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La Puglia ultima nella classifica nazionale per la spesa dei fondi del Psr

La Puglia è ultima tra le regioni italiane nella classifica per la spesa dei fondi comunitari del Psr (Piano di sviluppo rurale), secondo i dati Agea (Agenzia per le erogazioni agricole) della Rete rurale nazionale aggiornati al 31 agosto 2019, con una spesa ferma al 21,71 % dei fondi stanziati dall’Ue per il periodo  2014 – 2020. Percentuale di spesa che, quindi, risulta essere la più bassa d’Italia per tal genere di interventi a sostegno del comparto Primario nazionale. “La Regione Puglia continua a navigare a vista – ha affermato il presidente di Coldiretti-Puglia, Savino Muraglia –  senza correggere gli errori di programmazione, anzi peggiorando la situazione con modifiche ai criteri di accesso a bandi pubblicati nel 2016, con un effetto boomerang che ha aperto la strada ad ulteriori ricorsi”, rilevando che “i ritardi accumulati nell’avanzamento del programma di sviluppo rurale rischiano di farci perdere oltre 260 milioni di euro. Questo è infatti il volume delle risorse che i nostri agricoltori e i nostri territori rischiano di perdere al 31 dicembre 2019”. Una incapacità di spesa dei fondi agricoli della Ue – ha inoltre sottolineato Coldiretti – che rappresenta “un fallimento anche sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura in Puglia, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state al momento accolte per colpa degli errori di programmazione dell’Amministrazione Regionale con il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles”. “La voglia dei giovani pugliesi di investire in agricoltura – ha rilevato ancora Muraglia – è testimoniata dal numero di domande presentate per il primo insediamento e il pacchetto giovani del Psr-Puglia”. Però, ha obiettato il presidente pugliese di Coldiretti, “sul bando del Psr per i giovani, a fronte delle 5.202 domande presentate, solo 750 domande sono state ammesse all’istruttoria, poco più di 1 domanda su 10. E di queste solo 1 risulta istruita, mentre si aspetta la sentenza del Tar a giorni” per le altre. “Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che – sostiene sempre Coldiretti – perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani, come dimostra l’analisi di Svimez sull’emigrazione che supera l’immigrazione al Sud”. Ed “anche i bandi per la rigenerazione del Salento – ha concluso il presidente Muraglia – non hanno operatività per l’impossibilità di procedere ai reimpianti nelle aree infette della provincia di Lecce, sono un ulteriore macigno sulla spesa del Psr che in Puglia è al palo da anni”. Infatti, ha ricordato in fine Coldiretti, la Regione Puglia è tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse Psr  con circa 1.6 miliardi di euro di spesa pubblica complessiva, pari all’8% delle risorse totali sullo Sviluppo rurale per l’Italia. “Puglia ultima!” hanno esclamato gli eurodeputati pugliesi di centrodestra, rispettivamente Raffaele Fitto di “Fratelli d’Italia” e Andrea Caroppo della “Lega”. In particolare, Fitto ha commentato: “Un vero colpo mortale per l’Agricoltura pugliese” che dopo la certificazione che la Puglia, al 31 agosto scorso, “è la Cenerentola delle Regioni italiane per la spesa dei fondi pubblici e quota Fears”. “In soldoni – ha esclamato inoltre Fitto – significa che c’è il rischio concreto che oltre 157 milioni di Euro del Psr rischiano di essere restituiti all’Europa, perché la Regione Puglia non è stata in grado di spenderli!” Per questo l’europarlamentare pugliese del partito di Giorgia Meloni ha assicurato di presentare alla Commissione europea un’interrogazione urgente, per conoscere le eventuali misure da mettere in atto per cercare di scongiurare il danno incommensurabile per tutti coloro che sono in attesa che i progetti presentati vengano finanziati.
