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La Regione destina il 50% dell’ecotassa, ma a Bari il Comune ridurrà la Tari?

 

Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato con 31 voti favorevoli (esponenti della maggioranza più una parte di quelli di opposizione) e 8 contrari (solo esponenti del M5S) la proposta di legge del consigliere Fabiano Amati (Pd), riguardante la destinazione straordinaria dell’ecotassa. Il provvedimento adottato, infatti, destina il 50% del ricavato dall’ecotassa ai Comuni che abbiano sostenuto, dal 1 luglio 2016 al 31 dicembre dello stesso anno, maggiori costi per il trasferimento e il conferimento dei rifiuti solidi urbani e che presentino alla Regione, entro il 30 novembre prossimo, un adeguato progetto finalizzato a favorire una minore produzione di rifiuti da destinare in discarica. Per il finanziamento saranno preferiti i progetti con finalità ambientale presentati da Comuni che si ritrovino nelle seguenti condizioni (da superare con il completamento e l’attuazione di apposita riforma legislativa regionale sul ciclo dei rifiuti): aggravio dei costi di trasporto dei rifiuti solidi urbani indifferenziati, della frazione organica del rifiuto solido urbano, ovvero rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati avviati a trattamento, recupero, smaltimento; ricorso sistematico a discariche per rifiuti speciali non pericolosi di proprietà privata. La misura prevista è di natura temporanea e straordinaria e sarà in vigore fino al 31 dicembre prossimo. Le attività di accertamento sulla paventata spesa dei maggiori costi sostenuti dai Comuni saranno svolte dall’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti, che dovrà trasmettere una relazione alla Sezione regionale competente entro il 30 novembre di quest’anno. Ai fini dell’assegnazione del contributo, ciascun Comune dovrà poi trasmettere, entro il 10 dicembre successivo, una proposta di utilizzo della somma richiesta con valore economico proporzionato, ma non eccedente, la spesa presunta dei maggiori costi così come rilevata dall’Agenzia regionale e dovrà contenere le modalità, i criteri di utilizzazione delle risorse e il relativo crono programma. La proposta del Comune che ha fatto richiesta di utilizzo della risorsa dovrà necessariamente contenere interventi volti a favorire la minore produzione di rifiuti. E ciò anche in caso di riduzioni dei rifiuti residuali, derivanti dagli scarti del trattamento di selezione delle raccolte differenziate da avviare a smaltimento, con l’esclusione dal piano di spesa dei costi di attività informative e comunicative. A seguito della presentazione della domanda da parte dei Comuni interessati, la Sezione regionale incaricata procederà all’istruttoria tecnica, economica e finanziaria della proposta, oltre ad accertare la pertinenza e l’ammissibilità della spesa e formulerà alla Giunta regionale la proposta di ripartizione delle risorse disponibili tra i singoli Comuni ammessi a beneficiare della misura entro il 15 gennaio del prossimo anno. Inoltre, per dare immediata applicazione alla legge, il Consiglio ha approvato un ordine del giorno dello stesso firmatario della legge, il consigliere Amati per l’appunto, con il quale si incarica l’Agenzia regionale per il servizio di gestione dei rifiuti ad attivare da subito tutte le disposizioni previste dal provvedimento. “Soldi ai Comuni per ridurre tasse e rifiuti” ha commentato in una nota lo stesso Amati, che proseguendo ha pure affermato: “Un provvedimento che permetterà agli enti locali di compensare gli extra costi che stanno sostenendo per portare i rifiuti fuori regione ed evitare aggravi tributari. I Comuni già da domani potranno candidarsi per ottenere i finanziamenti”. E con riferimento al provvedimento approvato il presidente della V Commissione regionale (Bilancio), Amato, nella stessa nota ha inoltre dichiarato: “Questo ora permetterà di compensare, attraverso progetti finalizzati, al risanamento ambientale e alla migliore raccolta dei rifiuti, rispettando la destinazione del gettito da ecotassa. Come ho già detto in altre occasioni, la legge che abbiamo appena approvato non risolve definitivamente i problemi derivanti dalla gestione dei rifiuti, ma è un calmante. L’ecotassa se ben gestita, calma gli ulteriori prelievi dei Comuni a mezzo Tari dalle tasche dei cittadini. È un altro passo in avanti che il governo regionale ha fatto per uscire da un periodo di crisi sui rifiuti”, ringraziando i colleghi della V Commissione che hanno accolto favorevolmente la sua proposta di legge, facendola giungere in Consiglio. Amati, in fine, ha auspicato che con la prossima legge di bilancio possa essere approvata anche una normativa idonea a far divenire tale contributo da ecotassa da straordinario a strutturale. Critiche  sono invece pervenute dal gruppo consigliare regionale del M5S che ha definito la legge approvata come un “provvedimento marchetta” di Amati che “nel tentativo di portare fondi nel proprio territorio elettorale, rischia di aggiungere al danno anche la beffa per leccesi e tarantini”. Infatti, per il M5S, tale provvedimento “dovrebbe far indignare i Comuni di Lecce e Taranto che, oltre a ricevere i rifiuti da altre province, saranno ora costretti a rinunciare a metà dei fondi dell’ecotassa destinati alla bonifica delle discariche e al progetto di riduzione rifiuti”. I pentastellati hanno affermato inoltre di aver provato a migliorare il testo della proposta di legge  attraverso la presentazione di diversi emendamenti, tra cui il limite del conferimento fuori regione, e non fuori provincia “al fine di evitare che al danno, per alcune province, si aggiunga la beffa” ed  “anche a introdurre un sistema di monitoraggio dei costi del ciclo integrato dei rifiuti dei diversi Comuni e una clausola valutativa in modo che potesse essere chiara, annualmente, la ripartizione delle risorse e la rendicontazione delle spese”. In fine, hanno pure chiesto che all’interno delle progettualità che i Comuni dovranno adottare, venisse valutata la possibilità di inserire i lavoratori delle società partecipate della Regione, o di quelle aziende impiegate nella raccolta e smaltimento dei rifiuti che al momento si trovano in crisi o senza lavoro, lamentando che “purtroppo, come spesso accade” sono stati, ancora una volta, inascoltati.

