Cronaca

E’ ancora bufera sul nuovo ticket regionale

“Se l’assessore Pentassuglia avesse condiviso, come promesso, le scelte operate in sanità, avremmo potuto evitargli brutte figure. Invece ha deciso di compiere delle vere e proprie ingiustizie, umane e sociali, attraverso l’aumento sconsiderato del costo delle prestazioni sanitarie”. Lo ha dichiarato il Vicepresidente del Consiglio Regionale, Nino Marmo, nel bel mezzo della bufera sulla revisione dei ticket riguardanti il pagamento di un centinaio di patologie, deciso dalla Giunta Vendola/Pentassuglia a giugno scorso. “L’assessore – ha spiegato ancora Marmo – sostenuto dal suo partito, ha perseverato nel suo intento di smantellare chirurgicamente la sanità pugliese. L’ampliamento delle prestazioni previste in day service è una strada corretta da perseguire, ma non è accettabile pensare di ridurre dal 16 % al 2% la soglia dei pazienti oncologici che possono accedere, alla chemioterapia tramite ricovero, quindi gratuitamente. In questo modo si aumenta sensibilmente il numero di cittadini che saranno costretti a pagare un ticket di 47.00 euro per poter fare la chemioterapia presso le strutture di day surgery. Strutture che ad oggi sono del tutto inadeguate alle esigenze di un malato oncologico.
E’ assurdo e inaccettabile che i cittadini che si trovano a lottare ogni giorno contro una terribile malattia siano costretti a difendersi anche dalla burocrazia e dalla cattiva politica, anziché essere aiutati e protetti da chi amministra. Senza considerare le tante altre patologie non accettate dall’ospedale. E meno male che questa giunta annuncia, ogni giorno, di aver sanato i conti di bilancio sanitario mentre, invece, continua a operare tagli insostenibili su tutto il territorio. La verità è che il Piano di Riordino Sanitario è un’indecenza incomprensibile che priva del 100 per cento alcuni ospedali di posti letto, senza rispettare alcun criterio di equilibrio tra l’offerta e il numero di abitanti interessati. Questo la dice tutta su un’amministrazione che si è sempre vantata di essere dalla parte dei cittadini quando al contrario ha compiuto una sistematica opera di abbandono che ha messo in ginocchio la Puglia. Piuttosto, la logica che questa amministrazione fallimentare sembra aver seguito in sanità, e su tutti gli altri temi, è quella dell’appartenenza territoriale dei capibastone del PD e di Sel, infischiandosene dei bisogni e delle necessità dei pugliesi. Pugliesi che, sono sicuro – ha concluso il vicepresidente Nino Marmo – si ricorderanno di questi soprusi al momento di scegliere la nuova guida della Puglia, dopo 10 anni di centrosinistra”. A fianco dell’assessore alla Salute s’è schierato invece il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Sergio Blasi, che ha parlato di un assessore che “…sta riuscendo laddove tanti hanno fallito. E cioè realizzare politiche sanitarie che guardino esclusivamente all’interesse dei malati e dei cittadini pugliesi, che con le loro tasse pagano i servizi sanitari, senza lasciarsi intimidire o condizionare da interessi di parte”. Per Blasi trasferire nel day service, quindi in poche ore di degenza, una serie di interventi, come quelli alla cataratta o all’ernia, svolti finora attraverso dei ricoveri in ospedale che costano al sistema almeno 800 euro al giorno, è una vera battaglia contro gli sprechi”. Per questo Blasi ritiene giusto esprimere pubblicamente il suo sostegno all’operato dell’assessore pugliese alla Salute. <>. Conclusione? <>. Ma contro Pentassuglia ci sono anche altri dardi. “Finalmente abbiamo capito la vera linea dell’assessore Pentassuglia: la politica da ‘Pinocchio’”. Così il consigliere regionale di Forza Italia, Aldo Aloisi. “Fa passare per Piano di Riordino –prosegue- un programma di demolizione di strutture sanitarie essenziali per il territorio, dimenticando anche la promessa da marinaio di valutare ogni questione prima in Commissione e poi nei partiti. E invece, il Pd ha in mano la Regione e continua a spremerla, introducendo sempre nuove tasse che allontanano i cittadini da una politica folle e sempre a servizio della propaganda sotto le elezioni. Dai punti nascita ai posti letto, per finire alla nuova delibera di Giunta che riduce le prestazioni erogabili in regime di ricovero e impone il pagamento di un ticket di 47 euro per quelle in day service. Per non parlare della vicenda degli Oss di Lecce: l’assessore venne in Consiglio Regionale a promettere la proroga dei contratti per fare, poi, la parte del disinformato che cade dalle nuvole perché non ci sono i soldi. Su questo presenterò un dossier alla Procura della Repubblica, per capire se ci sono responsabilità eventuali del direttore generale o dell’assessore. Non si gioca sulla pelle dei cittadini e da Pentassuglia ci aspettavamo molto di più: un nuovo corso all’insegna della condivisione per soddisfare i migliori propositi e realizzare i migliori interventi per la collettività. E, invece, sta portando avanti le direttive della sanità nelle chiuse stanze del suo partito, bilanciando tutto in vista della campagna elettorale”. E alla fine saranno sempre i cittadini a pagare.
 

 

 

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 20 Settembre 2014

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio