Cronaca

Opposizioni al fronte: ancora veleni e strappi sui fondi comunitari persi

Scorre ancora copioso il fiume nero di veleni, accuse e contraccuse – tra interventi al fulmicotone e registrazioni delle assemblee regionali trasmessi dal presidente Loizzo direttamente in Procura – sui fondi comunitari persi per strada dalla Puglia. Una delle ultime code al curaro è di Fabiano Amati, candidato alla poltrona presidenziale pugliese: “Emiliano disse ‘no’ a ufficio unico per accelerare spesa e ora dobbiamo restituire i soldi”. Per capirci, un bel passo indietro: nel 2016 Amati aveva proposto l’istituzione di un ufficio unico per accelerare la spesa dei fondi comunitari, ma Emiliano si mise di traverso e disse di no. Ora si rischia la perdita di 86 milioni dei fondi per lo sviluppo rurale. “Se eletto presidente –promette il candidato salentino – accelerare la spesa sarà una delle prime cose che farò, perché ogni giorno un pugliese si sveglia e sa che per non fallire dovrà correre più della burocrazia”. In effetti la legge di stabilità nazionale per il 2016 aveva dato alle regioni la possibilità di costituire organismi strumentali per la gestione finanziaria degli interventi finanziati con risorse europee, così come le regioni chiedevano da anni. Il 17 novembre 2015 Amati presenta una proposta di legge per la costituzione di PAV – Puglia Azioni Veloci, cioè un ufficio unico pugliese istituito proprio per accelerare la spesa dei fondi europei. Purtroppo, la proposta non si trasformò in legge per il parere contrario della Giunta Emiliano. Qualche mese dopo, invece, in moltissime regioni italiane fu costituito l’organismo strumentale per velocizzare la spesa, a cominciare dall’Emilia Romagna che sulla spesa dei fondi europei risulta la regione più virtuosa. “Per una volta – conclude Amati – avremmo potuto essere i primi, e invece non siamo nemmeno arrivati, con la conseguenza che sul fondo rurale ci apprestiamo a subire il disimpegno di 86 milioni circa. Uno sfacelo”. Ma le bordate contro il governo regionale giungono anche dai Cinquestelle e da altre angolazioni, pronti a ricordare come dei 90 milioni di euro che il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca ha previsto per la Puglia, da 2014 ad ottobre 2019 è stata certificata la spesa solo di 1.270.000 euro e adesso si rischia un grave disimpegno delle somme con conseguenti danni per tutto il settore ittico. Un fallimento che si va ad aggiungere a quello per l’avanzamento della spesa del PSR, ferma a meno di un terzo del totale: su 1.616.684.049,78 euro di dotazione, sono stati spesi 417.997.522,41 euro. Numeri che significano posti di lavoro persi e ragazzi costretti ad andare fuori regione per poter lavorare. Dati per cui la domanda è solo una: che ha da gioire Emiliano? Cosa ha fatto in questi 5 anni per far aumentare il lavoro in Puglia?”, attacca a palle incatenate la consigliera Antonella Laricchia. “All’interrogazione sull’utilizzo del fondo FEAMP e sul perchè di un utilizzo così sottodimensionato nonostante il settore attraversi una profonda crisi – continua Laricchia – ci è stato risposto che nella migliore delle ipotesi si stimava che al 31 dicembre 2019 si sarebbe arrivati a certificare una spesa di 6,1 milioni di euro. Una cifra del tutto irrisoria, per cui Emiliano deve dare spiegazioni, come per i PSR su cui si limita a dire di stare tranquilli, ma i dati dell’AGEA, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, dicono chiaramente che la Puglia ha perso 86 milioni di fondi FEASR per gli errori regionali. Una cattiva gestione che rischia di far perdere alle Regioni il controllo dei fondi, che nella prossima programmazione potrebbe passare a livello centrale, quindi allo Stato. Di sicuro scaricare la colpa sull’ex assessore Di Gioia non basta, dal momento che lui stesso dopo le prime (finte) dimissioni, gli chiese di tornare visto il lavoro fatto. Scelta che ha fatto perdere ulteriore tempo per un ‘teatrino infinito’ dei due. Infine la ‘chiosa’ del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, per il quale la Puglia è in mano a un presidente “”…inaffidabile, inconsistente e a questo punto anche pericoloso per la collettività””. Motivo? Solo ieri Emiliano sosteneva che non c’era ‘nessuna preoccupazione di disimpegno nella spesa dei Fondi comunitari da parte della Regione. Persino nella spesa dei Piano di Sviluppo Rurale negli ultimi mesi abbiamo recuperato tutti i ritardi’. E oggi a smentirlo c’è l’AGEA che pubblica i dati di tutte le Regioni sull’utilizzo dei fondi europei in agricoltura. La Puglia è ultima in Italia ed è l’unica che dovrebbe restituire all’Europa 86 milioni euro, ma questo non è una novità. Ci sono altri milioni, sempre del PSR, ben 34 sui quali Emiliano non dà ancora risposte: sono quelli che secondo il suo ex assessore regionale all’Agricoltura sarebbero stati dati illegittimamente ad aziende agricole ‘amiche’. Un’accusa grave, fatta pubblicamente, dalla quale il presidente scappa! Non risponde, non lo ha fatto in Consiglio regionale dove Leo Di Gioia ha sferrato il duro attacco e continua a farlo ora. Zullo non lesina i suoi fendenti. “Emiliano fa campagna elettorale in lungo in largo facendo stabilizzazioni, come se fosse grazie a lui che quei precari di ‘Sanitaservice’ o ‘Innovapuglia’ vengono assunti a tempo indeterminato. Un grazie che lui spera si trasformino in consensi. Anche su questo aspetto sarebbe necessario che il governatore risponda in aula, per un comportamento che riteniamo spregiudicato”.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 4 Gennaio 2020

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