“Ma non posso non ricordare – ha inoltre dichiarato Fitto – che per molto meno, in passato, sarebbero saltate le teste dei politici responsabili di un disastro di queste dimensioni, che con il presidente Michele Emiliano sono diventate enormi sciagure. La Puglia era penultima con Di Gioia (ndr – ex assessore di Emiliano all’Agricoltura), ora con lui è ultima. Ne dovrebbe trarre le conseguenze!” Insomma, per l’eurodeputato di Maglie (Le), “al disastro ambientale-politico-socio-economico che l’Agricoltura pugliese sta vivendo si aggiunge la catastrofe burocratica di una Regione che con i suoi vertici politici e la struttura dell’Assessorato non è stata in grado di sfruttare l’opportunità che gli investimenti europei garantiscono per lo sviluppo rurale. Ed i dati sono davvero sconfortanti se si considerano le notevoli differenze che si registrano fra le altre Regioni italiane e la Puglia, che al 31 agosto scorso ha speso circa il 22%. Ossia un dato notevolmente inferiore sia alla media nazionale, che è del 34,84%, che a quella delle altre Regioni del Sud, che sono al 30,32% di spesa. Ma la Regione Puglia è anche ultima, a notevole distanza dalle altre Regioni, come percentuale di realizzazione delle spese degli anni di impegno 2015/2016 con appena il 60,46%. “Mi sarei aspettato – ha ironizzato, in fine, Fitto – che fosse lo stesso Emiliano a rendere pubblici questi dati, magari con una di quelle conferenze stampa alle quali ci ha abituati, nella quale racconta ai pugliesi che tutto va benissimo e che i fondi europei sono spesi tutti magari oltre il 100%!!! Non è vero, i finanziamenti li perdiamo, mentre la Xylella avanza e un intero territorio è distrutto per sempre”, concludendo: “Che dire, complimenti davvero al presidente Emiliano” che, da assessore all’Agricoltura, ha raggiunto un record mai stabilito prima dai suoi predecessori”. Invece, per il leghista Caroppo,  con la denuncia dei dati che vedono la Puglia come Regione “canaglia” per il Psr, “non si tratta di commentare sterilmente una classifica, ma di coglierne le conseguenze drammatiche: da una parte, i fondi comunitari non vengono utilizzati e gli agricoltori attendono da anni che i loro progetti vengano finanziati, dall’altra la Puglia rischia di dover restituire il 31 dicembre ben 160 milioni di €, denari che dovevano tornare nelle tasche dei pugliesi”. “Mi pare – ha aggiunto l’eurodeputato pugliese del partito di Matteo Salvini – che nessuno, a cominciare dal Presidente e Assessore all’agricoltura, Emiliano, abbia chiara la portata del disastro che si sta abbattendo sulla Puglia e sui pugliesi. Esattamente come è accaduto con la Xylella, augurandosi “che anche in questo caso non ci si voglia ricordare del malato dopo che è morto: anziché occuparsi della sua personale ricandidatura, Emiliano individui immediatamente un assessore all’agricoltura con il precipuo compito di evitare questa ennesima catastrofe”. Parimenti ironico il commento del capogruppo di Forza Italia alla Regione, Nino Marmo, che sulla questione ha seccamente ironizzato: “Dobbiamo consegnare l’ennesima medaglia al demerito al presidente Emiliano e al centrosinistra che governa la Puglia”. E, dopo aver anch’egli commentato i dati della tabella Agea relativi alla spesa pugliese dei fondi per il Psr, Marmo ha concluso: “Dunque, vorremmo capire dal Presidente della Giunta come ha potuto realizzare un tale capolavoro e come si scuserà con i cittadini, con i nostri agricoltori e con tutti i lavoratori del settore che avrebbero bisogno di quelle risorse come dell’ossigeno. E’ un dato che suona l’allarme su un’incapacità politica e gestionale senza precedenti, che si manifesta ormai in tutti i settori di competenza regionale”. Ma ciò, in questo momento, è chiedere forse troppo al governatore pugliese uscente, Emiliano, che è alle prese verosimilmente più con i problemi del centrosinistra, per la sua riconferma, che con quelli dei pugliesi.

 

Giuseppe Palella

 

 

 


Pubblicato il 2 Ottobre 2019

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