Cultura e Spettacoli

Un monumento sofferto

Tra i più bei monumenti dedicati ai nostri Caduti della Grande Guerra spicca quello che si leva in piazza XX Settembre a Rutigliano. A distanza di cento anni dall’entrata dell’Italia nel primo conflitto mondiale è utile riflettere sulla sofferta storia di questa scultura. Stralciando da un’ampia ricerca svolta da Isa Ventrella ed Elisabetta Lozupone, emerge che alla fine del 1918 importanti figure della città danno vita ad un Comitato per l’erezione di un monumento ai Caduti. L’incarico della costruzione viene affidato allo scultore rutiglianese Vitantonio De Bellis che comincia a lavorare intorno al bozzetto. Ma gli ex combattenti si oppongono al progetto, ritenendolo inidoneo a rappresentare “indistintamente” tutti i caduti rutiglianesi. L’opposizione determina lo scioglimento del primo Comitato. Se ne istituisce così un altro (quello Generale) che incontra la disponibilità del Municipio a finanziare in buona parte l’opera. Raccolte circa ventimila lire tra fondi comunali, sottoscrizione pubblica e persino rimesse di rutiglianesi emigrati nelle Americhe, il De Bellis torna a lavorare intorno al nuovo progetto. Intanto però le vicine Conversano e Noicattaro inaugurano i loro monumenti. I rutiglianesi allora fanno pressione sul De Bellis il quale, evidentemente in difficoltà, chiede aiuto al maestro Gaetano Civera il quale  contribuisce ad approntare e a disegnare il bozzetto di un gruppo bronzeo, salvo poi rompere ogni intesa per ragioni di interesse. Tornato solo, lo scultore di Rutigliano si rimbocca le maniche e presenta al Comitato Generale una serie di nuovi bozzetti, senza però pervenire ancora a quello definitivo. Nel 1927, a distanza di quasi dieci anni dalla nascita del primo Comitato, del monumento rutiglianese sono pronti solo il piedistallo e il bozzetto definitivo. A questo punto il Comitato Generale chiede la collaborazione-consulenza del Prof. De Veroli nel cui studio di Napoli viene finalmente modellato il calco del sospirato gruppo bronzeo. Eseguita la fusione nella Fonderia Chiurazzi, tutto sembrerebbe pronto. E invece al monumento mancano ancora le due aquile che debbono ornare i fianchi del piedistallo. Ridottosi all’ultimo momento, il De Bellis realizza le due aquile in modo approssimativo, sì che la fonderia partenopea deve dare incarico ad un proprio tecnico di rimodellare le sculture aggiuntive. Malgrado un ricorso presentato dallo scultore Civera, che si proclama autore del progetto (da ciò un lungo strascico legale), il monumento viene solennemente inaugurato il 17 settembre 1929 alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 17 Aprile 2015

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