Cronaca

Per una singola si spendono 335 euro al mese

Bari città universitaria? Sarà, ma con le molle dopo la crisi del Covid e a prezzi in risalita, appunto, dopo l’anno ‘sabbatico’ della pandemia. Mercato fiacco a seguito degli anni di rincari che avevano portato i costi delle stanze a cifre record, a causa dell’effetto Covid per la prima volta quest’anno la tendenza si è invertita: secondo un’analisi sulle principali città universitarie di <<Immobiliare.it>> specializzata in studi di mercato, infatti rispetto all’anno scorso i prezzi sono scesi in media del 2,5%. Guardando alle singole città a segnare il calo maggiore è Milano, la più cara in assoluto, dove negli ultimi dodici mesi le locazioni di posti letto sono scese del 9% (470 euro per una singola). Se queste sono le buone notizie per studenti e lavoratori fuorisede che stanno ripensando al rientro in città, dopo mesi di smart working e didattica a distanza, esiste un altro lato della medaglia, quello dei proprietari. In passato la domanda per questo mercato non riusciva quasi mai a trovare risposta nell’offerta. Secondo l’analisi oggi la situazione è inversa: le richieste, seppur cresciute quasi del doppio (96,3%) rispetto al funesto 2020, non bastano a coprire l’offerta, che infatti continua ad aumentare anche rispetto al boom dello scorso anno (+60,6%). Insomma, quanto deve spendere un fuorisede? Sul gradino più alto del podio rimane salda -in ogni caso – la città di Milano, nonostante i prezzi delle singole siano scesi sotto quota 500 euro (470 euro) e quelli dei posti letto in doppia sotto quota 300 (285 euro). Segue Roma, dove chi cerca una stanza deve spendere di media 417 euro e 246 euro per un posto in doppia. Insomma, i prezzi delle stanze, con alcune eccezioni, rimangono fortemente competitivi a livello nazionale se confrontati con quelli del 2020. Le variazioni più consistenti si registrano a Bologna, con un calo che sfiora il -6%, e Torino (-5%). In controtendenza Catania, Padova e Bari dove i prezzi hanno subito invece una variazione positiva (5,7%, 5,3% e 3,7%, rispettivamente). Sostanzialmente stabili, invece, i costi delle stanze a Palermo, ma anche qui la differenza rispetto al 2019 è evidente: -10,2%. E l’offerta di posti letto? Tutti i principali poli universitari, con la sola eccezione di Palermo, mostrano una disponibilità di stanze in forte aumento rispetto al 2020. In ‘pole position’ Padova, che sfiora il +150%, e Pavia, che si attesta al +135%. Seguono – comunque con un aumento dell’offerta superiore al 30% – Milano (42,5%), Firenze (38,2%), Bari (35,1%) e Roma (32,2%). Insomma, la pandemia ha avuto effetti diversi tra l’acquisto dell’immobile e la sua locazione – commenta Carlo Giordano, amministratore di Immobiliare.it – sul comparto delle compravendite si è registrato un nuovo interesse verso l’abitazione, tornata ad essere considerata come un bene rifugio, e questo ha sostenuto il numero delle transazioni e la stabilità dei prezzi. Il mercato delle locazioni, invece, ha subito immediatamente un pesante impatto soprattutto nelle grandi città, svuotatesi in poche settimane di studenti e lavoratori. I segni di ripresa della domanda evidenziati nell’analisi – conclude Giordano – fanno ora pensare ad un ritorno alla normalità per ciò che riguarda la presenza di studenti e lavoratori nelle nostre città, rimane da capire cosa accadrà ai prezzi nei prossimi mesi”.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 24 Agosto 2021

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