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Pausa di riflessione, nella battaglia contro l’inceneritore al ‘San Paolo’

Il comitato di Corsina Depalo spiega l'iter giudiziario e si rivolge ai comuni, aspettando l'ultimo responso

Sembra proprio giunto il momento di spingere il bottone ‘pausa’ tra corsi e contro-ricorsi giudiziari, anzi, il momento delle considerazioni e riflessioni, a parere del comitato <<No inceneritore>> della professoressa Corsina Depalo. Ritenendo “doveroso”, appunto, spiegare e fare considerazioni “coram populo” nell’intricata  vicenda giudiziaria ancora in piedi, specialmente dopo la recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Piazza Massari che ha dichiarato ‘legittima’ la proroga dell’autorizzazione rilasciata dall’Ente Regione Puglia per l’installazione dell’inceneritore-‘Newo’ a Bari e precisamente ai margini del quartiere San Paolo. Dunque, il giudice amministrativo del Tar/Bari ha rigettato il ricorso per l’annullamento della proroga dell’autorizzazione regionale per la costruzione dell’inceneritore, presentato dal Gruppo di Intervento Giuridico, dal Comune di Bari e dal Comune di Modugno in quanto il Consiglio di Stato si era già pronunciato al medesimo proposito, rendendo legittima l’autorizzazione della Regione Puglia concessa alla ‘Newo’. Pertanto, il Tribunale Amministrativo pugliese ha disposto, in base a giurisprudenza consolidata -come dicono gli esperti di diritto – che non è consentito al primo giudice riesaminare la vicenda, essendo la stessa già stata accertata e risolta in punto di diritto dal Consiglio di Stato. In altri termini e stando così le cose, i giudici amministrativi hanno affermato che, in presenza d’una sentenza del Consiglio di Stato, non è possibile intervenire sulla proroga all’autorizzazione regionale e quindi annullare la stessa. <<E’ del tutto evidente che, allo stato degli atti, qualsiasi iniziativa giudiziaria intrapresa per impedire la costruzione dell’inceneritore è destinata a essere rigettata>>, ragiona la Depalo, ricordando in ogni caso a Comune di Bari, Comune di Modugno e agli altri Comuni dell’Ambito che, a tutt’oggi, è pendente innanzi alle Sezioni Unite della Cassazione il ricorso dello stesso Comitato intrapreso un paio di anni or sono dall’esperto avvocato barese Luigi Campanale. Insomma, col ricorso in Cassazione è stato chiesto l’annullamento della sentenza del Consiglio di Stato, unica strada percorribile dal momento che la sentenza del Tar/Puglia verosimilmente dichiarerebbe inammissibile qualsiasi richiesta di annullamento dell’autorizzazione concessa dalla Regione Puglia alla ‘Newo SpA’ per costruire l’inceneritore. <<E’ del tutto evidente -spiega infine la presidente del comitato ambientalista – che ove fosse annullata dalle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione la sentenza del Consiglio di Stato, verrebbe automaticamente riaperto il percorso giudiziario altrimenti bloccato>>. Quest’ipotesi di lavoro, sempre a giudizio del Comitato ‘No inceneritore’, dovrebbe essere presa in seria considerazione da tutti coloro che hanno un “reale interesse” a impedire la costruzione dell’inceneritore.

Francesco De Martino


Pubblicato il 26 Gennaio 2024

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