Cronaca

Patto per la Puglia: tutti contro Emiliano e lui contro tutti

“Tutti, o quasi, contro uno. Ed uno contro tutti”. Potrebbe riassumersi così il braccio di ferro che il governatore pugliese Michele Emiliano (Pd) sta conducendo con il Governo nazionale guidato dal segretario del suo stesso partito, Matteo Renzi, per l’insufficienza di risorse economiche destinate al Sud e, in particolare, alla Puglia. Infatti, ad esortare il presidente della Regione Puglia a sottoscrivere il “Patto per Sud”, e quindi a rendere subito operativi i due miliardi di Euro del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) che il premier Renzi ha destinato alla Puglia per l’arco temporale 2014-2020, non ci sono solo esponenti della sua stessa parte politica, come il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd), o l’eurodeputata pugliese del Pd, Elena Gentile, che invitano Emiliano ad applicare alla sua pratica di governo la filosofia del “carpe diem” di “Oraziana” memoria per il bene della Puglia e dei pugliesi, ma c’è pure qualche esponente dell’opposizione, come il deputato “fittiano” Rocco Palese (CoR), vice di Boccia nella Commissione bilancio, che lo “avvisa” di firmare il “Patto” per la Puglia, pur nella consapevolezza che c’è un taglio di risorse, così come hanno già fatto i presidenti di altre Regioni meridionali, da ultimo, la scorsa settimana, il governatore della Basilicata, Marcello Pittella, anch’egli del Pd. Ma il governatore pugliese non demorde e,  parlando ieri  con i giornalisti, durante la manifestazione di protesta che gli allevatori aderenti alla Coldiretti Puglia hanno tenuto a Bari sul Lungomare Nazario Sauro,davanti la sede della Presidenza, per richiamare l’attenzione sul prezzo troppo basso del latte alla stalla e sull’importazione sconsiderata dall’estero di derivati del latte semi-lavorati, a muso duro ha replicato alle esortazioni dei colleghi di partito ed a quelli dell’opposizione: “La Puglia ha il dovere di combattere. Certo capita sempre a noi di doverlo fare: per il mare, per il grano, per il latte ed anche per i soldi che ci devono dare del Fondo di sviluppo e coesione”. E, proseguendo, Emiliano ha sottolineato: “Quello sul Fondo di sviluppo e coesione é un combattimento sacrosanto. Non vogliamo affatto rinunciare al denaro che ci spetta, solo che quando te ne devono dare il doppio e te ne danno la metà, un po’ di cautela ci deve essere”. “Ci sono tanti parlamentari – ha aggiunto ancora Emiliano – che dovrebbero stare dalla parte della Puglia e non li sento mai”, rilevando inoltre che “In piazza ci siamo sempre noi. Quando il grano arriva al porto di Bari e le cose non funzionano ci siamo noi e qualcuno borbotta pure. Oggi con il latte”. Ed, in fine, ha poi concluso con un invito ai manifestanti: “Vorrei che anche la Coldiretti guardasse con un po’ più di attenzione le nostre battaglie, quelle più generali che riguardano la trattativa col governo per il soldi al Mezzogiorno”. Ma, tra le forze di opposizione, non tutti condividono la tesi dell’esponente di CoR in commissione Bilancio. Infatti, in soccorso di Emiliano nel braccio di ferro con il Governo va consigliere regionale di Forza Italia della Bat, Nino Marmo, che in una nota con evidente retorica si chiede: “Ma quale Patto per la Puglia?” e contestualmente rileva: “Il quasi totale accerchiamento del mondo politico pugliese al presidente Emiliano (che merita critiche per molte altre ragioni!), per indurlo a firmare in tutta fretta il Patto per la Puglia propinatogli da Renzi sotto forma di ‘polpetta avvelenata’, ci lascia francamente stupiti. Stupisce che illustri politici, in passato accaniti fustigatori dei saccheggi governativi ai danni del Sud, si spendano oggi in maniera così energica per convincere il governatore ad accettare l’amara minestra così com’è, pena il digiuno e l’astinenza per la Puglia ed i pugliesi”. E, continuando, Marmo, che nella sua reprimenda a favore di Emiliano evidentemente allude all’invito a firmare il “Patto” del deputato Pd della Bat Boccia, afferma: “Da costoro ci aspettavamo, al contrario, un pressing deciso sul premier perché si addivenisse ad un confronto serio e tempestivo tra gli uffici governativi e quelli regionali (visto che non è ancora possibile far incontrare i due presidenti!) per poter chiarire dubbi più che legittimi. Si tratta di comprendere, per esempio, in che modo e con quali criteri, una parte delle risorse destinate dal Fondo di Sviluppo e Coesione alle regioni del Mezzogiorno sia stata utilizzata in prededuzione e conseguentemente sottratta alla disponibilità delle stesse regioni. E soprattutto di capire, a fronte del secco colpo di scure inferto alla Puglia sin dal 2014, come la Regione possa ora far fronte ad impegni giuridicamente vincolanti (da onorare dunque con i nostri soldi!) già assunti in favore di progetti vitali per il nostro territorio e le nostre comunità. Peraltro, non possiamo dimenticare che quelle risorse sottratte al Sud sono poi servite a Renzi per imbastire varie misure di improbabile utilità economica, ma di sicura natura propagandistica – elettorale”. “E poi – aggiunge ancora Marmo – facciamola finita con questa litania di un Patto per il Sud che nasce per il Mezzogiorno e finisce infine per sciogliersi, progressivamente e scandalosamente, in mille rivoli con altre destinazioni. Abbiamo assistito alla tournèe spettacolare della firma in ogni regione, quando sarebbe stato invece più opportuno un vertice a Roma con tutti i Governatori, per sottoscrivere solennemente un programma organico ed unitario di interventi infrastrutturali per il meridione”. Insomma il governatore pugliese quando non trova chi gli fa sponda nella propria maggioranza, riesce sempre a trovare qualcuno che dall’opposizione gli fa eco per le sue battaglie contro chi non lo asseconda nella sua stessa parte politica. Ma questo è sicuramente meglio di ciò che accade nell’opposizione di centrodestra, dove a fronteggiarsi nelle battaglie sono sempre da soli nel proprio interno, perché in quelle all’esterno contro la maggioranza di centrosinistra alla Regione o, a livello nazionale, contro il governo Renzi sono sempre divisi fra loro. E, soprattutto, a fargli da sponda dal fronte contrapposto non c’è mai nessuno. 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Maggio 2016

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