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Appena 18,6% di spesa regionale dei fondi Ue: mozione di sfiducia contro l’assessore Di Gioia

L’assessore pugliese all’Agricoltura, Leo Di Gioa, forse non ha molti problemi a cui pensare per la delega affidatagli (e riconfermatagli a febbraio scorso anche dopo le sue dimissioni) dal presidente della Regione, Michele Emiliano, visto che si è candidato alle elezioni del 26 maggio prossimo, per un posto nel consiglio comunale di Foggia. In realtà, hanno fatto notare con una nota i rappresentanti dell’opposizione pentastellata e del centrodestra “fittiano” nel consiglio regionale, la Puglia è il fanalino di coda per la spesa del Piano di sviluppo rurale. Vale a dire, entrando più nei dettagli, l’Unione europea ha messo a disposizione dell’Agricoltura pugliese circa un miliardo e mezzo di Euro, ma il governatoreEmiliano, attraverso il suo assessore all’Agricoltura, Di Gioia  per l’appunto, è riuscito finora a spendere poco più di 300milioni di Euro, ossia il 18,6%  del budget disponibile per il comparto in Puglia, nella programmazione 2014-2020. “Ora – hanno esclamato i consiglieri regionali di Dit (Direzione Italia) –  un assessore regionale all’Agricoltura che si trova a gestire questo fallimento insieme al disastro Xylella, mancati rimborsi gelate e alluvioni degli ultimi anni, nessun progetto approvato dal Governo nazionale per migliorare l’irrigazione, come minimo dovrebbe allestire una foresteria in Assessorato per lavorare 24 ore si 24 nell’ultimo anno di legislatura”. Ed invece no. Infatti, proseguendo, i quattro esponenti di area fittiana (Renato Perrini, Ignazio Zullo, Luigi Manca e Francesco Ventola) hanno commentato: “Di Gioia ha ben pensato di candidarsi come consigliere al Comune di Foggia”, per poi chiedersi: “Chissà se (ndr – Di Gioia) in questo ruolo sarà più attento alla sua comunicazione politica, visto che per quella istituzionale ha fallito per ben tre volte: nel marzo 2017 alla Fiera Internazionale dei vini e dei liquori (Prowein) a Düsseldorf, nel mese di Aprile 2017 a Vinitaly di Verona e nuovamente nel mese di Aprile 2019 al Vinitaly di Verona”. Domanda, questa, scaturita dal fatto che, come sostengono gli stessi consiglieri regionali di Dit, “in entrambe le fiere del 2017 nel padiglione della Puglia, così come sulle brochure promozionali, giganteggiava una immagine stupenda, non di un paesaggio agricolo tipicamente pugliese, bensì di una distesa vitivinicola del Cile e della California, mentre a Verona quest’anno nella a Vinitaly vi era una bellissima foto di un porto pugliese. Peccato però che la relativa didascalia recitava ‘Porto di Taranto’, ma in realtà si tratta del porto di Gallipoli”. Svarioni che, se sono fondati, sarebbero non da poco per gravità, se si considera che la comunicazione istituzionale della Regione Puglia ha dei costi verosimilmente non indifferenti, oltre che per le “figuracce” rimediate dall’Ente agli occhi dei tanti attenti operatori turistici e commerciali che si saranno accorti di dette clamorose “gaffe” di marketing istituzionale. “Gaffe” che fanno ritenere agli esponenti regionali di Dit che “il vaso sia colmo” al punto tale da fargli presentare una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Di Gioia, da discutersi al più presto in Consiglio regionale. A parlare di “fallimento” nella gestione del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia ed, in particolare, del governatore Emiliano con il suo assessore al ramo, Di Gioia, è anche il consigliere regionale Cristian Casili del M5S, che a conferma della propria accusa riferisce gli stessi dati richiamati dai colleghi consiglieri del gruppo regionale di Dit. Infatti, ha affermato Casili con una nota: “ È vergognoso leggere sui giornali come una delle regioni più agricole del Paese (ndr- la Puglia per l’appunto) sia ‘fanalino di coda del Mezzogiorno’, che vuol dire in poche parole aver bloccato gli investimenti delle nostre aziende agricole già ridotte alla canna del gas per calamità naturali e fitopatie”. E, proseguendo, l’esponente pentastellato ha commentato: “mentre la nostra agricoltura continua a sprofondare, Emiliano sale  su un trattore per farsi campagna elettorale tra gli agricoltori che manifestano a causa dell’immobilismo della Regione e l’assessore Di Gioia gioca a ‘Lascia o Raddoppia’: prima si dimette, poi ci ripensa in meno di 7 giorni e ora raddoppia con la candidatura come consigliere comunale alle amministrative del Comune di Foggia”. Per poi domandare: “Come sarà possibile a pochi mesi dalla scadenza di questa sciagurata legislatura riabilitare un Psr e recuperare il gap con le altre regioni se l’assessore pensa alla sua carriera politica?” Infatti, per Casili, “non sarà sicuramente salvifica la sentenza del Tar-Puglia che ha sbloccato le graduatorie della misura 4.1 A, la più attesa perché riguardante gli investimenti strutturali da cui dipendeva il futuro di tanti giovani e famiglie, che con coraggio avevano deciso di investire in agricoltura e oggi invece si trovano indebitate fino al collo”. “È risaputo – ha sottolineato inoltre Casili – che la struttura assessorile, per volontà del presidente Emiliano, sia sotto organico, e quindi impossibilitata a svolgere un lavoro poderoso in pochi mesi, figuriamoci con un assessore impegnato in campagna elettorale e nelle fiere”. “La verità –  ha concluso Casili – è che le criticità di questo Psr le erediterà il prossimo governo regionale che, oltre alla futura programmazione, dovrà pensare a sanare tutti gli errori passati del duo Di Gioia-Emiliano”, perché “quando non si sanno spendere le risorse messe a disposizione da Bruxelles si è incapaci”. Un’incapacità che – sempre per l’esponente del M5S – “è figlia di scelte ben precise di assessore e presidente, come l’ingenuo ricorso alle performance economiche senza una oculata pre-istruttoria delle domande, a cui solo oggi si presta attenzione dopo mesi e mesi di ricorsi”. Ma adesso, per Casili, “è troppo tardi per dire che i cattivi sono gli altri”, ossia “coloro che hanno bluffato”, mentre “i buoni sono loro (ndr – Emiliano e Di Gioia) che, invece, hanno definitivamente affossato il mondo agricolo” pugliese. Però, come è noto, a bocciare o promuovere effettivamente il governatore Emiliano ed il suo assessore all’Agricoltura, Di Gioia, dovranno essere il prossimo anno gli elettori pugliesi nelle urne, perché tutto il resto è solo polemica politica di routine, tra maggioranza e opposizione.

 

Giuseppe Palella

 

 


Pubblicato il 1 Maggio 2019

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