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Matteo Renzi snobba la Fiera del Levante e si va a vedere la finale

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi,  snobba la Fiera del Levante e vola ad assistere alla storica finale tutta italiana( o meglio tutta pugliese) dell’Us open di tennis tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci.  Il presedente del consiglio, comunque, dalle pagine del maggior quotidiano locale cerca di rassicurare il neo presidente della Regione: “Mai detto che Michele Emiliano e’ nemico. Ho detto che in tanti, dal presidente della mia regione al presidente della vostra, in queste settimane danno segno di volersi occupare di piu’ del Pd. Bene la porta e’ aperta. Emiliano decidera’ cosa fare con i suoi collaboratori. Noi lo rispetteremo sempre come uno di noi”. Il presidente non sarebbe nemmeno preoccupato dall’ipotesi di un fronte delle Regioni meridionali in difesa delle ragioni del Sud. “Non credo sia questo l’obiettivo di Emiliano. E comunque non funziona – risponde Renzi – non esiste un sud, esistono tanti sud. La mia proposta e’ semplice: quindici accordi con quindici istituzioni. Si elencano le cose da fare , come , chi, quando e quali risorse”. “Io sto lavorando per rimettere in moto l’Italia – insiste ancora Renzi – quando arrivera’ il congresso vedremo chi ci sara’ contro e chi vincera’. Ma fino ad allora si lavora, non si vive di congetture. Posso avere avversari politici, con Michele e’ gia’ accaduto in un vecchio congresso Anci, ma non ho e non voglio nemici”.Eppure c’era grande attesa nel Pd pugliese per il discorso che il presidente del Consiglio, nonché segretario nazionale del partito, Matteo Renzi, avrebbe dovuto fare a Bari per l’inaugurazione della 79° edizione della Fiera del Levante. C’era interesse per ciò che avrebbe dovuto dire per il Sud e, in particolare, per la Puglia che, da poco più di due mesi, è guidata da Michele Emiliano, anche lui Pd, ma da molti considerato uno dei possibili antagonisti del premier per la segreteria nazionale del partito alle prossime primarie. Infatti, lunedì scorso è stato lo stesso Renzi, nel corso della trasmissione televisiva “porta a porta”, ad indicarlo come un “anti-Renzi”. Però, l’ansia maggiore non riguarda di certo la rivalità politica che potrebbe scoppiare nel Pd, se il neo governatore pugliese nel 2016 dovesse effettivamente decidere di correre per la segreteria nazionale del partito. Ipotesi, questa, per la verità non molto verosimile, se si considera che Emiliano, essendo un magistrato in aspettativa, se assumesse la segreteria nazionale del Pd dovrebbe dimettersi dalla Magistratura per incompatibilità. Da non dimenticare, infatti, che il neo governatore pugliese ha già un procedimento pendente dinanzi al Csm per aver assunto la carica di segretario del Pd pugliese, carica da cui, come è noto, si è dimesso subito dopo la sua elezione alla guida della Regione, per evitare evidentemente che il procedimento in corso sfoci in una sanzione disciplinare. Anche se va pure detto che non si può neppure escluderla del tutto perché, considerata l’imprevedibilità a cui ci ha abituato, Emiliano potrebbe anche decidere di abbandonare definitivamente la toga di magistrato, per tentare una scalata a Palazzo Chigi nel caso in cui riuscisse a scalzare Renzi dalla segreteria del Pd e sostituirlo nella guida del governo. Invece  l’ansia maggiore per il discorso del premier in Fiera riguarda ciò che egli dirà ai pugliesi e, in particolare, al neo governo di centrosinistra regionale su talune questioni, come per esempio Ilva, approdo Tap di San Foca, Xylella, riforma “buona scuola”, sulle quali le posizioni della Regione sono alquanto disallineate da quelle del governo nazionale. Da non