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Ma alle prossime regionali il candidato governatore sarà Emiliano o Lopalco?

L’europarlamentare pugliese di Fratelli d’Italia ed ex governatore di centrodestra della Puglia negli anni 2000-2005, Raffaele Fitto, probabile sfidante del governatore uscente Michele Emiliano di centrosinistra alle regionali che, salvo ulteriore rinvio, dovrebbero svolgersi il prossimo autunno, è da diverse settimane che rivolge sistematicamente e pubblicamente al presidente Emiliano interrogativi attinenti la situazione della pandemia nella nostra regione o vicende ad essa correlate, senza però ricevere mai risposte dirette da parte dell’interrogato, che invece, altrettanto sistematicamente, fa dare  risposte a funzionari oppure ad esponenti della sua parte politica a lui molto vicini. Analogo atteggiamento da parte di Emiliano per gli interrogativi a lui rivolti in precedenza dallo stesso Fitto su rilevanti questioni attinenti il comparto agricolo pugliese (vedi fondi Psr non spesi, Xylella, ecc.). Da non dimenticare, infatti, che Emiliano sin dal suo insediamento ha tenuto per se la delega alla Sanità, non avendo mai nominato un assessore al ramo, e che dallo scorso autunno ha accumulato nelle sue mani anche quella all’Agricoltura, dopo le dimissioni dell’assessore Leo Di Gioa, nominato nel 2015 e poi anche riconfermato nel febbraio del 2019, a seguito di un primo abbandono da parte di quest’ultimo. Insomma, la sensazione di molti addetti ai lavori è che il governatore Emiliano tenda a non dare direttamente risposte al suo quasi certo antagonista di centrodestra alle prossime regionali, verosimilmente per non esporsi a confronti-scontro che non sempre potrebbero essere a proprio favore sotto l’aspetto mediatico e, probabilmente, anche nel merito dei contenuti. Perciò Emiliano spesso preferisce eludere le domande ai tempi su cui ultimamente lo sta incalzando l’eurodeputato di Maglie (Le), lasciando che ad occuparsi delle specifiche risposte siano i tecnici, mentre delle polemiche politiche a queste collegabili siano i suoi “cortigiani”. Sta di fatto, però, che, a seguito degli ultimi interrogati sollevati da Fitto in merito alla situazione pugliese della crisi sanitaria in atto, Emiliano nello specifico pur essendosi fatto sostituire per le risposte dal capo della task force regionale anti-Covid 19, il professor Pier Luigi Lopalco, e dall’onorevole Ubaldo Pagano (Pd) per la polemica politica, l’ex governatore pugliese di centrodestra e quasi certo sfidate dello stesso Emiliano alle prossime regionali ha ravvisato nella replica di Lopalco un comportamento pià da politico che da scienziato. Infatti, ricapitolando per sommi capi la vicenda, Lopalco ha replicato alla obiezione di Fitto che “stando ai dati ufficiali, la Puglia è l’ultima regione in Italia per guariti (17,83%); è la penultima regione in Italia per tamponi effettuati 1,59 ogni 100 abitanti (peggio di noi solo la Campania 1,73)”, affermando: “Innanzitutto il numero di tamponi effettuati è proporzionale alla diffusione della malattia”. Inoltre, ha chiarito l’illustre consulente del governatore, i dati richiamati d Fitto presi isolatamente “non hanno alcun valore”. Per cui – secondo il prof. Lopalco – “ il numero di guariti sembra artificialmente basso, poiché il dato viene registrato sistematicamente per coloro che hanno sintomi, ma lo stesso non avviene certo per gli asintomatici (per i quali, ovviamente, non ci sarà guarigione clinica non avendo proprio sintomi)”. All’obiezione di Fitto relativa al dato che “la Puglia sarebbe ultima  in Italia per il rischio contagio con valore 0,78 (ultimo il Molise 0,84)”, Lopalco risponde: “Il fatto che il Molise (la regione meno colpita d’Italia) stia dietro la Puglia è sintomatico del fatto che questo valore (Rt) preso da solo non ha senso. La scorsa settimana il valore Rt della Sardegna era superiore a quello della Lombardia. Nell’ultima settimana solo 198 pugliesi si sono infettati, appena 5 su 100.000 abitanti. Il trend della curva pugliese è decisamente in discesa dal 11 aprile”.Al terzo quesito dell’eurodeputato di Fdi, relativo al fatto che “in Puglia si muore di più che nelle altre regioni del Sud, delle isole, del Lazio e dell’Umbria, vale a dire 1 pugliese ogni 10.000 abitanti (mortalità grezza) e 10,23 decessi ogni 100 casi positivi (mortalità specifica)”, Lopalco ha dichiarato che “idati di mortalità grezza non sono confrontabili fra regione e regione” per una serie di fattori chiariti a seguire nel dettaglio. Al quarto ed ultimo dubbio di Fitto, cioè che in Puglia “ad un numero notevolmente inferiore di tamponi  corrisponde un numero di casi positivi superiori”, il capo della task force pugliese ha replicato: “I campanelli di allarme suonano osservando ben altri indicatori, di certo non la fluttuazione giornaliera di un singolo giorno che è assolutamente fisiologica in un sistema di sorveglianza di questo tipo”. Però, alla luce di dette risposte, Fitto ha precisato: “ho posto degli interrogativi utili a comprendere cosa stia accadendo in Puglia”, commentando:  “dopo aver letto la replica che il presidente Emiliano ha affidato al suo consulente, professor Lopalco, la sensazione è che quest’ultimo abbia messo in evidenza più doti da politico che da scienziato”. E, tralasciando il merito dei rilievi che l’eurodeputato del partito di Giorgia Meloni ha fatto alle risposte di Lopalco, Fitto ha poi sottolineato: “I numeri ai quali ho fatto riferimento non sono miei dati personali ma, sono i dati contenuti nel Bollettino che la Regione Puglia dirama quotidianamente e che poi vengono comparati con quelli delle altre Regioni. Tant’è che Lopalco non li smentisce anzi li conferma. Compito della Scienza non è quello di dare rassicurazioni opinabili affinché si possa credere per fede, alla Scienza si aderisce per evidenze. Il politico guarda numeri trasmessi giornalmente dai bollettini ufficiali regionali e nazionali, li analizza in comparazione tra situazioni omogenee e pone questioni nell’interesse della comunità. Sta allo scienziato formulare ipotesi, verificarle e parlare con le evidenze scientifiche”. Ma alla fine della diatriba innescatasi in via incidentale tra Lopalco (tecnico) e Fitto (politico), che ha sollevato interrogativi a cui evidentemente si aspettava risposte da chi ha la responsabilità gestionale, oltre che la rappresentanza della Regione e non certo da un consulente, sia pur qualificato come il professor Lopalco, che è invece soltanto una figura professionali interna all’apparato gestionale regionale ed, in particolare, del governatore, un interrogativo ironico è spontaneo, a seguito dei ripetuti silenzi del presidente Emiliano alle molteplici domande dell’eurodeputato di Fdi, ormai candidato presidente in pectore per il centrodestra: “Ma in Puglia alle prossime regionali il candidato governatore del centrosinistra sarà nuovamente Emiliano oppure il professor Lopalco?”

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 5 Maggio 2020

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