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Nella bufera il maxiconcorso per funzionario tributario anche a Bari

I concorsi, ormai, sono come i politici: partecipano ma non ci crede più nessuno, nel senso che anche se sono tutti a senso unico con prove predeterminate o taroccate, non c’è niente che possa sostituirli. E ciò che è accaduto l’altro giorno a Bari –ma anche in gran parte delle altre sedi nazionali dove si sono svolte le prove, da Roma a Catania, passando per Reggio Emilia e Palermo- durante l’ultimo concorso  dell’Agenzia delle Entrate, pare confermarlo in pieno. Allora cominciamo subito dal principio, riportando parola per parola ciò che hanno raccontato alcuni candidati che hanno partecipato al concorso alla Fiera del Levante. L’anno passato è stato indetto un concorso per l’assunzione di ottocentocinquantacinque funzionari all’Agenzia delle Entrate. ottocentocinquantacinque posti per centodiecimila domande…ma fin qua niente di nuovo. “Ho comprato un libro di quiz e, tra un esame universitario e l’altro, ho cercato di studiarlo …”, attacca Enrica, studentessa modello che abita in provincia di Bari. E l’8 Giugno, giorno del concorso, anche lei è arrivata, sveglia presto, in Fiera, puntuale per l’inizio della prova alle dieci, non si sa mai. “Alle 09:45 io e altre ottomila persone circa eravamo sedute per il concorso. Rumore, documenti  gogò, bottigliette d’acqua, file per il bagno, odore di scarpe di gomma e speranza nell’aria. Posti liberi, ognuno poteva sedersi dove voleva. L’inizio era previsto alle dieci, ma alle dieci e tre quarti ancora niente, se non continue richieste di stare seduti e in silenzio”, continua la nostra candidata. Quattro… quattro interminabili ore di attesa, ogni dieci minuti una scusa diversa: “…aspettiamo altri ragazzi, delle donne devono allattare i figli, ci sono persone in piedi, alcuni codici a barre non si leggono bene, rileggiamo bene insieme le regole (quindici minuti di lettura). Nessuno di noi poteva crederci: le scuse improbabili, posti non assegnati, cellulari accesi, alcuni “concorrenti” in confidenza con quasi tutti gli esaminatori”. Una bolgia, anzi, una farsa, ma il peggio deve ancora arrivare. “Alle tredici e dieci circa i commissari informano: inizieremo all’una e mezza… e così è stato”. Ma il caos nello stand regna ancora sovrano, sembra di stare alla vigilia d’un concerto di Bruce Springsteen e non alle prove d’un concorso bandito dall’Ente Nazionale che s’arroga il diritto di scovare gli evasori fiscali, in Italia: cellulari ancora accesi, gente che parla liberamente, carte d’identità non controllate, persone che entrano e escono dalla sala, controllori intenti alcuni a ridere e scherzare tra loro, altri a suggerire risposte. Enrica è ancora là dietro il suo banco, ma ha quasi finito di soffrire. “Mentre tento di concentrarmi sulle risposte da dare (compito arduo dato il rumore, il termine romanesco “caciara” sembra più appropriato) viene in mente ‘Il Processo’ di Kafka. Cinquanta minuti per ottanta quesiti. Alle 14:20 il mio test è finito”, racconta infine Enrica. Subito dopo le prime  notizie: il concorso a Catania è stato annullato, ma chi ha partecipato alla prova di Bari non nutre molte speranze. “Sappiamo bene di non avere possibilità per il concorso, l’abbiamo sempre saputo, e lo sanno anche i nostri colleghi … abbiamo voluto provare lo stesso, sperare, anche solo per poco, di avere un’opportunità di entrare nel mondo del lavoro, di sapere cosa si prova ad avere un contratto e sognare a occhi aperti. Forse il problema è proprio questo, la cosa che brucia di più intendo: ci è stata strappata anche quel poco di speranza rimasta, quel fuoco fatuo”. Questo è il resoconto di quanto accaduto a Bari durante la prova, ma dalla direzione di via Amendola, fanno sapere che ““…tutte le procedure del concorso si sono svolte conformemente alle istruzioni impartite prima dello svolgimento della prova e valide per tutte le sedi concorsuali. La Commissione, inoltre, non ha ricevuto segnalazioni di anomalie o irregolarità durante lo svolgimento della prova””. Tuttavia le tesi sulla regolarità delle procedure dalle diverse sedi regionali dell’Agenzia sono discordanti e, forse, le prove verranno annullate a livello nazionale, anche perché il direttore della Sicilia, l’altro ieri, ha spiegato che si sarebbe verificata una fuga di notizie le cui fonti debbono ancora essere accertate. Una situazione, per concludere, che non garantiva più l’integrità della prova, per cui in Sicilia il nuovo test è stato programmato a settembre, dopo la fine dell’estate, mentre a Bari come detto, nelle dichiarazioni ufficiali, la prova s’è svolta regolarmente. Ma nei prossimi giorni, se verranno raccolte altre testimonianze di candidati, le cose potrebbero cambiare…

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 12 Giugno 2012

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