro, che avrebbe – a detta di molti – raccolto quasi interamente intorno a se gran parte degli orfani di Tedesco e del suo nutrito patrimonio elettorale. Il candidato del centrodestra al “Municipio 1”, ossia quello più popoloso ed importante della città (comprendente i quartieri Murat-San Nicola-Libertà-Madonnella-Japigia e l’ex frazione di Torre a Mare, complessivamente oltre 108mila abitanti), è il consigliere comunale uscente Massimo Posca ora espressione di Fi, ma con un passato in An, poi Pdl, vicino al senatore Antonio Azzollini, ma abbandonato da Posca quando quest’ultimo ha deciso di aderire al Ncd. Al secondo municipio, quello di Carrassi-Picone-Poggiofranco e San Pasquale, la coalizione che sostiene Di Paola ha indicato come candidato presidente la giornalista Cristina Cippone, portavoce dello stesso Di Paola. Ed in quanto tale Cippone è andata in quota alla lista stessa del candidato sindaco, “Impegno civile” per l’appunto. Al “municipio 4”, ossia quello di Carbonara-Ceglie-Loseto, il candidato presidente del centrodestra è l’uscente Michele De Giulio di Forza Italia. Mentre al quinto ed ultimo municipio barese, ossia quello di Palese- Santo Spirito, il nome del candidato alla presidenza è Nicola De Matteo, consigliere provinciale uscente, nonché capogruppo del “Movimento politico Schittulli”, che difatti è la sigla in quota alla quale la candidatura di De Matteo è stata attribuita. Con l’indicazione della cinquina di candidati per la presidenza dei 5 municipi nella coalizione Di Paola si dovrebbe essere spento definitivamente uno dei focolai che hanno alimentato lo scontro interno tra Fi ed Ncd. Ma per come si è spento sorge il sospetto che il fuoco possa ancora covare sotto la cenere. Infatti, la fretta di annunciare i nomi dei candidati presidenti dei municipi potrebbe, come suole dirsi, aver fatto, anche in questo caso, “qualche figlio cieco” per il centrodestra. Per scoprirlo, però, bisognerà attendere il risultato elettorale.               

 

 

Giuseppe Palella   


Pubblicato il 19 Aprile 2014

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