Cronaca

“Papaveri” e “papere” al Municipio di Palese e Santo Spirito

Al “V Municipio” di decentramento amministrativo del Comune di Bari fa più scalpore la morte (forse accidentale) di alcune “papere” presenti nell’area di alaggio del porto di Santo Spirito che i “Papaveri” responsabili del perenne degrado ed abbandono urbano in cui versano le ex frazioni a nord del capoluogo e, ultimamente, finanche del dissesto circolatorio e di parcheggi apportato dall’Amministrazione barese su un tratto del locale lungomare Cristoforo Colombo e del centro storico della ex “marina di Bitonto”. Infatti, come reso noto qualche giorno fa anche da questa testata giornalistica, ignoti hanno avvelenato, uccidendole, alcune delle anatre che da qualche tempo dimoravano liberamente, e senza verosimilmente dar fastidio al alcuno, nella zona portuale di Santo Spirito. “Dette anatre – ha affermato un cittadino dispiaciuto per la loro triste fine  – erano diventate addirittura una sorta di attrattiva per i bambini, ma anche per la curiosità dei grandi, che talvolta si soffermavano ad osservare le loro scorribande nello specchio d’acqua del porto”. Ed erano proprio i curiosi, grandi e piccini, che spesso erano artefici del sostentamento quotidiano delle anatre. Anche se, in verità, a prendersi quotidianamente cura di quelle “paperette” erano soprattutto i pescatori del luogo, che giornalmente gli davano in pasto le interiora del pesce venduto e contestualmente pulito per la consegna, oppure gli avanzi del pescato. Però, le malcapitate anatre dal 1° di Agosto forse non avevano più chi provvedeva giornalmente a rifocillarle in egual misura, a causa del consueto fermo pesca stagionale, per cui è possibile che, per fame, siano state verosimilmente attrarre da qualche prodotto tossico disperso dolosamente, o probabilmente per colpa, nella usuale zona portuale di dimora delle anatre. Infatti, stante a quanto reso noto attraverso Facebook dal presidente del locale Municipio, Vincenzo Brandi, pare che sia ormai certo che la causa repentina del decesso di alcune di quelle anatre possa essere stata proprio l’ingestione di un veleno per topi. Difatti, secondo quanto riferisce inoltre lo stesso Brandi su Fb, il Nucleo di vigilanza zoofilo della “Città metropolitana” di Bari, intervenuto sul posto con una propria unità cinofilaspecializzata nel rintracciare sostanze tossiche presenti nell’ambiente, ha appurato l’esistenza di residui di veleno per topi nell’area in cui sono state rinvenute morte le papere.Orbene, fin qui il lodevole interessamento del Presidente del locale Municipio, Brandi, per far appurare le possibili cause del decesso di quelle innocue ed ornamentali anatre del paesaggio urbano del porto di Santo Spirito. Ma al di là dell’amarezza generale della cittadinanza locale e non, per il quasi certo avvelenamento delle papere, qualche cittadino si è chiesto: “Come mai qualcuno possa essere stato tanto sciagurato da avvelenare degli animali domestici, quali erano ormai diventate dette anatre nella zona porto a Santo Spirito?” Di certo qualche irresponsabile ha sparso veleno per topi in quell’area portuale, perché verosimilmente infestata di ratti. E, infatti, se cosi fossero andati i fatti, allora significherebbe che l’avvelenamento delle anatre potrebbe essere avvenuto in maniera involontaria, e quindi “per colpa” anziché “per dolo”. Un’attenuare, quest’ultima, che non esime certo da responsabilità chi ha, con leggerezza, sparso un topicida nell’ambiente. Difatti, tale azione è comunque grave e rilevante sul piano penale, perché il responsabile avrebbe dovuto interpellare la Asl o l’Ufficio d’Igiene del Comune e non certo provvedere in proprio alla derattizzazione di un’area pubblica! Però, a questo punto non si può comunque sottacere  un fatto altrettanto grave, che è l’assenza o la scarsa manutenzione igienica di quell’area da parte dell’Amiu. E, quindi, del Comune di Bari! A parte quest’ultima considerazione di ordine socio-politico circa la scarsa qualità del servizio d’igiene comunale in quell’area centrare di Santo Spirito e che scaturirebbe proprio a seguito della malinconica vicenda che ha causato la morte delle papere, un’altra considerazione, forse più sorprendente del disservizio comunale, emerge ( e questa addirittura con inconfutabile certezza!) da quanto riportato dal presidente Brandi a conclusione del richiamato suo post di Facebook, nel quale ha testualmente terminato: “In ultimo mi si consenta di ringraziare l’imbecille che ha riposto il veleno nella speranza che venga identificato. Se così fosse sappia già che il Municipio (attraverso l’avvocatura comunale) si costituirà parte civile”. Affermazione, questa, che,  pur avendo ricevuto qualche centinaio di “mi piace” su Fb, ha però sollevato qualche dubbio sull’effettiva competenza amministrativa (oltre che giuridica!) dell’odierno presidente del Municipio 5 di Bari. Infatti, in quei cittadini che hanno nel proprio bagaglio culturale (o esperienziale) cognizioni almeno elementari di “diritto amministrativo”, dopo aver letto simile dichiarazione, non può che sorgere spontanea la domanda: “Ma il Presidente pro tempore del Municipio di Palese e Santo Spirito sa che l’istituzione di cui è a capo non ha ‘personalità giuridica’, perché organo comunale interno e, quindi, detta potestà e solo dell’Amministrazione barese? E cioè Comune di Bari, attraverso il proprio legare rappresentante, vale dire il sindaco?” La risposta è verosimilmente “No”! E, se così fosse, la lacuna di Brandi al riguardo sarebbe ancor più grave e scandalosa, se si considera che l’odierno presidente del Municipio 5 in passato è stato anche Vice del sindaco Decaro, oltre che essere dottore (in…?) e di professione “funzionario di Cancelleria” presso Uffici giudiziari baresi. Ma un evidente “deficit” politico-amministrativo così elementare e clamoroso quasi sicuramente passerà inosservato e sotto silenzio a Palese e Santo Spirito. Dove notoriamente c’è una classe politica locale che per gran parte farebbe “ridere”, se non fossero morte, anche le “povere” papere vilmente ed irresponsabilmente avvelenate nell’area di alaggio barche del porto della ex frazione!

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 28 Agosto 2020

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