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Sempre meno servizi per l’infanzia: i privati ringraziano il Comune

Non sembra per niente distante la politica scolastica attuata dal Comune di Bari a favore delle istituzioni private da quella svolta a livello nazionale, con sempre più fondi dirottati ai privati. E così, mentre il governo centrale e quelli periferici pretendono di fronteggiare la crisi colpendo come sempre le fasce più deboli della popolazione, lasciando intatti i privilegi di ricchi e dei potenti, insorgono Tonia Guerra e Sabino De Razza, già consiglieri provinciale e comunale barese, entrambi della segreteria cittadina di Rifondazione Comunista. E tutti e due contro l’assessore del Comune di Bari, Fabio Losito, già loro compagno di partito perché proprio Losito, dopo un incontro con le rappresentanze delle scuole private, sé convinto che proprio alle scuole private debbano essere destinati tutti i fondi previsti dal piano sociale di zona. E così, in una seduta di Giunta alla quale l’assessore Losito stranamente non era manco presente, è stata stravolta la delibera di Consiglio che aveva ripartito la somma fra nidi pubblici e privati (cosa già discutibile) con una delibera di Giunta, la n. 458, che destina a “buoni per l’acquisto di servizi per l’infanzia presso strutture private” tutti i 409.893,54 euro a disposizione. Una decisione maturata non molto tempo fa in un illuminante incontro tra amministratori comunali, Losito in testa, coi rappresentanti delle scuole private. Ed anche se l’assessore ex rifondista passato sotto il più comodo ombrello di Nichi Vendola si sforza inutilmente di rassicurare che “non è come sembra…” e che non si tratta di “un provvedimento teso ad avvantaggiare le scuole private rispetto a quelle pubbliche”, risulta davvero difficile per Tonia Guerra e l’ex consigliere comunale De Razza pensare che, impoverendo ulteriormente le strutture pubbliche, migliorerà la loro “offerta formativa”. Così come non è certo dirottando le famiglie verso gli istituti privati, che si risponde al bisogno di avere un “posto” all’asilo. Insomma, la potente ‘lobby’ delle scuole private ringrazia di questo ulteriore beneficio, che si aggiunge a quanto riceve generosamente un po’ da tutti i livelli istituzionali, in termini di risorse finanziarie e di veri e propri privilegi, come quello di potersi avvalere di personale che sembra lavorare a titolo gratuito e volontario. Se poi l’idea sottintesa dovesse essere che il privato gestisce meglio il servizio, allora per Tonia Guerra e Sabino De Razza ci troveremmo di fronte a un pregiudizio negato dall’evidenza: basta farsi un giro nei nidi e nelle scuole pubbliche dell’infanzia per vedere con quanta professionalità vi si lavora, spesso in condizioni di povertà di strutture e di sussidi. “”Ricordiamo al giovane assessore che qualche anno fa bastò una sola dichiarazione in tal senso dell’allora sindaco Di Cagno Abbrescia per generare una reazione civile ma determinata da parte delle famiglie e delle lavoratrici del settore che riuscì a scongiurare il pericolo di chiusura delle sezioni comunali di scuola dell’infanzia””, rincarano i due rappresentanti baresi di Rifondazione. I quali non vorrebbero che, complice il solleone, si faccia passare in sordina un provvedimento che colpisce direttamente un pezzo importante della politica sociale in Città, già duramente colpita dai provvedimenti governativi sugli enti locali. Sarebbe una ciliegina su una torta avvelenata e il fatto che a metterla sia un assessore “di sinistra” non la rende più dolce, anzi. Scontato l’appello finale al Sindaco Emiliano perché non si verifichi un’ingiustizia che suona come una beffa nei riguardi del sistema pubblico dei servizi all’infanzia, di chi ci lavora e di chi lo frequenta, in una più vasta operazione a detrimento dell’istituzione scolastica pubblica che vede la Puglia giocare il triste ruolo di regione-apripista, specie dopo che il Ministro Tremonti ha annunciato nuovi incentivi economici alle scuole private, nonostante sia noto lo stato pietoso in cui verte la scuola pubblica italiana.
Francesco De Martino
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 11 Agosto 2011

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