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Scarsa prevenzione: in aumento i casi di Hiv in Puglia

 
L’Hiv è il virus dell’immunodeficienza umana, non appena entra nell’organismo, il nostro sistema immunitario si indebolisce progressivamente, trasformandosi in Aids vera e propria, uno stadio già avanzato della malattia, le nostre difese immunitarie crollano con la conseguente morte. Tutto questo si può evitare o quanto meno ridurre, con una maggiore prevenzione e con campagne di sensibilizzazione che mirino a diffondere una maggiore conoscenza e consapevolezza, specialmente tra i più giovani. Vi sono molteplici modi in cui il virus può essere trasmesso, ma oramai, quello più diffuso è per via sessuale, come confermato dalle parole di Angela Calluso, Presidente dell’Associazione Cama Lila, “l’obiettivo che vorremmo raggiungere oggi, nella giornata internazionale di prevenzione contro l’Hiv, è uno zero: zero casi di Hiv, zero casi di AIDS conclamata, zero casi di discriminazione. La realtà è ben diversa. L’attenzione si è abbassata, la prevenzione si è ridotta di molto, persino tra gli omosessuali che dal 17,3% nel 2000, sono passati al 30,9% nel l’anno 2010. Qualche tempo fa – ha proseguito amareggiata la Presidente Calluso – abbiamo avuto un caso molto grave, un’intera famiglia infetta, ma arrivano anche molti ragazzi con la malattia già conclamata. Le Associazioni, al fianco delle Istituzioni, potrebbero fare molto di più. Questa sera, l’Arcigay di Andria scenderà in piazza, dove vi sarà la distribuzione gratuita del kit di prevenzione. Inoltre, presso il Kursaal Santa Lucia e la Taverna del Maltese, saranno allestiti dei banchetti informativi, a partire dalle ore 21.30. Con una prevenzione più capillare – ha concluso Angela Calluso – la vita dei malati, potrebbe allungarsi e migliorare, anche se, le cure a volte molto forti, hanno un impatto negativo sull’organismo, portando diabete, ipertensione e distrofia muscolare”. E’ dal 2005 che il Cama Lila, chiede maggiore impegno alle Istituzioni regionali, con campagne di prevenzione anche a livello politico, scolastico e sociale, “sappiamo che la Regione Puglia possiede dei fondi a tale scopo, ma non li utilizza adeguatamente. E pensare che – ha chiosato Magda Terrevoli, Presidente della Commissione delle Pari Opportunità – i costi di prevenzioni sarebbero nettamente inferiori, rispetto a quelli esorbitanti che richiedono le cure. Non c’è una sana educazione sessuale, quando invece, andrebbe affrontato il problema in maniera diretta e soprattutto laica, senza preconcetti religiosi. Per di più, il preservativo costa tanto e un ragazzo non sempre può permettersi l’acquisto. La società italiana dovrebbe capire che non c’è nulla di vergognoso nel parlare e nell’affrontare il problema dell’Hiv, al contrario è vergognoso il silenzio”. Una delle proposte avanzate dalla Presidente Terrevoli è quella di distribuire i preservativi nelle scuole e nelle discoteche, al fine di sensibilizzare maggiormente i giovani. Le stime effettuate indicano che le persone colpite da Hiv in Italia, sono passate da 135mila nel 2000 a 157mila nel 2010, di cui il 3,3% in Puglia. La maggior parte dei sieropositivi ha contratto la malattia per via sessuale, poiché i dati inerenti ai tossicodipendenti e alle trasfusioni non controllate, sono radicalmente scesi. L’aspetto forse più inquietante è che un sieropositivo su quattro non sa di aver contratto la malattia e dunque, quest’ultima viene diagnosticata troppo tardi. Al fianco dell’Associazione Cama Lila, anche il Cara di Palese, il cui referente Mario Moro, ha sostenuto l’importanza dei controlli medici effettuati nel centro di accoglienza barese, “dove è presente un centro medico operativo 24 ore su 24 e dove vengono diagnosticati alcuni casi di Hiv. Non sono molti, ma cerchiamo di tenerli sotto controllo, per mezzo di un’attenta attività di prevenzione, al fine di limitare il più possibile il rischio contagio”. La speranza è quella che l’attenzione nei confronti di questa malattia, non si limiti solo ad una giornata, ma che possa continuare nel tempo, vedendo un maggiore interesse da parte delle Istituzioni, “non è giusto che tutto vada a pesare sulle spalle del volontariato. In tutti gli Stati europei, nel mondo intero, nella giornata di oggi ci sono numerose manifestazioni, in Italia, al contrario, se non ci fosse la nostra Associazione, non ci sarebbe stato nulla” ha chiosato il sociologo Damiano Maggio.
 
Nicole Cascione
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 2 Dicembre 2011

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