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Pd e Sel: niente tavoli per gli esuberi delle ex province, ci sono solo i loro precari….

 

Il ballo delle stabilizzazioni si sta facendo sempre più pesante alla Regione e quando il gioco sui fa duro – leggasi interessi in gioco… – i duri continuano a ballare. E ieri, per far capire che se in Regione c’è veramente bisogno di impiegati e funzionari, si potrebbe attingere alle graduatorie dei precari (quando si faranno) ma anche agli elenchi dei dipendenti provinciali in esubero, c’è stato qualche consigliere che non s’è limitato alle chiacchiere in corridoio, a via Capruzzi, tornando in argomento con tanto di nota scritta. Per esempio c’è la lettera del capogruppo PdL-FI, Ignazio Zullo inviata al Presidente dell’Unione delle province italiane, Antonio Gabellone. E così, partendo dall’ impegno assunto nell’incontro avuto in settimana nella sede della Città Metropolitana di Bari, Zullo ha chiesto al Presidente del Consiglio regionale pugliese Introna di istituire un tavolo tecnico e politico inter-istituzionale, aperto anche alla partecipazione delle organizzazioni sindacali, per un approfondimento sullo stato di attuazione della Legge Delrio e sulla compatibilità della stessa con la Legge di Stabilità n.190/2014. In ballo, appunto, il rischio di esubero di personale delle sei province pugliesi in rapporto alle competenze ‘ope legis’ o delegabili. Introna ha portato questa mia richiesta all’attenzione della conferenza dei Capigruppo, trovando l’ostilità del partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà, nonostante la richiesta fosse partita e trovasse comunque la condivisione anche di organizzazioni sindacali a loro vicine, come ad esempio la Cgil. “Pd e Sel ritengono che la discussione debba esaurirsi nell’esame del disegno di legge del governo regionale attraverso lo strumento delle audizioni in Commissione –spiega Zullo- mentre il tema è di grave importanza e di estrema urgenza anche perché la Regione Puglia ha messo in atto una articolata strategia di acquisizione del personale, sia attraverso i concorsi tuttora in itinere, sia attraverso la stabilizzazione dei precari con una legge impugnata dal Governo dinanzi alla Corte Costituzionale per violazione degli articoli nn. 3, 97 e 177 della  Costituzione”. I dipendenti storici non hanno scordato il calvario di centinaia e centinaia di loro colleghi che furono addirittura retrocessi alla categoria C dopo aver sostenuto un concorso per funzionari che non aveva rispettato i vincoli di partecipazione riservati all’esterno, nel 1997/98. Poi per fortuna esattamente tre anni fa è giunta una sanatorie. Ma l’ente regionale guidato dai vari Vendola, Caroli, Losappio e Stefano pare proprio avere la memoria corta e adesso sta preparando la strada per altre bocciature e caos normativo-regolamentari sul personale. Puntando molto, si capisce, sulle stabilizzazioni dei trecentosettantanove precari e mantenere gli impegni assunti in questi ultimi anni, ramazzando voti in vista delle prossime elezioni, come hanno ripetuto spesso gli stessi consiglieri di Minoranza. Insomma, il governo regionale e dei partiti di maggioranza, hanno già detto a chiare lettere che intendono prorogare i contratti dei precari a tempo determinato. “È evidente che tutto ciò potrebbe creare altri ostacoli alla ricollocazione degli esuberi delle Province”, replica secco Zullo, che continuerà a sollecitare il Presidente Introna affinché il tavolo richiesto sia istituito, fermo restando la libera scelta di partecipare di ciascun gruppo. Ma c’è anche chi come il consigliere Aldo Aloisi –anche lui di Forza Italia- suggerisce a Vendola e compagni di frenare sul tema assunzioni, specie dopo il rinvio alla Corte Costituzionale della legge approvata dall’Ente due mesi fa. “L’assessore Caroli, non contento dell’ennesimo cartellino rosso alle stabilizzazioni, vorrebbe prorogare i contratti dei precari senza alcuna verifica, pur di continuare a illuderli fino alle elezioni. L’assessore e la Giunta regionale farebbero bene ad aspettare il ricorso alla Consulta del governo nazionale, prima di continuare a fare altri danni alla Puglia”. In effetti la impugnazione del governo per Aloisi conferma quanto sempre sostenuto dai partiti di Minoranza, ma non solo. “La impugnativa della legge regionale da parte del Governo è un atto che rende giustizia a quei precari meritevoli e che gli consentirà di distinguersi da tanti altri loro colleghi che, invece, sono stati assunti con un unico titolo: quello dell’appartenenza politica. Prima di immaginare proroghe contrattuali indiscriminate”, la conclusione di Aloisi. Per il quale, adesso, la Regione Puglia dovrebbe preoccuparsi di stilare una relazione sull’attività svolta dai precari interessati e con le carte in regola per la stabilizzazione, premiando coloro che hanno svolto con rigore (e per merito) il loro lavoro. Praticamente un miraggio….

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 23 Gennaio 2015

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