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Policlinico, scoppia la guerra delle spese per trasferire il personale

In tempi di magra e soprattutto di tagli e risparmi per la pubblica amministrazione con le casse ormai esangui, specie nel campo della sanità, c’è davvero di che meravigliarsi se l’Azienda Policlinico Consorziale di Bari spende oltre 200mila euro per il solo affitto quadrimestrale di alcuni ‘Box modulari’. Strutture che dovrebbero ospitare i dipendenti della stessa azienda per tutto il periodo di durata di lavori quanto mai necessari nelle aree occupate, almeno secondo i responsabili sanitari e amministrativi che hanno adottato le relative delibere. Ma per l’ex consigliere comunale barese Gino Cipriani, proprio mentre il Governo scrive in tutti i provvedimenti economici di maggior rilievo per l’impegno di spese, forse al Policlinico di Bari leggono , per denunciare, appunto, un presunto spreco a cinque zeri, a carico dell’Erario. Ma entriamo nei dettagli d’una vicenda che potrebbe finire presto sui tavoli dei segugi contabili. Con delibera N. 1449 del 4 dicembre 2012, l’Azienda Policlinico ha inteso, a seguito di ristrutturazioni della palazzina degli uffici Amministrativi, trasferire il personale già operante presso gli stessi in Box in materiale ferroso posizionati all’aperto, nell’area antistante la palazzina che ospita attualmente i citati uffici. Per corroborare meglio la sua denuncia, il segretario del Gruppo Indipendente-Libertà evidenzia che, per evitare tale spreco di pubblico danaro, il personale amministrativo poteva comodamente e soprattutto senza spese aggiuntive trovare ospitalità presso alcuni locali vuoti. Aree per di più, spiega ancora Cipriani, di recente ristrutturazione (e pertanto a norma) a causa dell’accorpamento di alcune cliniche, a cominciare dall’intero reparto di Urologia Ospedaliera, ma anche Gastroenterologia Universitaria (vuota in quanto accorpata alla Gastro ospedalieri). Ma le alte sfere dell’Azienda di Piazza Giulio Cesare avrebbero evitato di spendere tutto quel denaro anche attraverso la razionalizzazione degli ampi spazi esistenti all’interno del monoblocco , senza contare i locali vuoti esistenti nella palazzina della clinica Pediatrica (di recente spostati all’ex Ospedaletto dei Bambini Giovanni XIII°). <>, si chiede Gino Cipriani, pronto a scommettere che i nuovi box non rispettano le norme previste sulla tutela della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, contemplati nella L. 626/94. In più c’è da considerare che la decisione adottata a dicembre scorso è stata presa unilateralmente, senza cioè aver ascoltato le Organizzazioni Sindacali accreditate all’interno dell’Azienda, che hanno accettato passivamente e “silenziosamente” questa “umiliante soluzione per i lavoratori, ad eccezione del Sindacato autonomo guidato dal sottoscritto, che anche in questo caso si è contraddistinto dalle altre sigle”, ci tiene a precisare infine Cipriani. Conclusione? Al fine di tutelare il pubblico denaro il Gruppo Indipendente Libertà chiederà l’intervento della Corte dei Conti (per presunto danno erariale), nonché quello dell’Ispettorato del lavoro per l’eventuale accertamento di autorizzazioni necessarie alla salvaguardia della salute dei dipendenti così come previsto nella Legge sulla sicurezza del lavoro. Insomma, sul trasferimento del eprsonale amministrativo del Policlinico si preannuncia battaglia, anche perché c’è da chiedersi cosa accadrebbe se i lavori si protraessero oltre i quattro mesi previsti e messi in preventivo dall’Azienda, in quanto i dipendenti dovrebbero convivere in Box con temperature… a “microonde”.

Francesco De Martino


Pubblicato il 8 Febbraio 2013

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