Cultura e Spettacoli

Sinbad: Fino all’Ultimo Mare

Sette sono i viaggi di Sinbad, il protagonista della celebra favola di origine persiana. Una più appassionante dell’altra, queste avventure fra luoghi magici, mostri e fenomeni soprannaturali non stancano mai, tant’è che si vorrebbe fossero il doppio, il triplo. Alla tentazione non resiste Stefania Marrone la quale ne inventa un’altra. Questa volta il nostro audace marinaio deve arrivare sino all’Ultimo Mare, che si può ragionevolmente collocare in Capo al Mondo. Chi glielo fa fare? La voglia di conoscere, di fuggire regole soffocanti che mortificano la curiosità a beneficio di una visione gretta e pantofolaia dell’esistenza. Sinbad, che ricorda Ulisse, è un altro giocatore. Perciò non esita a raccogliere guanti e a gettare tutto sul tappeto verde del quotidiano. Quella davanti a cui la Marrone lo pone è la madre di tutte le imprese. In ‘Sinbad il viaggiatore’ l’avversario è nientemeno che il Destino, nei panni di una conturbante creatura marina (Raffaella Giancipoli). Del Destino Sinbad vuole essere strumento o diventare artefice? Ecco la nuova sfida. Questa messinscena de La bottega degli apocrifi, domenica scorsa in cartellone al Nuovo Abeliano, è pensata per un pubblico di bambini e ragazzi, ma strizza l’occhio (e parecchio) anche ai maggiorenni che accompagnano i giovani spettatori. Per esempio, il fantasioso  e raffinatissimo disegno della nave (un lavoro di Iole Cilento e Porziana Catalano) su cui navigano Sinbad (Kigsley Ngadiuba) e la sua sgangherata ciurma (Bruno Soriato e Vincenzo Scarpiello) ha gusto adulto. Ciò vale pure per la riproduzione della tempesta e per il non meno epico scontro fra Sinbad e l’uccellaccio che sbarra l’ingresso all’Ultimo Mare. Anche il chirurgico disegno-luci di Michelangelo Campanale, come le ricerche musicali confermano questo colore adulto (ma non tutte le scelte di Cosimo Severo e Fabio Trimigno sono condivisibili). La regia di Cosimo Severo, infine, alimenta un senso roboante dello spettacolo, che in molti frangenti ricorda quel cinema a stelle e strisce in cui la voglia di stupire trova nell’effetto speciale l’alleato più fedele. Non meraviglia allora in questo ‘Sinbad…’ il latitare di gag e tormentoni, che nel teatro per soli bimbi e per ragazzi costituiscono un ingrediente irrinunciabile. Non di meno, questo ‘vanitoso’ lavoro de La bottega degli apocrifi funziona. E come lascia il segno fra gli adulti, così non si fa dimenticare da  piccoli e giovanissimi. Classico spettacolo ‘per  famiglie’, ‘Sinbad…’ seduce per la simpatia degli interpreti e la cura meticolosa del dettaglio. Riesce insomma a mettere tutti d’accordo, come del resto è ormai tendenza in quel teatro che potremmo dire  pensato per piccoli e ‘meno grandi’.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 24 Aprile 2018

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