 

Arriva il contributo allo smaltimento, ma a Bari il Comune ridurrà la Tari?

 

Con la legge approvata ieri la Regione Puglia destina il 50% del ricavato dall’ecotassa ai Comuni che abbiano sostenuto, dal 1 luglio al 31 dicembre di quest’anno, maggiori costi per il trasferimento e il conferimento dei rifiuti solidi urbani, purché questi presentino alla Regione, entro il 30 novembre prossimo, un progetto mirato a favorire una minore produzione di rifiuti da destinare in discarica. Orbene, il Comune di Bari lo scorso mese di Aprile ha stabilito un incremento della Tari, la nota Tassa comunali per il servizio di igiene e smaltimento rifiuti urbani (ex Tarsu), che nel capoluogo pugliese si è aggirato mediamente intorno al 12%. Aumento giustificato dall’Amministrazione barese essenzialmente dal fatto che nell’anno in corso sono lievitati i costi di smaltimento nelle discariche private della parte di Rsu (Rifiuti solidi urbani) non riciclabile. Discariche, per giunta, situate fuori dell’Ato (Ambito territoriale ottimale), perché quelle esistenti nell’Ambito di appartenenza, e di cui si serviva l’Amiu Puglia per smaltire i rifiuti baresi, sono state chiuse o sequestrate. Quindi, all’incremento del costo di smaltimento si è aggiunto anche una lievitazione dei costi di trasporto. Le cartelle della Tari per l’anno 2016, con le tariffe aggiornate,  sono state già stampate dalla ripartizione Tributi del Comune di Bari e, in parte, già recapitate all’utenza e le restanti sono in arrivo. Ora, però, l’Amministrazione barese potrà beneficiare del contributo regionale riveniente dall’ecotassa e prevedibilmente usufruirà a pieno della recente misura regionale, visto che l’Amiu si sta già preparando al ritiro “porta a porta” dei rifiuti nel capoluogo e, quindi, anche alla riduzione dei rifiuti da smaltire in discarica. Alla luce di ciò un interrogativo nasce spontaneo in molti contribuenti-utenti baresi: “Ma il ricavato dal contributo regionale del 50% dell’ecotassa, distribuito ai Comuni, a Bari sarà poi utilizzato per ridurre la Tari  dal prossimo anno?” E tale “amletico” dubbio è legittimo per i cittadini baresi. Infatti, considerato che il sindaco Antonio Decaro da quando si è insediato non ha fatto altro che aumentare le tariffe di tributi e servizi, al punto da giungere persino a chiedere al premier Matteo Renzi di reintrodurre la “tassa comunale di soggiorno”, è sperabile che dal prossimo anno il Comune riveda al ribasso il nuovo tariffario della Tari? In molti, però, sin da ora sono conviti che l’amministrazione Decaro anche in questo caso, come è accaduto in altre circostanze pregresse, applicherà il noto detto “Chi ha avuto, avuto e chi ha dato, ha dato”. Per cui è forse inutile illudersi che la legge approvata ieri dalla Regione si tradurrà in un effettivo beneficio per i contribuenti baresi della Tari. Ed anche se, per la verità, in gran parte dei baresi la speranza è sempre l’ultima a morire, in questo caso è molto probabile che non ci sia più neppure quella, vista la nota situazione in cui versa il bilancio del Comune. 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Ottobre 2016

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