Cronaca

“Morosità o inadempimenti contrattuali del Comune?”

“Se il Comune pensa che ci arrendiamo alla potenza del più forte, sbaglia di grosso. Faremo valere le nostre ragioni. Ci sentiamo vessati”: ecco lo sfogo di Vito Cassano, amministratore del Consorzio Piazze e Mercati del Levante che gestisce il mercato di Corso Mazzini (tanto caro ai baresi) a seguito di un contratto siglato con il Comune di Bari nel 2002. Che cosa accade? Il Comune ha diffidato il Consorzio a rilasciare le chiavi dei locali, sostenendo che abbia accumulato una morosità di 50 mila euro. Dal canto suo, il Consorzio sostiene, come affermano i suoi legali gli esperti e noti Prof. Nicola D’ Alconzo e Fabrizio Calcagnile, che hanno interposto ricorso per sospensiva al Tar Puglia (se ne discuterà l’8 Settembre) che non si tratta di morosità, ma di  risposta  ad inadempimenti contrattuali del Comune. Inoltre, sostengono i legali, la scelta di invocare la presunta morosità, sarebbe un aggiramento tecnico   di un errore di calcolo dei termini di disdetta da parte del Comune. Infatti, a seguito della mancata revoca del contratto nei sei mesi previsti, l’accordo si sarebbe prorogato di altri tre anni. Ed ecco allora, la scelta della morosità. Come si diceva, il Consorzio per sua parte  accusa il Comune di  inadempimenti alla scrittura, come la mancata esecuzione dei lavori per l’ impianto idrico ed antincendio ( manutenzione che è a carico dell’ Ente Pubblico) pari a 51 milioni e soprattutto rilancia il problema  del posteggio , che  è usato non solo, come previsto dal regolamento, dagli operatori e dai clienti del mercato, ma  da terzi estranei e questo è causa di altri danni. Un altro degli inadempimenti contrattuali evidenziati dal Consorzio riguarda il mancato affidamento dei box che tocca solo al Comune. Oggi, su 94, solo 64 sono occupati. Il problema più serio, è quello come si diceva del posteggio con relativa battaglia e voci di corridoio riportano che vi sarebbe un intento di far rientrare quel posteggio nell’ area dell’ ex gasometro,  forse sotto la  gestione di altro operatore.   Una cosa è sicura. Il Libertà rischia di vedere compromessa una delle poche cose che funzionano, grazie al Consorzio ed infatti i comitati cittadini di zona non l’hanno presa bene. E allora, parola a Vito Cassano.

Presidente Cassano, che succede?

“Che il Comune ci vessa. Ma se pensano che dobbiamo soccombere alla forza del più forte, si sbagliano. Decideranno i giudici. Aggiungo che noi abbiamo sempre manifestato volontà alla trattativa e al dialogo e che il dottor Pellegrino del Comune si è mostrato cortese, ma alla fine ci hanno presi in giro”.

Insomma, che accade?

“Loro al Comune affermano che hanno un credito certo, mentre da parte nostra questa certezza non esiste, sarebbe da provare. Noi abbiamo fatto leggere il contratto a tante persone e l’ interpretazione è la stessa. Noi chiediamo di andare avanti come sempre. A nostro avviso il Comune ha operato in modo capzioso e poco corretto. I veri danneggiati siamo noi”.

Che cosa succederà?

” Lo decideranno i giudici. Noi siamo stati danneggiati, altro che mancato pagamento. La verità è che hanno sbagliato i termini della disdetta. Mi domando. Noi abbiamo sei dipendenti del Consorzio che fanno guardiania e pulizia. Ove tutto passi al Comune che fine fanno? Se li prendono loro o rimangono per la strada?”.

Domanda: non sarebbe il caso di lasciare la gestione del mercato nelle mani di chi ha dato buona prova e risultati apprezzabili, trovando un saggio punto di incontro? E che da parte comunale non vi sia troppa… simpatia per i mercatali lo dimostrano le 42 contravvenzioni elevate per violazioni alle norme anti Covid. Giusto rispettarle, ma lo si faccia anche nel mercatino dei rom del giovedì davanti all’ ex Leon d’ Oro nel quale si vende di tutto, persino roba ricavata dai bidoni dell’ immondizia con tanti saluti alle norme di igiene. Eppure vicino vi è un posto fisso di pubblica sicurezza. Operatori sanitari che operano sul posto ci hanno detto che nelle aiuole il venerdì mattina si vede di tutto, e temono di prendere malattie. Soprattutto escrementi umani. E’ questa la città europea? In Europa i mercati sono rispettati e i venditori pure.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 28 Luglio 2020

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