Cultura e Spettacoli

Toponomastica e rompicapo

Filosofo greco della corrente scettica, Carneade è conosciuto – e spesso nominato come sinonimo di persona poco nota – in ragione della celebre citazione contenuta ne I promessi sposi. Nell’incipit dell’VIII capitolo, don Abbondio è nella sua stanza che legge un panegirico in onore di San Carlo Borromeo all’interno del quale è menzionato il filosofo. È a questo punto che il celebre curato esclama tra sé e sé la lapidaria battuta, destinata a diventare famosa : “Carneade! Chi era costui?”…. Molto spesso la toponomastica è il regno dei Carneade. Vedi il caso di tale Mohammed Taher Pacha, cui Bari ha dedicato un largo nei pressi dell’Arena della Vittoria. Quest’uomo, vissuto tra il 1879 e il 1970, fu il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale egiziano. Si deve a lui la nascita dei Giochi del Mediterraneo, questa manifestazione sportiva quadriennale organizzata sulla falsariga dei giochi olimpici a cui prendono parte le nazioni affacciate sul Mediterraneo (ad esclusione di Israele e Palestina) più alcune nazioni dell’area mediterranea ma prive di accesso diretto al mare: San Marino, Andorra, Macedonia e Serbia. La prima edizione dei Giochi del Mediterraneo venne ospitata dall’Egitto. In Italia questa manifestazione si è tenuta tre volte : A Napoli (1963), a Pescara (2009) e a Bari nel 1997. Nessuno ha dimenticato quella tredicesima edizione, che coincise col massimo evento sportivo della storia cittadina. Largo Mohammed Taher Pacha offre un breve spunto di riflessione sulla dissennatezza della toponomastica cittadina. C’è una strada a Bari che in poco più di un chilometro cambia nome sei volte. Tutto comincia alla Pineta di San Francesco, che è attraversata da Via Respighi. Procedendo in linea retta, tale nastro d’asfalto, superato l’incrocio con via Mercadante, ‘evolve’ in via Mascagni, per poi ribattezzarsi via Portoghese una volta oltrepassata via Maratona. Il tracciato di via Portoghese costeggia per duecento metri lo Stadio del nuoto prima di descrivere una curva a sinistra. A questo punto diventa Largo Mohammed Taher Pacha. Altri trecento metri e dopo l’incrocio con via San Francesco all’Arena, ennesimo cambio d’identità : via Mario Bisignani. Sembra una staffetta. L’ultima frazione corrisponde a Viale Vittorio Emanuele Orlando. Finalmente questo valzer dei nomi ha termine quando la non-via sfocia come il più anonimo affluente in Corso Vittorio Veneto. Tante intitolazioni in così breve tratto sono un’assurdità. Tra l’altro costituiscono un bel rompicapo per il curioso. Solo per i cultori della storia di Bari del Novecento non è difficile ricordare che Francesco Portoghese è stato un grande preparatore pugilistico, che Mario Bisignani fu un campione di lotta greco-romana e che Vittorio Emanuele Orlando si distinse come giurista e uomo politico nel primo Novecento.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 3 Luglio 2020

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio