Cultura e Spettacoli

L’otto maggio e la “Supplica” alla Madonna di Pompei

A colloquio con padre Salvatore Perrella, mariologo di fama internazionale

 

L’ otto maggio a mezzogiorno, in tutte le chiese cattoliche italiane, dunque anche a Bari, si recita la cosiddetta ” Supplica” alla Madonna di Pompei o meglio Madonna del Rosario. In verità, la si recita anche alla prima domenica di ottobre, altro mese, come maggio, a forte dimensione mariana. Anzi ottobre è il mese del rosario. Per saperne di più, abbiamo intervistato il noto teologo e mariologo di fama internazionale, padre Salvatore Perrella, già Preside del Marianum.

Padre Perrella, che cosa è la Supplica che si recita alle dodici oggi?

“La Supplica in realtà è il culmine del cammino, faticoso, di conversione del Beato Bartolo Longo, colui al quale dobbiamo sia la devozione alla Madonna del Rosario, che la stessa presenza fisica del santuario di Pompei, anche se questa devozione è relativamente recente, circa due secoli”.

La si recita in tutte le chiese cattoliche del Paese…

“Così fu voluto dai vescovi italiani che decisero anche di rivedere o modificare, prassi abbastanza comune, alcune parti della originale Supplica. In ogni caso, come dicevo, Pompei ha una storia abbastanza recente, ma non per questo meno popolare e diffusa. Tanti emigrati nel mondo sono andati portando con sè questa immagine alla quale sono devoti”.

Bartolo Longo, oggi Beato e promotore della devozione e della Supplica, non fu proprio uno stinco di santo…

“Assolutamente no e questo dimostra la potenza di Dio che, grazie a Maria, intercede e converte i cuori persino i più duri. Bartolo Longo, prima di diventare devoto a Maria, era un grande bestemmiatore, un ateo incallito e arrabbiato con la Chiesa che odiava e detestava. Poi, grazie alla intercessione di Maria, cambiò vita”.

Parliamo della Supplica. Quali sono le sue particolarità?

“E’ una bella preghiera di affidamento alla mediazione di Maria, una supplica, una richiesta di aiuto. Contiene varie invocazioni, ma ce ne sono di straordinariamente attuali e da tenere in gran conto”.

Prego…

“Nella Supplica si chiede a Maria il dono della pace per l’Italia, l’Europa e il Mondo. Come non comprendere che oggi specialmente il nostro mondo vive sotto l’incubo della guerra e dei conflitti? Che la violenza delle bombe è terribile e che abbiamo bisogno di pace? Bartolo Longo questo lo chiedeva due secoli or sono a Maria. Inoltre non possiamo disconoscere il valore profondamente cristologico di questa Supplica”.

Perchè?

“In essa leggiamo che è dolce catena che ci unisce a Cristo. Più cristologica di così non è pensabile. Anche il rosario, che pur tutti definiscono, giustamente orazione mariana, è cristologico, perché attraverso di esso percorriamo i misteri della vita di Cristo. Insomma, è una sorta di Vangelo dei semplici”.

Una specie di quello che accade con le sacre icone ortodosse…

“Le icone bizantino- russe, quelle della tradizione ortodossa, hanno una logica diametralmente opposta all’ arte sacra cattolica. Intanto oltre che sacramentale sono un vero sacramento di presenza, quando si prega davanti alla icona, che sia della Vergine, di Cristo o di un santo, questi è presente. Mentre per l’arte sacra cattolica la logica è rovesciata. Per gli ortodossi l’effigiato è presente in mezzo a loro, mentre per i cattolici no, l’immagine ha valore storico artistica diretta”.

Rosario: è bene recitarlo?

“Il Rosario fa bene all’anima e infonde serenità. Non è vero che sia ripetitivo, del resto facciamo ogni giorno tante cose ripetitive. Pregare col rosario ci eleva lo spirito e ci avvicina a Cristo per mezzo di Maria. La preghiera, se fatta con cuore puro e in modo convinto, ci eleva e ci fortifica. Ecco perché l’orazione è una medicina salutare per corpo e anima”.

La Supplica si recita due volte all’anno…

“L’otto maggio e la prima domenica di ottobre, nel mese dedicato al rosario in cui il sette si celebra la festa liturgica della Madonna del Rosario ed è mese missionario”.

BV


Pubblicato il 8 Maggio 2024

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