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Pd pugliese, altro che…. rifondazione congressuale! E’ lo stesso di prima

Il Pd a livello nazionale volta pagina con Elly Schlein segretaria, ma non in Puglia con Domenico De Santis al posto dell’on. Marco Lacarra alla guida regionale del parto, dove a vincere le Primarie, sia pur di misura, è stata la mozione di Stefano Bonaccini, capeggiata dal governatore Michele Emiliano e dal sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Difatti, ha esclamato qualche simpatizzante dem locale, “nella nostra regione la svolta politica evocata nella mozione della neo segretaria dem” e, soprattutto, “la chiarezza e coerenza che dovrebbero contraddistinguere una forza politica che, con il congresso appena concluso, ha dichiarato di rifondarsi, proprio non ci sono ancora!” Gli esempi? “Ne basta uno soltanto” – ha rilevato lo stesso simpatizzante e verosimilmente anche elettore dem. Ed è ciò che nel congresso del Pd appena terminato è accaduto al circolo dem di Triggiano, patria e roccaforte elettorale di “Lady preferenze”, ovvero dell’assessora regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, fedelissima del presidente della Regione, Emiliano, nonché fondatrice e leader di un suo Movimento civico, “Sud al centro”, che alle regionali del 2020, da candidata nelle fila del Pd, le ha consentito di conseguire oltre 20mila voti di preferenza nella circoscrizione elettorale barese. Un Movimento mai sciolto e, in quanto tale, neppure confluito nel Pd, dove l’assessora Maurodinoia è in quota a tale partito con la sua presenza nella giunta Emiliano e dove alle elezioni politiche dello scorso settembre è stata nuovamente candidata al secondo posto, dietro il segretario regionale uscente, Lacarra, del listino bloccato per il proporzionale in terra di Bari. Posizione, questa, che – come è noto – consentirebbe alla Maurodinoia di subentrare all’on. Lacarra a Montecitorio, qualora quest’ultimo fosse candidato ed eletto sindaco di Bari nel 2024 e, quindi, dovesse dimettersi dall’incarico di parlamentare. Ma veniamo al punto. L’anomalia del Pd nel Comune del sud-est barese alle porte di Bari consiste nel fatto che la leader di “Sud al Centro” nel recente congresso del locale circolo dem è stata eletta segretaria e, quindi, responsabile politica di quel partito a Triggiano, dove il Pd dovrebbe essere forza di opposizione all’Amministrazione guidata dal sindaco Antonio Donatelli, eletto ad ottobre del 2021 e sostenuto da un insieme di forze civiche locali, alcune delle quali di chiara matrice di centrodestra, ma anche da qualcuna di area opposta, tra le quali la civica “Triggiano al centro” che anche dal nome risultava una diretta emanazione del Movimento civico facente capo a Maurodinoia. E fin qui non ci sarebbe molto da meravigliarsi, se non fosse per il fatto che il sindaco Donatelli alle amministrative del 2021 è stato contrapposto ad candidato sindaco sconfitto del Pd, Giovanni Campobasso, e quindi che i dem al Comune di Triggiano dovrebbero essere all’opposizione dell’Amministrazione in carica centrista (con qualche “venatura” interna di destra) e della quale, però, è – come accennato –  una delle componenti fondamentali è anche quella della civica “Triggiano al centro” che si richiama all’assessora regionale dem Maurodinoia, da qualche settimana anche guida politica del  circolo cittadino del Pd. In altri termini, Maurodinoia da leader di un’area civica locale ha un suo rappresentante nella giunta Donatelli, che a sua volta è stato eletto ed ha la maggioranza in Consiglio comunale anche grazie ai voti civici di “Triggiano al centro”, mentre da segretaria cittadina del Pd rappresenta un elettorato che dovrebbe essere all’opposizione dell’Amministrazione guidata dal sindaco Donatelli. In definitiva, a volerlo raccontare con una parafrasi, da segretaria cittadina dem, in sostanza, l’assessore regionale dem Maurodinoia nella sua “patria”, Triggiano per l’appunto, è all’opposizione di se stessa. Che dire di tale anomalia? O, forse, si stanno già chiedendo tanti elettori triggianesi che 2021 votarono per il candidato sindaco del Pd, quindi contro Donatelli, “quale è ora realmente l’opposizione o la maggioranza a Triggiano”. Ma a chiederselo dovrebbero essere, forse, anche i neo segretari del Pd locale, rispettivamente Giuseppe Giulitto della provincia di Bari, che – come è noto – è persona vicina a Decaro, ma soprattutto quello regionale, De Santis, che è vicina ad Emiliano. Insomma, nella nostra regione in cosa consisterebbero i tanto strombazzati “cambiamento” e “rifondazione” del Pd del dopo Enrico Letta, se poi gli “equivoci” ed i “dualismi” politici sono rimasti gli stessi di quelli praticati precedentemente al congresso appena conclusosi. In effetti, a detta di alcuni stessi elettori di centrosinistra delusi, da queste prime “battute” in Puglia non dovrebbe cambiare un gran che rispetto al passato per il Pd anche se ora a guidarlo a livello nazionale c’è una presunta  “rivoluzionaria” come Elly Schlein, perché nella nostra regione il partito di Largo del Nazzareno è da tempo ormai una “repubblica autonoma”, dove a farla da padrone non sono forse più neppure le correnti interne o le sottocorrenti, ma i personalismi degli eletti.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 2 Marzo 2023

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