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Altri proclami e speranze: nuovo progetto per il polo di Mungivacca

Qualcosa si muove attorno al megamercato ortofrutticolo di Mungivacca, area alla periferia sud della Città che dovrebbe ospitare il nuovo mercato ortofrutticolo generale al posto di quello ormai vetusto vicino all’ex stadio della Vittoria. La ripartizione comunale del Settore Patrimonio – Espropri, infatti, proprio ieri che mancano pochi giorni alla elezione del Sindaco Decaro a capo dell’Anci, ha reso noto che finalmente si è provveduto a perfezionare le procedure di esproprio relative a tutti i suoli dell’area PIP di Mungivacca dove insiste la struttura del Mercato Agricolo Alimentare di Bari. Queste procedure risultavano indispensabili per procedere con l’avvio del progetto complessivo del MAAB sia per la parte già edificata per un totale di sedici lotti sia nella parte da realizzare e si sono risolte, come detto, alla vigilia della importante carica assegnata al primo cittadino barese all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani grazie all’intervento decisivo del premier Renzi, amico suo. Ma lasciamo da parte i riverberi politici e torniamo alla procedura infinita di costruzione del ‘mercatone’ alle porte della Città, visto che con l’acquisizione delle aree sarà finalmente possibile procedere all’assegnazione dei dieci lotti esistenti, alle ditte che hanno fatto richiesta. Ed avviare –come fanno sapere da Palazzo di Città – le attività di assegnazione per ulteriori 6 box. Contemporaneamente la Camera di Commercio sta avviando un’attività di valutazione per verificare la possibilità di delocalizzare presso il MAAB alcune attività camerali utili agli operatori del settore agroalimentare, come laboratori specializzati attraverso la SAMER (azienda speciale della camera di commercio) e/o sportelli per servizi camerali (visure, dichiarazioni). Alla luce del completamento degli espropri, la società MAAB, in accordo con l’amministrazione comunale, intende dare seguito a quanto previsto nel nuovo piano industriale, approvato dall’assemblea dei soci lo scorso 30/11/2015: messa in funzione dei 16 box esistenti, 10 dei quali già assegnati; realizzazione della nuova struttura che ospiterà il MOI mediante reperimento di risorse finanziarie tra contributi comunitari/regionali e credito bancario. Il business plan approntato per la nuova struttura, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari, prevede la realizzazione di ulteriori 32 box da destinare agli operatori del MOI secondo uno studio di fattibilità redatto in base alle indicazioni fornite dagli operatori del mercato ortofrutticolo, con i quali è stato già avviato un percorso di partecipazione e condivisione del progetto. L’obiettivo finale, condiviso con tutti gli enti coinvolti, è la creazione di un polo logistico dell’agroalimentare che possa valorizzare le imprese del territorio con cui saranno condivise tutte le successiva fasi della progettazione. Ma sarà proprio vero che con le procedure di esproprio al termine, riprenderanno le procedure per tagliare finalmente in nastro del nuovo mercato alimentare del capoluogo? Il presidente della Camera di Commercio Sandro Ambrosi s’è occupato spesso dei nodi che bloccano l’operatività  del Mercato Agricolo Alimentare di Bari, al centro di parecchi incontri convocati dalle aziende ortofrutticole baresi. Il MAAB non dovrà essere una cattedrale nel deserto”, azzarda nuovamente Ambrosi che resta ottimista. Il consiglio di amministrazione, infatti, è stato impegnato ad analizzare la situazione degli espropri, mettendo in luce proprio i ritardi dei suoli del primo lotto, che coincide con l’opera già ultimata. Circa due anni fa, poi, è stato effettuato il collaudo dell’infrastruttura. “Non abbiamo ancora la disponibilità materiale del MAAB, stiamo cercando di risolvere una richiesta inattesa di revisione prezzi da parte della ditta appaltatrice, l’impresa Salvatore Matarrese, pari a circa 4,2 milioni di euro (gran parte premio di accelerazione previsto dal contratto), valutazione estremamente diversa da quella effettuata dal  Responsabile del procedimento e dal collaudatore, pari a 400-500mila euro”. Insomma, Camera di Commercio e Comune sono impegnati a rivedere il conto economico dei costi di utilizzo dei box del primo lotto, affinché non ci siano spese spropositate per gli operatori, anche perché non esistono obblighi in quanto non sono stati stipulati contratti di locazione, ma raccolto solo manifestazioni di interesse da parte di diciotto dei quarantotto operatori del mercato ortofrutticolo barese. Senza contare che i box ultimati sono solo sedici”. Ultima, ma non meno importante, la destinazione finale e completa dell’opera, per Ambrosi. “La Camera di Commercio che sul MAAB è fortemente esposta dal punto di vista finanziario  – ha concluso il presidente Ambrosi – ritiene che la struttura così com’è progettata negli anni passati sia oggi anacronistica e antieconomica, se dedicata solo al Mercato. A questo proposito abbiamo commissionato ad esperti docenti della Facoltà di Economia, Logistica e Trasporti del Politecnico di Bari uno studio di fattibilità per l’arricchimento ed il completamento dell’opera”. Dunque, ci vorrà ancora tempo per vedere il ‘Mercatone’ di Mungivacca aperto e operativo: nonostante un’attesa durata più di trent’anni, l’incontro tra offerta e domanda di prodotti agricoli nella città capoluogo della Puglia, prendendo il posto del vecchio mercato di via Caracciolo, non lontano dal vecchio stadio della Vittoria. Ma quando (chissà quando…) sarà pronto, promette numeri da record: oltre centoventimila metri quadri di superficie, sedici più altri trentacinque box quando sarà al gran completo per 500 metri quadrati con celle frigorifero, centro direzionale e uffici per un investimento da 17 milioni di euro. Un mega-progetto caldeggiato senza se e senza ma in primis dall’ex sindaco Emiliano, eppoi dall’assessore regionale Loredana Capone e, non bisogna scordarlo, dall’ex presidente dell’ente Camera di Commercio Luigi Farace. Un progetto da completare anche sulle vie di collegamento alla città su via Amendola, da Bari verso Taranto, con un raddoppio di cui si parla da quasi vent’anni. Ma questi sono altri ritardi, altri proclami. Anzi, altre storie…promesse, impegni e speranze pr una Città che ora è tutta protesa alla presidenza Anci.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 8 Ottobre 2016

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