Cronaca

“Un evento di sana religiosità popolare, una sagra della fede dei semplici”

 

 “La festa di San Nicola? Un evento di sana e bella religiosità popolare, una sagra della fede dei semplici”: lo dice Padre Gerardo Cioffari, domenicano, e uno dei massimi esperti del santo, presentando la ormai tradizionale sagra, il triduo dedicato al Santo patrono di Bari, Nicola.

Padre Gerardo, siamo davanti a un evento di fede o di sola godereccia devozione?

“Le due cose insieme e non è sbagliato. Queste categorie hanno il diritto a intrecciarsi e viaggiare insieme e non giudico negativamente la cosa. Certamente la fede è una cosa molto seria, però non è un delitto o sacrilegio se di tanto in tanto la associamo a manifestazioni legate alla devozione popolare e ai festeggiamenti. L’importante è che nelle celebrazioni si rimanga composti e non ci si abbandoni alla superstizione”

Esiste il rischio che questo triduo faccia prevalere il lato folkloristico su quello sacro?

“Questo rischio c’è come in tutte le sagre, però va accettato e corso con serenità. Io non farei drammi e dico che comunque siamo davanti a una bella festa della religiosità popolare che va compresa e capita. Del resto san Nicola, senza tutto il contorno, perde parte del valore. Infatti, se ci fate caso, le celebrazioni di Maggio assumono maggior partecipazione rispetto a quella strettamente liturgica di Dicembre”

E domani si terrà la tradizionale Caravella, spesso, anche nel recente passato, motivo di litigiosità e critiche al vetriolo…

“L’anno scorso ci fu quella di Rubini, ottimo attore e valente regista, che stimo e  apprezzo. Tuttavia, fu un disastro perchè volle realizzare la Caravella in modo rigorosamente storico, e la gente al contrario ha bisogno di rimanere ancorata alla tradizione e non ha capito. Aveva ragione la gente, sia ben chiaro, non Rubini. Ne venne fuori una cosa non bella dal punto di vista della comunicazione. Oltretutto, se davvero intendiamo rimanere fedeli alla storia, la Caravella al tempo di San Nicola non esisteva come non c’era Corso Vittorio Emanuele e allora?”

San Nicola, o meglio le sue ossa, furono trafugate dai marinai baresi, possiamo dire che siamo davanti ad un furto?

“Lo diciamo: quelle ossa sono provento di un atto furtivo vero e proprio. Allora del resto, tante città  per motivi di commercio mandavano a rubare ossa di santi, penso ad Amalfi, Salerno, Venezia e Bari non fece eccezione. San Nicola è a Bari per ragioni legate al commercio.  Ma adesso godiamoci in pace questi tre giorni e viva San Nicola, aspettando il 22 Maggio e i tanti pellegrini russi”

Ed ecco sinteticamente il programma. Domani Caravella con partenza da Piazza Federico di Svevia ( Castello) alle 20, 30 e arrivo alla Basilica alle 22, 30 circa. Il giorno 8 processione del Santo, messa al molo San Nicola alle 10, 00, celebrata dal vescovo di Bari- Bitonto Monsignor Francesco Cacucci e dal Monsignor Adriano Bernardini, nunzio Apostolico in Italia e San Marino, dopo i giochi pirotecnici per salutare l’ andata a mare di San Nicola. Alle 18, 30, la messa celebrata sul molo San Nicola da Monsignor Franco Lanzolla e rientro della statua dal mare. In serata fuochi pirotecnici verso le 22,00. Il giorno 9  alle 18,00 nella Basilica di san Nicola, la messa solenne celebrata da Monsignor Bernardini e Monsignor Francesco Cacucci con il prelevamento della Manna. Il 22 Maggio festa della traslazione di San Nicola secondo il calendario  Giuliano e arrivo dei pellegrini russi.

Bruno Volpe


Pubblicato il 6 Maggio 2016

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