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L’amministrazione Emiliano naviga a vista

A Bari l’amministrazione Emiliano, dopo l’ultimo arenamento della maggioranza nell’aula “Dalfino”, da ora in poi dovrebbe navigare a vista. E per questo ieri pomeriggio il sindaco ha evidentemente convocato una riunione con tutti i consiglieri di maggioranza, per invitarli a non disertare l’odierna seduta di consiglio sul bilancio. Un appello, quindi, a non prestare ulteriormente il fianco a critiche e soprattutto al discredito della coalizione che insieme a lui amministra Bari. Un discredito che, a pochi mesi dalla elezione del nuovo Primo cittadino e rinnovo del consiglio comunale, potrebbe incidere non poco sull’esito delle prossime amministrative, compromettendo forse le possibilità di vittoria del centrosinistra nel capoluogo. Sta di fatto che difficilmente il sindaco Emiliano riuscirà a sedare i malumori che da tempo serpeggiano tra gli esponenti della sua  maggioranza e maggiormente tra quelli del suo stesso partito, il Pd, che non è ancora riuscito neppure a trovare una sintesi sul nome da proporre alle primarie di coalizione per la candidatura a sindaco. Infatti, il nome del Pd che apparentemente metterebbe tutti d’accordo è quello del deputato Antonio Decaro che, secondo le ultime indiscrezioni, troverebbe anche il gradimento del governatore pugliese, Nichi Vendola. Però l’interessato non sembra propendere affatto per una candidatura alla poltrona di sindaco che, se non gli riuscisse di ottenere, potrebbe compromettergli ogni altra prospettiva di carriera politica. E per questo, forse, Decaro per temporeggiare usa come alibi il problema non ancora definito del processo che lo riguarda, in cui è stato chiamato a rispondere per un presunto tentativo d’abuso d’ufficio, emerso da un’indagine sulla Sanità pugliese ai tempi in cui assessore regionale al ramo era il suo ex “padrino politico” Alberto Tedesco. Infatti, Decaro sa bene che alle prossime amministrative baresi la partita per conquistare la poltrona di Primo cittadino sarà molto difficile sia perché, dopo due mandati consecutivi di un sindaco di centrosinistra, è complicato riuscire ad arginare il malcontento di quella moltitudine di cittadini che in precedenza ha contribuito a far vincere Emiliano e poi è stata delusa, sia perché l’originario quadro politico barese delle alleanze nel centrosinistra, che in precedenza ha determinato la vittoria di Emiliano, ora sembra essersi invece troppo sfilacciato. Infatti, alcuni gruppi politici che nel 2009 si erano schierati a sostegno di Emiliano attualmente hanno già preso posizione a favore della candidatura a sindaco della pm Desirée Digeronimo, mentre qualche altro gruppo, a suo tempo anch’esso schierato con Emiliano, sembra che stia riorganizzando per esprimere una propria candidatura a sindaco, e comunque fuori dal centrosinistra. Tutte situazioni, queste, che non sono di certo favorevoli per il prossimo prescelto candidato sindaco del centrosinistra, che al primo turno dovrebbe conquistarsi la promozione al ballottaggio contendendola anche a candidati che potrebbero raccogliere molti voti anche nell’area di centrosinistra. Da non dimenticare che il sindaco Emiliano, sia nel 2004 che nel 2009, riuscì nell’impresa perché in entrambe le consultazioni era riuscito a compattare tutte le forze che lo sostenevano all’interno della coalizione del centrosinistra. E nonostante ciò, come è noto, alle amministrative del 2009, per la riconferma, non riuscì più a vincere al primo turno e fu necessario il ballottaggio per strappare la vittoria al candidato del centrodestra, oltre al sicuramente determinante e concomitante, e forse non casuale, contributo fornito scandalo sulle escort baresi di palazzo Grazioli. Quindi, la strada per conquistare la poltrona di sindaco a Bari nella primavera del 2014 è tutt’altro che facile non soltanto per il candidato del centrodestra, ma anche qualsiasi candidato del centrosinistra. E soprattutto se il candidato del centrosinistra dovesse chiamarsi Decaro. Un candidato, questo, che verosimilmente è gradito ai vertici nazionali dei maggiori partiti del centrosinistra, oltre che a molti esponenti locali, perché metterebbe d’accordo quasi tutti i pretendenti candidati sindaci baresi del Pd che, in caso fosse Decaro disponibile a candidarsi, si tirerebbero fuori dalla partita. Però, tra il dire e il fare, come si sa, c’è sempre di mezzo il mare. E ciò in politica ancor di più, perché sulla candidatura a sindaco di Decaro si potrebbero incrociare diverse partite ritorsive all’interno del centrosinistra che finirebbero per metterlo fuori gioco ancor prima dell’inizio della campagna elettorale. Un rischio che forse sarebbe preferibile non affrontare, visto che Decaro si è già brillantemente collocato, attraverso le primarie, a Montecitorio. E l’interessato lo sa bene.    

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Ottobre 2013

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