Cronaca

Le associazioni animaliste contro il Comune: “Bari è il paradiso dei circhi che sfruttano gli animali”

Sono oltre 2mila gli animali che vengono sfruttati, prigionieri dei circhi. A denunciarlo le associazioni animaliste della Lav e dell’Enpa di Bari. Al loro fianco ci sono anche gli esponenti del partito Fratelli d’Italia, Marcello Gemmato e Filippo Melchiorre, i quali già nel mese di dicembre, durante la seduta del consiglio comunale, avevano presentato una mozione, chiedendo di poter sospendere l’attendamento dei circhi a Bari. “La nostra mozione fu approvata all’unanimità – ha dichiarato il consigliere Gemmato – Non volevamo che i bambini fossero testimoni dello sfruttamento degli animali, perpetrato per puro divertimento”. Fino qui, nulla di strano. Ma nel mese di marzo a Bari è arrivato il circo acquatico dei fratelli Dell’Acqua, sulle cui locandine spiccava in bella mostra il logo del Comune di Bari. “Hanno tappezzato abusivamente la nostra città con manifesti e locandine, in modo selvaggio: pali della luce, pensiline dell’Amtab, cabine dell’Enel, hanno riempito i muri della città, senza avere rispetto del decoro urbano. Per di più il Comune di Bari ha persino patrocinato l’evento, nonostante il precedente accordo preso in consiglio comunale un paio di mesi prima – ha poi proseguito Marcello Gemmato – Alla luce di quanto avvenuto, le associazioni e i cittadini sono insorti e così durante una seduta di consiglio comunale ho espressamente chiesto al sindaco per quale motivo avesse concesso il patrocinio al circo acquatico. Mi rispose dopo mesi, dicendomi che il patrocinio non era stato concesso”. A questo punto il mistero si infittisce. Nonostante il circo dei fratelli Dell’Acqua non abbia ottenuto il patrocinio del Comune, sembra che non vi sia stato alcun provvedimento legale da parte dell’amministrazione. “Il sindaco Emiliano e l’assessore all’Ambiente, Maria Maugeri – ha spiegato Ambra Bucciero, presidente dell’Enpa Bari – ci avevano promesso che avrebbero applicato il regolamento vigente per quanto concerne l’attendamento dei circhi e lo sfruttamento degli animali, ma fino ad oggi non è stato fatto ancora nulla. Basti pensare che molte città italiane hanno deciso di non permettere l’attendamento dei circhi o quanto mano l’hanno regolarizzato. E così tutti i circhi che non intendono seguire il regolamento arrivano a Bari, perché sanno che qui c’è terreno fertile”. Le associazioni quindi hanno più volte chiesto a chi di competenza di disciplinare la materia, attuando le normative vigenti, che molto spesso a Bari non vengono rispettate. Nonostante l’accordo, il circo acquatico è approdato ugualmente nel capoluogo pugliese, usando illecitamente il logo del patrocinio comunale e affiggendo abusivamente locandine e manifesti nei luoghi più impensati. Alla luce di tutto questo, le associazioni hanno espressamente chiesto spiegazioni in merito, al fine di capire se quanto meno il circo acquatico abbia ricevuto sanzioni, conseguenti alle affissioni abusive e all’utilizzo illegittimo del logo comunale, ma fino ad oggi non è giunta alcuna risposta.“A partire dal mese di novembre, la nostra città è letteralmente invasa dai circhi che sfruttano gli animali – ha sostenuto amareggiata Erica Franco, in rappresentanza della Lav Bari – Pensavamo di aver intrapreso un percorso interessante al fianco delle istituzioni, ma a quanto pare ci siamo sbagliati”. “Il nostro più grande auspicio – ha poi proseguito il consigliere Melchiorre – è che Bari segua l’esempio di Torre Guaceto, dove è stata da poco liberata Sammy, una tartaruga marina”.

Nicole Cascione


Pubblicato il 20 Luglio 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio