Cronaca

Tognoli, il sindaco socialista meneghino che frequentava Santo Spirito e Bitonto

Il 5 marzo scorso si è spento per Covid, all’età di 82 anni, l’ex sindaco socialista di Milano Carlo Tognoli. Il noto Primo cittadino meneghino degli anni tra il 1976 ed il 1986 era all’epoca un personaggio di “casa” nel territorio della ex prima Circoscrizione di Bari, ora V Municipio di decentramento amministrativo. In particolare, nella frazione barese di Santo Spirito, dove talvolta si recava per via dei legami familiari della moglie, Dorina Speranza, figlia del noto ed omonimo pittore bitontino, Francesco, a cui in tale territorio è stata dedicata un’importante arteria cittadina che, oltre a via Napoli ed al lungomare, unisce gli abitati di Palese e Santo Spirito, via Francesco Speranza per l’appunto! Infatti, soprattutto d’estate, Tognoli veniva con la famiglia a Santo Spirito, ospite presso la storica del pittore Speranza, in via Napoli, al centro di Santo Spirito, dove spesso dimorava nei mesi estivi la suocera, Marina De Michele, all’epoca quasi novantenne. E così poteva capitare che, nel pomeriggio di qualche fine settimana estivo, nella piccolissima Santo Spirito ci si poteva incrociare a piedi per strada, in maniera del tutto anonima, con il sindaco della più grande metropoli nazionale. Infatti, Tognoli a Santo Spirito, e qualche volta anche nella vicina Palese, era possibile incontralo mentre passeggiava sul locale lungomare o su via Napoli, in un bar a gustarsi un caffè, o nell’edicola vicino alla Parrocchia dello Spirito Santo. La sua era una presenza che qui passava ai più spesso inosservata. Ed anche tra i pochi a cui, a Santo Spirito e Palese, poteva risultare figura nota c’era chi non esitava a credere che potesse essere proprio il sindaco di Milano, per cui lo scambiava per un sosia, a meno che non sapessero dell’accennato legame del Primo cittadino milanese con questa pare periferica del territorio barese, oppure – come lo scrivente e pochi altri cittadini locali – avessero una conoscenza diretta del noto personaggio politico milanese, perciò si aveva assoluta certezza che fosse proprio il sindaco della Città lombarda. Con Tognoli, quindi, è scomparsa anche un po’ della gloriosa testimonianza di importanti ed autorevoli socialisti degli anni ’60/’70 ed ’80 del secolo scorso che avevano conosciuto e frequentato il territorio delle allora due piccole realtà a nord di Bari. Da non dimenticare, infatti, che il litorale delle ex frazioni a nord del capoluogo pugliese negli anni della cosiddetta Prima Repubblica fu spesso meta preferita di personalità di spicco del mondo politico nazionale (e non solo!) che all’epoca era soliti, quando venivano in Puglia, frequentare la costa nord barese, che vantava prestigiosissimi locali di ristorazione sul mare, molto rinomati in campo nazionale ed internazionale per la gastronomia marinaresca nostrana, a cominciare dal famoso ristorante palesino “da Tommaso”. Dove soprattutto autorevoli esponenti socialisti, come il presidente della Repubblica dell’epoca, Sandro Pertini, il premier Bettino Craxi, i ministri Rino Formica, Claudio Signorile e Michele Di Giesi, erano soliti fermarsi a tavola quando erano in zona. Ed a frequentare il ristorante palesino “da Tommaso”, ormai inesistente anche come struttura, era in maniera anonima anche il sindaco Tognoli, le volte in cui veniva a Santo Spirito in visita alla suocera, oppure a Bari per ragioni politiche. Infatti, i socialisti baresi ricordano Tognoli anche per una sua breve parentesi in Puglia in qualità di incaricato dal segretario del Psi, Craxi, per l’individuazione del successore a sindaco di Bari del socialista Franco De Lucia, che nella primavera del 1987 si era dimesso per candidarsi alle elezioni politiche anticipate di quello stesso anno. Vicenda che – come si ricorderà – si concluse con il ritorno sulla poltrona di Primo cittadino barese dello stesso De Lucia, poiché – come è noto – in quell’occasione non scattò al Psi il seggio senatoriale di Bari città. Ha scritto di Tognoli su Facebook l’ex sindaco di Bitonto notoriamente di fede Dc, il prof. Nicola Pice: “La morte di un galantuomo addolora sempre, addolora ancor più sei hai avuto la fortuna di conoscerlo”. Infatti Pice, che conobbe verosimilmente l’ex sindaco socialista milanese scomparso venerdì scorso per via delle comuni origini della famiglia della moglie con la Città dell’olio, ricordando Tognoli ha aggiunto: “era una persona che sprizzava immediata simpatia, decisamente mite, segnato da un sorriso sempre stampato sul suo volto”. E, continuando, ha fatto anche un breve ritratto della sua storia politica ed umana: “Amatissimo dai Milanesi che lo ebbero sindaco nel decennio 1976-1986, offrendo un esempio straordinario di volontà, forza e generosità nell’affrontare con determinazione quegli anni difficili dell’uscita del terrorismo, fu Ministro delle Aree urbane nei governi di Goria e De Mita e poi europarlamentare”. “Aveva una concezione alta della politica, di quella concreta e capace di guardare lontano, – ha poi aggiunto il Primo cittadino di Bitonto degli anni 1998-2008 – la politica davvero intesa come servizio per la collettività. Era in fondo il depositario della storia socialista informata ai principi morali di Turati e Nenni, un rigore mantenuto anche quando da autonomista fu vicino alle posizioni di Craxi. Con lui potevi parlare di problemi legati alla politica, di ecologia, ma anche di processi storici e di arte, di aspetti socioculturali: era una persona che credeva molto nella cultura, che riteneva l’arma necessaria per curare ogni ferita e determinare un nuovo ritrovarsi del consorzio umano e viveva la solidarietà come forza rigenerante della società. Ricordo il suo entusiasmo nel descrivermi la grande mostra, di cui era stato coordinatore, Milano e la Prima guerra mondiale. Caporetto, la Vittoria, Wilson promossa nel 2018 dalla Fondazione Saragat e dal Centro Studi Grande Milano, con la ferma sua convinzione che la città di Milano in quegli anni fu la capitale della parte d’Italia più direttamente investita dal conflitto, in quanto, dopo essere stata teatro di violenti dissidi fra neutralisti e interventisti, riuscì ad allestire un gigantesco sforzo di assistenza ai militari e ai civili”. Infatti, ha ricordato ancora il prof. Pice: “Tognoli è venuto più volte a Bitonto” perché “era legatissimo a Francesco Speranza e a Marina, i suoi suoceri” ed “era un profondo conoscitore e grande stimatore della pittura di Speranza, di cui apprezzava il predominio della figura, il ritmo solenne e pacato, il riferimento a modelli trecenteschi o rinascimentali, le strutture elementari, povere, percorse da una luce pura, cariche di poesia. E volle dare con Dorina un segno tangibile del suo legame con la città di Speranza e del sincero apprezzamento della sua pittura donando al Museo della Fondazione De Palo-Ungaro i ritratti del “Padre” e della “Sorella”. Ancora un segno del suo indiscusso galantomismo”. Quindi, Tognoli è stato un grande sindaco socialista meneghino, politico serio e competente. La Storia gli renderà merito sicuramente. Pertanto anche da questa parte di territorio meridionale, che in vita lo ha ospitato più volte per i legami innanzi riferiti, da questa testata giornalistica e da chi lo ha conosciuto ed avuto modo di apprezzare le sue grandi virtù umane e politiche, va il cordoglio e le sentite condoglianze alla moglie Dorina ed ai suoi due figli. Una grande perdita che, per le ragioni ricordate dal prof. Pice, certamente non è solo della famiglia e della comunità milanese. Ma anche di quella pugliese e, più in particolare, di quella santospiritese e bitontina.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 9 Marzo 2021

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