Cultura e Spettacoli

Salome di Richard Strauss, nell’allestimento del Teatro alla Scala

Venerdì 24 febbraio alle 20.30, al Teatro Petruzzelli, andrà in scena Salome di Richard Strauss, per la regia di Damiano Micheletto e la direzione di Hartmut Haenchen che condurrà l’Orchestra del Teatro Petruzzelli. L’elegante produzione del Teatro alla Scala di Milano sarà in replica al Teatro Petruzzelli domenica 26 febbraio alle 18.00, martedì 28 febbraio alle 20.30, giovedì 2 marzo alle 18.00.  A riprendere la regia Tamara Heimbrock. Le scene sono di Paolo Fantin, riprese da Francesca Amato, i costumi di Carla Teti, ripresi da Francesca Sartorio. Il disegno luci è di Alessandro Carletti, le coreografie di Thomas Wihelm, riprese da Erika Rombaldoni. A dar vita all’opera Andreas Conrad (Erode), Elena Gabouri, (Erodiade), Jane Archibald (Salome), Samuel Youn (Jochanaan), Joel Prieto (Narraboth), Natalia Gavrilan (Un paggio di Erodiade), Gregory Bonfatti (Primo ebreo), Saverio Fiore (Secondo ebreo), Patrik Vogel (Terzo ebreo) Andrea Schifaudo (Quarto ebreo), Horst Lamnek (Quinto ebreo), William Hernandez (Primo nazareno), Alessandro Fantoni (Secondo nazareno), Alexander Milev (Primo soldato), In Sung Sim (Secondo soldato), Alberto Comes (Un uomo della Cappadocia), Vincenzo Mandarino (Uno schiavo). Il dramma lirico in un atto e un balletto, con libretto basato sulla traduzione in tedesco di Hedwig Lachmann dell’omonimo dramma in francese di Oscar Wilde, del 1891, fu rappresentato la prima volta a Dresda, al Königliches Opernhaus, il 9 dicembre 1905, mentre la prima rappresentazione italiana fu Torino, al Teatro Regio, il 22 dicembre 1906. A proposito dell’allestimento, spiega il regista Damiano Micheletto: “Nel definire lo spazio scenico abbiamo immaginato anche una grande sfera nera, che scende e rimane sospesa per poi oscillare minacciosa. È il simbolo della luna inquieta, di un mistero da risolvere, di un rischio che incombe. Al di là degli abiti moderni, vi sono simbologie senza tempo. Jochanaan emerge mentre scava sulla terra/tomba con angeli dalle ali nere, le cui piume diventeranno un tema ossessivo del racconto scenico”. Sulla sua lettura dell’opera di Strauss, il regista continua: “Avere la testa di Jochanaan rappresenta la regressione di Salome a uno stato quasi animale dove ci si nutre del sangue paterno. È un ritorno alle radici, alle origini. Baciare la sua bocca è anche ‘bere il sangue’ di Jochanaan. Salome se ne nutre quasi in una dimensione primitiva, irrazionale, violenta e pericolosa per la tranquillità di Erode. Il sangue è anche un simbolo cristiano. Lo stesso agnello sacrificale è legato a Giovanni Battista. L’agnello di Dio immolato è in questo caso il doppio del padre. Il rapporto con Jochanaan rappresenta una idealizzazione della figura paterna, da cui Salome si sente rifiutata e giudicata e che nello stesso tempo brama come qualcosa di ancestrale. I biglietti per tutti gli appuntamenti del 2023 al Teatro Petruzzelli sono in vendita al botteghino e su www.vivaticket.it. Il Botteghino del Teatro Petruzzelli è aperto dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 e la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.00). Informazioni: 080.975.28.10, www.fondazionepetruzzelli.it. E-mail: botteghino@fondazionepetruzzelli.it

 


Pubblicato il 22 Febbraio 2023

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