Cultura e Spettacoli

Parole di fuoco sotto le volte di San Nicola

Una via della città vecchia è intitolata a Pier l’Eremita, del quale ricorre oggi il 900entesimo anniversario della morte, avvenuta a Huy, in Belgio. Venerato come Santo dalla Chiesa cattolica, Pier l’Eremita fu uno dei promotori della prima crociata, nonché condottiero della cosiddetta crociata dei pezzenti (alla quale s’ispirò Monicelli nel ’66 per uno dei suoi più celebri film, ‘L’armata Brancaleone’, con Vittorio Gassmann). Benché di scarsa cultura, Pier d’Amiens aveva un’eloquenza straordinaria. Andava a braccio, infervorandosi a tal punto da catturare l’uditorio e trascinarlo. Un dono di natura senza il quale al grido di ‘Deus le volt’ non avrebbe mai raccolto una turba di dodicimila persone, poi condotte a piedi dalla Francia a Costantinopoli tra maggio e luglio del 1096; la sgangheratissima armata venne in seguito annientata dai Turchi Selgiuchidi di R?m a Civitot Kibotos. Nel corso della sua esistenza Pier l’Eremita fu anche a Bari. Stando a Guglielmo di Tiro, un cronista del XII secolo, ciò avvenne prima che questo sacerdote francese cominciasse a predicare la necessità di liberare il Santo Sepolcro. Qualche anno prima delle due crociate (quella seria e quella tragicomica) Pier l’Eremita era stato in pellegrinaggio a Gerusalemme. Lì era stato testimone di obiettive nefandezze: santuari depredati delle offerte, chiese ridotte a stalle, cristiani percossi, derubati e sottoposti a ogni sorta di prepotenze. Indignato, si mise sulla via del ritorno fermamente determinato a chiedere udienza prima al Papa e dopo a tutti i principi cristiani per denunciare lo sconcio e sollecitare un intervento militare. Sbarcato a Bari, si mise subito a fare proseliti. Quello che fu forse il primo di una lunghissima serie di discorsi infuocati lo tenne nell’appena eretta Basilica di San Nicola. Non restano tracce di quelle parole che possiamo immaginare pronunciate davanti ad una comune folla domenicale impreparata alla novità: Una messa tenuta da un prete venuto d’oltralpe e che, col  consenso della locale autorità religiosa, al momento di salire sul pulpito aveva messo da parte il Vangelo per abbandonarsi ad un’oratoria incandescente contro l’abbandono in cui versavano i luoghi santi e l’urgenza di intervenire da parte dell’intero mondo cristiano. Sicuramente parlò in latino, pochi lo intesero, ma tutti colsero il senso delle sue argomentazioni: Era tempo di sciogliere la destra dalla sinistra congiunte in preghiera, impugnare le armi e caricarsi della stessa indignazione con la quale il Redentore scacciò i mercanti dal Tempio. Forse qualcuno gli diede del pazzo o dell’esaltato. Gli altri però, la maggioranza, dovettero convenire che quello, pazzo o esaltato che fosse, aveva ragione da vendere. E la fama e con essa il credito di Pier l’Eremita cominciarono da Bari a diffondersi come un contagio.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 8 Luglio 2015

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