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Bari calcio: il 18 aprile l’asta per il nuovo ‘patron’ biancorosso….

Non si respirava tanta euforia attorno al Bari Calcio dai tempi della serie A e di mister Antonio Conte. Eppure siamo in serie B, con una società in piena procedura concorsuale e per di più in una posizione di classifica che indurrebbe più al pessimismo, che allo sfrenato ottimismo del dopo vittoria in quel di Trapani. Un quattro a tre per i galletti maturato in terra sicula che – da queste parti – ricorderanno a lungo. Ma in attesa dell’Empoli vicecapolista dei Tavano e Maccarone domenica prossima –al San Nicola a mezzogiorno e mezzo sono attesi non meno di venticinquemila spettatori…- i tifosi baresi pensano all’asta per la vendita dell’azienda sportiva dell’As Bari fallita, asta fallimentare si svolgerà venerdì 18 aprile: la data è stata annunciata da Marcello Danisi, uno dei due curatori nominati dal tribunale di Bari. La perizia di valutazione del ramo di azienda sportiva, firmata da Domenico Tria e Luca Veneziani, indica una base di asta di quattro milioni e trecentomila euro, ma il futuro acquirente dovrà accollarsi anche il debito sportivo di 2,9 milioni. IN particolare, secondo la perizia, il patrimonio della storica società biancorossa fondata nel 1908 viene così valutato: calciatori di proprietà 2.541.084,25 euro (Caputo, Guarna, Romizi, Da Silva, Sciaudone, Galano); compartecipazioni 1.162.402,75 (De Falco, Sabelli, Calderoni, Ceppitelli); immobilizzazioni immateriali e materiali 21.150; settore giovanile 400mila; indumenti 30mila; marchio sociale 146mila. Dall’accelerazione imposta dai curatori alla procedura fallimentare pare proprio che il nome dell’acquirente sia cosa quasi fatta, anche se si vocifera di qualche altra iscrizione alla Camera di Commercio prima del 18 aprile, giusto per non far giocare la parte del leone alla società iscritta a tempo di record da Gianluca Paparesta e Fabio Sperduti, che agirebbero in nome e per conto di una grossa società russa. Ma torniamo alla procedura fallimentare: la base di asta sara’ di quattro milioni e trecentomila euro, ma l’acquirente vincitore dovra’ accollarsi anche il debito
sportivo, come detto, di poco inferiore ai tre milioni di euro e quindi in tutto la base di partenza potrebbe aggirarsi, come si ripete già da qualche giorno su giornali e tv locali, attorno ai sette milioni di euro. Del resto, come sanno tutti, con il crac societario la famiglia Matarrese sembrerebbe aver dilapidato una fortuna, stando almeno alle valutazioni che gli stessi proprietari avevano inserito negli ultimi bilanci e che oggi sono state deprezzate. Ovvero una voce pari a 21,5 milioni (atto di cessione del 31 marzo 2010 alla Servizi sportivi srl) scesa a 146.000 euro (cifra dell’ultima perizia). Nella relazione di Domenico Tria e Luca Veneziani si parla di “maquillage” contabile e di “malcelato” come pratiche contabili messe in atto da tanti club calcistici per effettuare una operazione di “lease back”. «In tal modo la società cedente ottiene subito un finanziamento a un costo in genere inferiore a quello di un mutuo bancario evitando anche di aumentare la voce dei debiti in bilancio. Nel contempo con la cessione, realizza una plusvalenza contabile che copre le perdite dell’esercizio ed evita eventuali ricapitalizzazioni necessarie “risanando” il bilancio».

Il fallimento del Bari Calcio è divenuto una triste realtà solo qualche settimana fa. In Puglia, però, non c’è alcuna voglia di piangersi addosso e, anzi, si pensa a ripartire. Subito possibilmente. A sorpresa però, tra possibili investitori stranieri e acquirenti più o meno facoltosi, spunta un nome ben conosciuto dal calcio italiano. Ma anche l’operazione pilotata dall’ex arbitro barese, con la società Football Club Bari 1908 avrebbe un obiettivo chiaro e cioè quello di rilevare il titolo sportivo della vecchia società, affiliandosi alla Figc e partecipando in questo modo all’asta in programma a fine aprile per l’assegnazione dell’As Bari, naturalmente in nome e per conto di altri imprenditori visto che il capitale sociale del Bari FC ammonterebbe a non piu’ di una dozzina di migliaia di euro. Infatti il ‘patron’ del nuovo Bari non sarà sicuramente Paparesta, che, come detto, spera in un fiume di denari freschi in grado di risvegliare una piazza che sembra di colpo essersi appassionata alla ‘sua’ Bari. E che allo stadio non grida più finalmente, contro i Matarrese-muratori….

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 1 Aprile 2014

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