Primo Piano

Quel ponte da 67mila euro al metro per collegare il porto alla tangenziale

 

 

Anche per il consigliere/avvocato barese Giuseppe Carrieri, il ponte dell’asse nord-sud che collegherà la zona portuale alla tangenziale, è senz’altro un’opera stradale “importante e imponente”, come dice lui. Ma anche per lui finiscono -al momento- qui però le note positive di un ponte lungo circa 630 metri. La costruzione del ponte era stata infatti aggiudicata nel lontano 2008 all’impresa Cimolai da Pordenone, al costo di 18 milioni di euro. L’esecuzione dell’opera era prevista in un paio di anni al massimo e pare che finalmente, il mese prossimo in coincidenza della Fiera del Levante per consentire al sindaco Decaro di pavoneggiarsi col premier Renzi, esso verrà inaugurato…con un ritardo di appena sei anni. E c’è pure un fascicolo di indagine presso la Procura della Corte dei Conti su appalto e relative varianti del ponte ‘strallato’ sull’Asse Nord-Sud, opera che, al netto dei sopralluoghi di sindaco e assessori mano a mano che si avvicina l’inaugurazione fa tornare le polemiche scoppiate oltre tre anni fa, con la precedente giunta Emiliano, a causa dei materiali usati dalla ditta appaltatrice (diversi da quelli promessi in progetto) dopo che già a novembre 2012 erano tornati prepotentemente alla ribalta, a proposito dei lavori in corso, gli <<…imbarazzanti ritardi a cui sono soggetti>> denunciati dai partiti di opposizione. Tutto era terminato in un ampio e dettagliato esposto firmato da D’Ambrosio Lettieri, Distaso, Cea, Finocchio, Loiacono e Posca depositato a marzo 2014 proprio presso la procura di via Matteotti. Eggià perché, al di là di denunce, dubbi e sospetti, un fatto è certo: in corso d’opera sono stati cambiati radicalmente sia i materiali usati per costruirlo (da cemento armato ad acciaio) quel ponte delle meraviglie che la sua architettura, tempi e costi. Una serie infinta di cambiamenti deliberati per affrontare nuovamente, appunto, il problema principale di questi benedetti lavori che riguardava, per esempio, le indagini preliminari effettuate sul suolo su cui hanno appena terminato di realizzare i plinti. Indagini che, per la presunta indisponibilità delle aree, furono eseguite in due tempi diversi, come emerge dalla denuncia al vaglio degli inquirenti, obbligando i progettisti a rivedere i calcoli strutturali. E cosi’, a novembre 2012, la Giunta aveva approvato due perizie di variante, di cui una relativa ai nuovi calcoli, dando il via alla riapertura del cantiere che chiuderà i battenti tra meno di un mese. Ma torniamo a Carrieri, incuriosito dai costi effettivi del ponte, sui quali è calato un “buio fittissimo”. <>. Al momento quindi, salvo ulteriori (e quasi certi) aumenti, il ponte è costato 42,5 milioni di euro: ben 67 mila euro al metro! Una cifra stratosferica per Giuseppe Carrieri, che non sa quanto renderà felici i contribuenti baresi. Sopratutto se intorno al ponte non si realizzeranno i necessari interventi di collegamento stradale al porto, visto che al momento la viabilità della zona è fortemente limitata. E se non si realizzeranno le opere previste proprio nelle adiacenze (secondo palazzo di giustizia di via della Carboneria). Aver costruito -a questi costi- un ponte (solo) per meglio collegare il cimitero alla tangenziale, sarebbe infatti una gravissima responsabilità degli amministratori comunali che in tutti i modi si cercherà di evitare. (gdl)

 


Pubblicato il 13 Agosto 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio