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Quando andavano di moda esodi e incentivi… con qualche regalo di troppo

Per i dirigenti che alla Regione Puglia scalavano una graduatoria di concorso, naturalmente, c’erano anche quelli che se ne tornavano a casa dopo una vita da ‘travet’. Ed ora che si torna a parlare sotto l’egida del prode rivoluzionario gentile e un po’ copione di prepensionamenti )Fitto le chiamava rottamazioni…) vale la pena di tornare a quattro anni fa. Quando erano esattamente sedici, infatti, i dirigenti che, a seguito di risoluzione del rapporto di lavoro, dal 4 gennaio 2010 erano diventati allegri pensionati. E con un bel gruzzoletto in tasca sotto forma di indennità ‘incentivante’, come si dice (gli venivano pagati in più gli stipendi fino ad un massimo di due anni) senza troppi rimpianti. Eppure, come spesso accade ancora oggi, nei provvedimenti adottati dal Servizio Personale e Organizzazione della Regione Puglia ci scappava qualche sassolino di troppo che, pur non avendo inceppato gli ingranaggi dei provvedimenti adottati dall’Ente, poneva già allora qualche dubbio di troppo. Punto primo: come mai la pensione dei nostri baldi ex dirigenti di Affari Generali, Osservatorio Lavori Pubblici, Servizio Legislativo del Consiglio, e, tra gli altri, Demanio e Patrimonio, Diritto allo Studio, Attività Culturali, scattava proprio il giorno 4 di gennaio (cioè tra Capodanno e l’Epifania, in pieno periodo feriale) e non il 30 dicembre, come si fa normalmente in tutti i provvedimenti di fine rapporto nella pubblica amministrazione? Il sospetto era (ed è…) che si sia voluto rendere un bel ‘cadeau’ ai futuri pensionati, facendo scattare benefici contrattuali relativi al 2010. Punto secondo: ancora più curioso il caso d’un Ufficio, quello dell’Osservatorio Lavori Pubblici, elevato a Servizio (e quindi con compiti ancora più importanti e complessi) in contemporanea con la promozione del dirigente che, ancora prima di aver guadagnato la sua nuova scrivania, redigeva diligentemente domanda di pensionamento con esodo incentivante. Insomma, con deliberazione del 15 settembre 2009 la Giunta trasforma il preesistente Ufficio Osservatorio Lavori Pubblici dell’Area Politiche per l’Ambiente, conferendo l’incarico dirigenziale a chi (pur non comparendo l’anno 2007 fra i dirigenti premiati per la loro produttività) qualche giorno prima aveva già formulato domanda di pensionamento, senza essere ancora …dirigente del nuovo Servizio di cui sopra. Una successione di eventi tutta da chiarire, che riguarda non solo la domanda presentata troppo presto per il pensionamento, ma anche la determinazione, assunta sempre dalla Giunta, che la delibera non ‘comporta implicazioni di natura finanziaria sia di entrata che di spesa’, mentre quella promozione di fine estate alle Casse Regionale è pesata alcune migliaia di euro. Insomma, come hanno fatto direttore dell’Area Politiche dell’Ambiente e direttore dell’Area Organizzazione del Personale regionali a trasformare un Ufficio in Servizio senza sapere che l’operazione sarebbe costata almeno 30 mila euro all’Ente Regionale pugliese? Un’operazione di cui avrebbe beneficiato l’ex dirigente inferiore promosso e subito rispedito a casa in pensione con un succoso esodo incentivato. Un bel rebus che nessuno s’è sognato di  sciogliere, negli uffici regionali di Via Celso Ulpiani diretti all’epoca dall’avvocato Chieco. Infatti, se finora sembrano passati inosservati questi passaggi burocratici ad assessore e consiglieri di maggioranza, le scelte operate dalla Giunta e riverberi su servizi che dopo questi ultimi pensionamenti sono rimasti puntualmente sguarniti, non sono sfuggiti a Rocco Palese, il consigliere d’Opposizione allora più attento ai movimenti del personale interno, assieme a Roberto Rocco e Nino Marmo. “C’è poco da fare, la Giunta guidata da Vendola e Minervini sul personale non fa altro che scopiazzare, quasi sempre male, i provvedimenti adottati dal nostro Esecutivo. Quest’ultimo esodo incentivato dei dirigenti non è l’unico caso, solo che al presidente Vendola e all’assessore  Minervini piaceva dargli nomi biblici, tipo Mar Rosso”, ironizzava (ma non troppo) l’ex assessore al Bilancio Palese. Preoccupato, ad esempio, da cosa sarebbe accaduto in Regione in un Servizio come il ‘Demanio e Patrimonio’, senza guida per diverso tempo. Ma l’altro timore, in attesa che in campo scendano anche i sindacati di categoria, è che i provvedimenti di quest’ultimo esodo incentivato possano rappresentare ancora una volta materia di studio per magistrati amministrativi, contabili o, ancora peggio, penali. Com’è accaduto fin troppe volte in passato alla Regione Puglia quando in ballo ci sono provvedimenti adottati su personale e dirigenza.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 2 Maggio 2014

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