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Assegno di cura: a che punto siamo? Almeno 3mila famiglie in attesa

Tutto ancora in sospeso per l’erogazione dell’assegno di cura alla Regione Puglia ed anche se l’assessore al Welfare Salvatore Negro ha dato spiegazioni qualche tempo fa sul mancato invio dell’assegno di cura per disabili gravemente non autosufficienti dopo il 18esimo mese di fruizione, la pazienza degli aventi diritto è al limite. <>, si dispera Giovanni, vedovo impiegato della pubblica amministrazione. Forse lui non sa che con la Deliberazione di Giunta Regionale approvata il 30 novembre dell’anno scorso, in seguito ad un ricorso al TAR Lecce da parte di un gruppo di famiglie che hanno richiesto l’adeguamento dell’importo mensile dell’assegno di cura percepito, da 500 a 1.100 euro al mese, l’esecutivo in via transitoria e per un principio di autotutela, ha fissato una scadenza temporale del beneficio al diciottesimo mese di fruizione.. Insomma, adesso la durata massima di erogazione dell’assegno di cura per pazienti non autosufficienti gravissimi è fissata in un anno e mezzo, divisa in nove erogazioni bimestrali. E’ chiaro che le decisioni adottate prima dalla giunta Vendola e poi dalla successiva hanno messo in ginocchio parecchie famiglie, mentre la Regione per adesso soccombente aspetterebbe la conclusione del contenzioso. “La pubblica amministrazione –ha spiegato in passato l’assessore Negro – gestisce soldi pubblici e deve fare tutto alla luce del sole e in maniera chiara come sta facendo questa amministrazione. Talvolta, le scelte non sono una passeggiata, sono impegnative e difficili come questa, e certamente ispirate ai principi di correttezza e cautela nell’interesse di tutti i cittadini pugliesi. Ma la capacità di governo sta proprio nella capacità di decisione”. In effetti da tre anni l’assegno di cura è indirizzato anche ai non autosufficienti gravissimi, di cui beneficiano circa 3mila persone l’anno tra coloro che sono in uno stato vegetativo, oppure dipendono, con un importo mensile per questo assegno di cura di importi che variano dai 500 euro ai mille e cento a1 mese. Dunque, persiste il disagio della sospensione dell’assegno di cura per tantissime famiglie con malati gravi in casa e tutto a causa del pronunciamento dei giudici amministrativi. A dimostrazione, casomai ce ne fosse bisogno, che in Puglia come dappertutto l’assistenza dipende sempre più dai giudici, collegi di tribunali amministrativi o civili e dalle risorse economiche, più che dalla tutela di un diritto sacrosanto come quello alla salute …

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 25 Maggio 2017

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