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Vigili del Fuoco: contratti non rinnovati da diciotto mesi

 
Continuano per le strade di Bari le proteste contro le Istituzioni ed il Governo. Dopo l’annosa faccenda dei ristoratori abusivi, i picchetti per la famiglia Tempesta e le mobilitazioni per gli alloggi da assegnare ai senza fissa dimora, scendono in campo anche i Vigili del Fuoco. In via Sparano, ieri mattina, classico inizio d’estate per  i rappresentanti del Corpo che hanno voluto far conoscere ai cittadini baresi la loro difficile situazione. Il comune denominatore è sempre quello scarso personale e i mezzi divenuti ormai obsoleti. I tagli della Finanziaria 2011 andrebbero, infatti, a colpire i loro interessi  minando le possibilità lavorative e quelle di assunzione per gli anni a seguire. Il contorno è semplice: i contratti non vengono rinnovati ormai da diciotto mesi, mancano gli automezzi per poter intervenire in caso di necessità e la manovra andrebbe a “tagliare fuori” anche chi è nella situazione di dover essere ancora assunto. Il personale arriva a fare turni anche da 12 ore e quando ci sono eventi particolarmente gravi i distaccamenti soffrono la carenza di uomini disponibili. In ogni caso si va avanti ma il ‘pompiere’ non pensa solo a spegnere i roghi: “Il vigile del fuoco si occupa della sicurezza dei cittadini”, spiega uno degli organizzatori dell’evento.  Gli esponenti CGIL  presenti denunciano una totale mancanza di organizzazione da parte del Governo Berlusconi e la necessità di attivare ulteriori strategie per ridurre al minimo  i rischi di un lavoro che, se svolto sotto-organico o con mezzi inadeguati, può diventare pericoloso. Per noi e per loro. Vetture che hanno bisogno di manutenzione, basso numero di pompieri sul territorio barese e personale che terminato il lavoro viene rimandato a casa invece di essere assunto regolarmente. Il 6 maggio scorso avevano aderito convinti allo sciopero generale promosso dalla CGIL contro la “politica dei tagli”, perché “impoverisce il Paese, aumenta la disoccupazione, cancella diritti  e riduce i servizi pubblici”. Evidentemente non era bastato. La manovra è ormai passata e gli anni che verranno,  ci vedranno    fronteggiare un’atra emergenza; come se già in Italia non ce ne fossero abbastanza. Ripercorriamo, per dovere di cronaca, i passi significativi della protesta a cui il Corpo dei Vigili de Fuoco  si oppone. Retribuzioni: Il decreto legge prevede  un vero e proprio taglio per le retribuzioni con stipendi “bloccati” fino al 2014. Assunzioni: necessarie da tempo ma ancora carenti, il personale, in molti casi, svolge lavoro occasionale . La stabilizzazione dei precari diviene utopia. Strutture e mezzi: inaffidabili ed obsoleti, raccogliamo testimonianze di quanto ci sia bisogno di manutenzione alle autovetture dei pompieri. Naturale che il problema si estenda anche alla provincia barese: i territori di Monopoli, Acquaviva, Grumo e Corato hanno la necessità di ulteriori distaccamenti per ridurre i tempi di intervento, già lunghi rispetto alle vigenti norme. In fondo se avessimo necessità chiameremmo loro ma, se loro arrivassero in ritardo? 
Davide Antonacci
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 16 Luglio 2011

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