sottovalutare il fatto che il presidente della Regione ha fissato la riunione della giunta in Fiera, subito dopo la cerimonia inaugurale, per decidere sull’impugnativa alla Corte Costituzionale del decreto governativo sulla ‘Buona scuola’. I termini scadono il 13 settembre, però Emiliano evidentemente vuole prima sentire il discorso di Renzi, per poi regolarsi di conseguenza. Un modo di fare, questo, alquanto discutibile e, soprattutto, suscettibile di sospetto da parte di chi ritiene l’impugnativa un atto dovuto da parte del governo regionale dopo l’unanime deliberato del consiglio regionale pugliese del 31 luglio scorso ed il parere, sia pur tardivo, dell’Avvocatura sui dubbi di incostituzionalità del decreto. E mentre nel centrosinistra pugliese si attende il discorso del premier per sciogliere ansie e dubbi sui rapporti tra il leader nazionale del Pd, Renzi per l’appunto, e quello pugliese, Emiliano, sul fronte delle opposizioni il segretario regionale di Forza Italia, Luigi Vitali, parlando in un’apposita conferenza stampa, tenuta venerdì mattina dal gruppo regionale di Fi nella sala di riunione intitolata a “Beniamino Finocchiaro”, sulla situazione interna al partito, ha affermato: “Il consiglio regionale di Forza Italia si riunirà entro fine mese e nominerà i probiviri che si occuperanno di valutare la posizione di chi si fregia di far parte del nostro partito pur avendo fatto altre scelte ed assunto decisioni non coerenti con lo spirito e l’identità forzista”. Quanto ai rapporti tra i vari partiti del centrodestra Vitali ha poi spiegato che “l’intesa è auspicabile all’interno della coalizione, con quelli tradizionali o di nuova costituzione, ovviamente rispettando dei principi ed ognuno con la propria autonomia. Credo che ormai, dopo aver fatto perdere ai pugliesi moderati la Regione per la terza volta, non ci siano le condizioni per ricostituire un unico partito. Se ci saranno le condizioni di collaborare con i ‘Conservatori e Riformisti’ o ‘Fratelli d’Italia’ ad esempio, lo faremo”. “Questo però – ha sottolineato Vitali – non ci impedirà di andare avanti con le procedure disciplinari perché c’è molta gente che si è candidata con altri partiti, che ha fatto la campagna elettorale contro di noi, ma ancora oggi si dichiara di Forza Italia”. Con riferimento invece alla situazione politica regionale Vitali ha affermato: “Leggiamo sui giornali dei ‘Conservatori e Riformisti’ che 
definiscono la loro linea di opposizione (ndr – al neo governatore di centrosinistra, Emiliano) non preconcetta”. “Ebbene – ha spiegato Vitali – anche noi non abbiamo mai assunto posizioni preconcette nei confronti di Emiliano come di chiunque altro, ma vorremmo sapere cosa sia successo negli ultimi due mesi perchè non capiamo quali siano gli adempimenti che ha centrato. Non ci siamo accorti di cosa abbia fatto per meritare un’apertura di credito tanto ampia”. Inoltre, Vitali ha precisato: “La nostra sarà un’opposizione intransigente e costruttiva solo quando ci troveremo a confrontarci su temi concreti nell’interesse dei pugliesi. Ad ora sulla Sanità, l’Ambiente, il Lavoro e sulle Infrastrutture siamo ancora alle chiacchiere. Vale a dire al punto di partenza”.  Nel corso della stessa conferenza stampa è stato dato l’annuncio che l’ex sindaco forzista di Bitetto, Occhiogrosso, che alle scorse regionali figurava nelle fila dei “fittiani”, affiancherà Michele Simone in Fi nella responsabilità  per gli Enti locali, in qualità di vice. Quindi, un altro esponente di spicco che, dopo il neo senatore Michele Boccardi, ha fatto ritorno nelle fila berlusconiane dopo la breve parentesi delle regionali.      

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Settembre 2015

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