Cronaca

“Per favore, assessore: quelle “chianche” non si toccano…”

Sono iniziati i lavori in Piazza Federico II di Svevia dove come si sa verranno sostituiti gli antichi basolati con “chianche” lavorate in maniera industriale, più o meno come quelli poste nei percorsi del piano Urban. Percorsi, chianche e mattinelle, che sono “letteralmente indecorose”, come chiosa Michele Fanelli, ex consigliere comunale  e presidente del Circolo ‘Dalfino’ di Bari Vecchia. Sono proprio loro del Comitato di Quartiere Bari Vecchia a volere che le “chianche” esistenti nella p.zza Federico II di Svevia, sia pure bianche, siano risistemate e ricollocate le stesse e non avendo quella visione moderna come nelle altre strade restaurate che stona nel contesto architettonico e storico dell’antico territorio di Bari. <>, spiega Fanelli. Il Comitato di Quartiere di Bari vecchia, e tutti i residenti della Città vecchia, si sono sempre battuti per il mantenimento delle chianche laviche nere, scomparse contro la volontà dei residenti, negli ultimi interventi URBAN, forse andando ad abbellire le festose ville dei potenti?>>, alza il tono di voce l’ex consigliere dell’Italia dei Valori. Il quale non vorrebbe che anche questa Amministrazione si discosti dalla volontà popolare che vuole le proprie chianche nelle sue piazze storiche, risistemate e ricollocate nella stessa piazza. Infine l’appello, anzi, la implorazione: <>. Resterà, forse, un accenno anche nelle leggende che a Bari-Vecchia si tramanderanno un paio di generazioni, la storia della sparizione delle tipiche pietre del borgo antico- con un occhio particolare in Piazza San Pietro e lungo tutta la Muraglia (via Venezia) e ancora in tante altre piazze come Piazza Federico II di Svevia, sempre nei dintorni della Città Vecchia. Da ricordare che a piazza Federico di Svevia, ma anche a Piazza S. Pietro molte persone anziane sono cadute malamente, ricorrendo poi anche a medicazioni in ospedale. La situazione della pavimentazione a Bari vecchia, dunque, è diventata cronica dai tempi del ‘Piano Urban’, quando il Comune di Bari cominciò una lunga serie di interventi che prevedevano il ricambio della pavimentazione in molte aree di quella zona, ma senza raggiungere mai risultati soddisfacenti. <>. Ma Fanelli ricorda ancora una volta all’Acquedotto Pugliese che in zona Santa Scolastica esiste tuttora un impianto provvisorio che alimenta circa una quindicina di famiglie, impianti di tubi di plastica “aerei” che dovevano stare solo per poche settimane. Invece sono passati più di sei anni e quella situazione precaria è ancora precaria e tutta questa situazione è a dir poco vergognosa, basti pensare che stiamo nella zona natia <<…della città dove la storia viene umiliata da questo scempio, colpa di lavori fatti male e che le conseguenze le sta pagando la povera gente>>, si sfoga Fanelli. E a questo punto vale la pena rammentare che anche la Procura di Bari s’è occupata del caso delle “chianche” a Bari vecchia, estratte in modo dannoso dal pavimento delle storiche piazze per essere smaltite in discarica o chissà dove: stando a un’antica leggenda metropolitana, in case e ville di ricchi commercianti e professionisti baresi. Ma finora nessuno ha alzato il velo e di certo le basole sono tutelate e, nel caso di lavori urgenti, devono essere rimosse con attenzione, smaltite se necessario in siti autorizzati per essere poi riposizionate nel posto originario. Invece, come confermato anche da un’anziana donna romana trapiantata proprio a piazza San Pietro da diversi anni, il procedimento non è stato quasi mai rispettato dalle ditte incaricate dal Comune, provocando danni enormi al patrimonio cittadino. Conclusione? Caduta nel vuoto, inutile dirlo, anche l’ultima  richiesta di ripristinare le “chianche” e di impianti idrico/fognari a regola d’arte in tutta bari Vecchia, non come a Santa Scolastica

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 6 Ottobre 2016

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