Cultura e Spettacoli

San Nicola, avventure e miracoli

Tutta all’insegna dell’avventura e del miracolo, la vita di San Nicola ha eccitato la penna di molti. Fra questi annoveriamo Enrico Bagnato, autore di un lieto racconto in versi dell’epopea dell’uomo di Patara. Edito poche settimane fa dal Gruppo Poeti La Vallisa, ‘L’avventura di San Nicola’ è frutto di un gran lavoro di ricerca, di confronto e raccordo tra versioni diverse dello stesso fatto. Lo sforzo è mascherato da un dire lieve che facilita la lettura e invoglia al sorriso. L’agile pubblicazione, poi, si distingue per due spunti gustosi. Il primo attiene al famoso schiaffo che il vescovo di Myra avrebbe tirato a un credente ariano nel corso del convulso Concilio di Nicea (Teognide, sostiene Bagnato, benché altri parlino di Ario). Bagnato interviene in favore del nostro Santo : “Nicola s’arrabbiò, chiamò l’antagonista eretico e falsario. Quello gli si buttò contro. Nicola per difendersi protese le braccia colpendo in faccia Teognide. Questi si stracciò le vesti e tuonò che il vile aggressore l’aveva schiaffeggiato…”. Sembra di vedere e rivedere la scena al ralenti… Il racconto di Bagnato fa pensare a quelle prove-tv con cui si inchiodano calciatori rei d’aver fatto la sceneggiata : appena sfiorati dall’avversario, questi disonesti rotolano nell’erba e  si contorcono come tarantolati intanto che guaiscono, invocano la mamma, il cartellino rosso, il rigore, il medico in panchina… Non meno sapido il secondo punto. Qui, ancora con leggerezza, si dibatte d’una vexata quaestio : fu la traslazione un furto? Bagnato si schiera, almeno in parte, con i ‘negazionisti’. Sommerso dalle suppliche dei baresi che prim’ancora del famoso blitz lo avevano di fatto eletto a loro protettore, Il Santo, consapevole della piega che stavano prendendo le cose, “onesto e scrupoloso com’è, s’impensierì perché voleva accontentarli, ma non poteva tradire i myresi. A riguardo ci fu un consulto in Cielo…”. Dopo aver tentennato un poco, Dio concesse il  ‘nulla osta’ : San Nicola vada a Bari a educare i baresi “a non badare al tornaconto… Un compito difficile, Signore, mormorò il Santo. Non certo per te, fece il Padreterno… Chinò il capo Nicola e scurì in volto quasi fosse adirato”. L’espressione piacque a Dio che continuò :”Proprio con questa severa faccia loro ti mostrerai. Capiscano che sei al tempo stesso buono e rigoroso. E filino diritto!”. Che poteva rispondere San Nicola congedandosi? “Sarà fatto”… Più avanti (p. 39) l’Autore, evidentemente rosicchiato da dubbi molesti, la fa finita : “Chiariamolo una volta per tutte : Se si trattò di furto, avvenne con il consenso del Santo e la benedizione dell’Altissimo”. Una formula assolutiva ambigua  : Il fatto sussiste ma non costituisce reato avendo agito i baresi in “stato di necessità”. In effetti, si può stare senza San Nicola?

Italo Interesse

 


Pubblicato il 31 Gennaio 2015

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