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Come si diventa dirigente in Regione? Per concorso, titoli o tessera di partito?

E’ partita proprio con il piede giusto la giunta retta da Michele Emiliano, che dovrà immediatamente fare a meno del suo assessore alla Cultura, colto in flagranza ad assegnare un appaltuccio ‘a trattativa diretta’ a un vecchio amico. Costringendo così il suo capo della giunta, per evitare altri e più seri guai all’esecutivo non appena insediato, a promettere la solita inchiesta amministrativa sul Servizio Cultura. Affidato probabilmente a chi assurge troppo in fretta ai vertici della burocrazia regionale. Ma tra gli atti finiti sotto i fari dei partiti dell’Opposizione – Movimento 5 Stelle in prima linea – per dubbi anche più sostanziali, c’è finita un’altra determinazione concernente il rinnovo dell’incarico all’ex primo cittadino di Acquaviva delle Fonti, nonché componente della segreteria del Partito Democratico, dottor Giovanni Tria. Uno che aveva già beneficiato di una nomina “ad personam” ai tempi di Vendola, in qualità di dirigente a contratto della struttura di progetto equiparata ad ufficio “Implementazione di un sistema elettorale e referendario regionale e coordinamento del processo di riorganizzazione delle funzioni regionali”, come si legge nella richiesta di chiarimenti indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo da otto consiglieri pentastellati. Spieghiamo meglio. Con la determinazione dirigenziale del 15 settembre scorso, di rinnovo dell’incarico “sine die”, i grillini fanno pure notare che al Tria, il cui incarico doveva scadere il 12 dicembre p.v., è stato affidato il compito di gestire la legge n. 56/2014, cosiddetta Del Rio riguardante il riordino degli Enti Locali. Così completando, ma questo i grillini non possono ricordarlo, il cerchio che voleva il rappresentante del PD assurgere alla dirigenza della Regione senza aver mai affrontato – …e tanto meno superato – un concorso a evidenza pubblica da dirigente o altro. Eppure tra le attività del rinnovato incarico al piddino vi è la direzione dell’Osservatorio Regionale per il riordino delle funzioni degli Enti Locali. Che poi sarebbe un Servizio istituito praticamente ‘ad hoc’ a beneficio dello stesso Tria per realizzare gli obiettivi della suddetta ‘Legge Del Rio’. Insomma, come abbondantemente previsto e anticipato su queste colonne tempo fa, chi di dovere – e cioè la dott.ssa Domenica Gattulli dirigente del Servizio Personale e finanche Capo Area Organizzazione e Amministrazione – prima di passare a più sereno e di prestigio incarico, ha onorato gli impegni verso l’ex funzionario barese promosso senza concorso. Il guaio è che la nomina del dott. Tria, per chi non ha la memoria corta, ricalca pari pari la strada abbastanza travagliata già percorsa dall’incarico affidato anni fa a Marta Basile, dipendente dell’Agenzia delle Entrate e distaccata presso la Ragioneria regionale con funzioni dirigenziali grazie a un atto firmato –guarda che caso- dalla stessa Mimma Gattulli. Toccherà ora al capodipartimento Lino Albanese regolarizzare situazione analoga col collega Tria: lo farà così, a cuor leggero? O sarà un altro dei tanti ‘pastrocchi’ della dirigenza pugliese, pronto per essere servito al tavolo del capo della giunta e dell’assessore alle Risorse Umane, magari con tanto di esposto/denuncia contabile dei sempre più agguerriti consiglieri del Movimento 5 Stelle? Misteri della sempre più contorta ‘dirigenza pugliesa’ made in Emiliano che si infittiscono….

 

Francesco De Martino         


Pubblicato il 13 Ottobre 2015

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