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Il Cara si sposta da Palese alle aree militari dismesse

E’ noto che, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere. E di quest’avviso sono anche tanti residenti di Palese, specialmente quelli della zona dell’ex “Tiro a volo” che hanno le abitazioni comprese nella fascia tra la complanare in direzione Bari della “Statale 16 bis” e l’area del vecchio Aeroporto militare dismesso da anni. Infatti, la notizia di qualche giorno fa che il Cara, il Centro di accoglienza dei migrati presente da una decina d’anni a Palese alle spalle della Caserma della Finanza di viale Europa, potrebbe ben presto essere dismesso ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti coloro che da anni in quella zona sopportano disagi, danni e turbativa alla sicurezza collettiva, a causa dei comportamenti incivili di alcuni migranti durante qualche manifestazione di protesta o quando, attraversando la pista del vecchio aeroporto, si spostano quotidianamente sulla complanare, all’altezza della stazione di servizio della Egr presente sulla stessa statale nelle vicinanze del canalone di Fesca, per prendere il bus che li porta in città. Ed il fatto che la dismissione del Cara, per far spazio ai servizi aeroportuali annessi al “Karol Woytjla”,  potrebbe provocare altri disagi ben più gravi, come l’aumento dell’inquinamento acustico ed atmosferico, è per quei residenti forse meno gravoso da sopportate di quanto non sia ora la presenza quotidiana di migranti spesso indisciplinati, violenti ed a volte anche pericolosi. Insomma, una situazione di malessere degli abitanti della zona, ma anche dei tanti produttori agricoli che coltivano i campi vicini al Cara, che da tempo si sono lamentati con le Autorità competenti anche per l’elevato numero di furti e danneggiamenti che si verificano in quell’area da quando è stato insediato il Cara. Ora, però,la struttura di accoglienza dovrebbe quanto prima essere spostata in una, o più, delle caserme cittadine dismesse dai militari, quali le casermette di via Alberotanza o la Briscese di via Napoli, dove i migranti potrebbero essere ospitati anche meglio, poiché trattasi di strutture più ampie e meglio attrezzate ad ospitare l’elevato numero di stranieri ora presenti nel Cara. Infatti, quest’ultima era stata costruita per ospitare circa 800 persone, in realtà ne ospita più del doppio, creando problemi sia di sovraffollamento che di sorveglianza. La soluzione individuata di spostare i migranti in altre strutture più vicine alla città, tra l’altro, risolverebbe non solo i problema dei palesini che si lamentano di ciò che ora accade nelle vicinanze del Cara, ma sarebbe risolto definitivamente anche il problema del trasporto pubblico dei migranti che, alloggiando in strutture più vicine a Bari, non avrebbero forse più bisogno di appositi mezzi pubblici per spostarsi. In ogni caso, lo spostamento alle porte di Bari del Cara di sicuro eviterà ai migranti i rischi stradali che ora molti di loro corrono, quando si spostano lungo la complanare o attraversano la “16 Bis” per  prendere i bus dell’Amtab. Rischi che qualche volta sono stati fatali per alcuni, che sono stati investiti mortalmente da qualche veicolo in transito veloce ed il cui conducente non è riuscito a schivarli. Quindi, ora che l’Unione europea ha messo a disposizione della Regione Puglia un finanziamento di circa 26 milioni di Euro per il potenziamento dell’Aeroporto civile barese, di cui 21 da destinare all’ampliamento del”Karol Woytjla” e 5 allo spostamento del Cara in altro sito, poiché l’ampliamento, secondo i progetti,  interesserebbe l’attuale area del Cara, che inevitabilmente dovrebbe essere spostato in tempi ristretti se non si vogliono perdere questi finanziamenti. Per questo, nei giorni scorsi il prefetto Mario Tafaro ha organizzato un incontro a cui hanno partecipato l’assessore regionale alle Infrastrutture,Giovanni Giannini, e quello comunale all’accoglienza, Fabio Losito, per definire quanto prima la soluzione da adottare per lo spostamento del Cara da Palese, considerato che se i nuovi siti devono essere aree militari dismesse, occorre che Comune e Regione si attivino celermente, per chiede al ministero della Difesa il nullaosta all’utilizzo di tali strutture. Se la macchina burocratica  funzionerà al meglio, lo spostamento del Cara nelle ex caserme baresi potrebbe avvenire entro la fine del 2013. Una buona notizia non solo per gli ospiti del Cara che, per quanto innanzi detto, troveranno sicuramente una sistemazione migliore, ma anche per quei palesini che si vedranno sollevati da una situazione che lamentano da tempo. Per Palese, oltre che una buona notizia, sarebbe davvero anche una novità. 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 20 Luglio 2013

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