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Emiliano a ruota libera, ora invita anche a votare per i “5 Stelle”

Non si sono ancora spente le polemiche suscitate dalle parole del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, della scorsa domenica  a Taranto, durante una manifestazione elettorale del Pd alla presenza del segretario Enrico Letta, dove il governatore pugliese ha dichiarato che in questa regione gli avversari di centrodestra dovranno “sputare sangue” per poter vincere le elezioni, che già di polemiche Emiliano ne ha suscitate altre con l’intervista rilasciata all’inizio della settimana al “Fatto Quotidiano”. E questa volta la polemica non è con il centrodestra, come è avvenuto per la frase fuori dalle righe che ha suscitato l’indignazione delle forze politiche avverse, ma è nello stesso centrosinistra di cui è parte il governatore pugliese e, in particolar modo, nel Pd che è il partito di riferimento di Emiliano e nel quale, però, le voci di dissenso per le dichiarazioni rilasciate dal governatore al giornale di Marco Travaglio stanno facendo discutere non poco, oltre che aver creato qualche imbarazzo per il segretario Letta, che sulla questione tace, come ha taciuto per le imbarazzanti parole di Emiliano a Taranto. Infatti, il governatore pugliese attraverso l’intervista di martedì al “Fatto quotidiano” ha invitato gli elettori a votare indifferentemente “per il Pd o per il M5S” nei collegi, regolandosi in base a chi dei rispettivi candidati dell’uninominale ha più possibilità di battere il candidato del centrodestra. E – come è noto – poiché con il “Rosatellum” non c’è possibilità di voto disgiunto, ciò significa chi vota per il candidato del M5S nell’uninominale, vota anche per i pentastellati nel proporzionale. “La realtà supera ogni immaginazione!” – ha esclamato il consigliere regionale Fabiano Amati del Pd, che – come si ricorderà – in precedenza aveva dichiarato che in questa tornata elettorale “le liste del Pd sono invotabili in Puglia”. Infatti, Amati ha poi commentato: “Emiliano prima si prende i posti sicuri nella lista del Pd, e quindi soffiandoli ad altri candidati dem, e poi fa campagna elettorale per i ‘5 Stelle’ e tutti gli altri”. In realtà, il consigliere Amati avrebbe dovuto essere soddisfatto per l’invito di Emiliano a votare anche i ‘5 Stelle’ o altre forze dell’area di centrosinistra, poiché – a detta di molti – ciò significherebbe che indirettamente gli sta dando ragione. Ossia che le liste del Pd sono “invotabili”, come ha dichiarato lo stesso Amati. Invece, il consigliere regionale brindisino con il suo rilievo ha forse voluto evidenziare che nel suo partito vige il metodo dei due pesi e due misure, poiché nei suoi confronti “è stata dichiarata guerra ed inimicizia perpetue” per aver dichiarato l’invotabilità delle liste pugliesi del Pd, mentre Emiliano (ndr – che ha addirittura sconfessato clamorosamente “il voto utile” al Pd richiesto dal segretario Letta agli elettori) “fra qualche ora – ha aggiunto Amati – potrebbe essere beatificato”. Ma ad aver da ridire su Emiliano per l’invito a votare i ‘5 Stelle’ sono anche alcuni rappresentanti delle forze politiche alleate del Pd di Letta che, pur non arrivando ad una critica feroce nei confronti del governatore pugliese per quella sua dichiarazione, non nascondo le loro perplessità per un’affermazione che potenzialmente danneggia candidati dell’uninominale e liste della coalizione progressista, favorendo i pentastellati che corrono da soli e sono concorrenti diretti del centrosinistra “lettiano” in questa tornata. A chiarire in maniera più netta di Amati l’endorsment di Emiliano al partito di Giuseppe Conte è stata invece la senatrice Teresa Bellanova, presidente di Italia Viva, candidata per la lista Calenda-Renzi al Senato nel plurinominale in Puglia come capolista, che sul suo profilo di Facebook ha scritto: “Gli elettori hanno il diritto di conoscere la verità e di avere chiaro il quadro delle future alleanze politiche prima di esprimere la loro preferenza il 25 settembre”. Infatti, ha esclamato Bellanova: “La situazione in Puglia è chiara, come evidente dalle parole stesse di Emiliano e della Serracchiani”. Ossia, ha spiegato la presidente di Iv, “chi in Puglia vota 5 Stelle, sta votando per una alleanza con il Pd. E viceversa. Senza se e senza ma”.  “Se a Roma il Pd è partito dall’agenda Draghi – ha proseguito Bellanova – in Puglia è arrivato a stipulare un’alleanza molto differente. I Cinque Stelle sono quelli che hanno fatto cadere il Governo Draghi, acuendo gli effetti di una crisi che le famiglie vivranno sulla loro pelle”. Invece, in Puglia “alleandosi sottobanco con i 5Stelle”, per la senatrice renziana “il Pd pugliese è complice, connivente di questa trama ordita contro il benessere dell’Italia, contro il Pnrr, contro le misure e le riforme che solo Draghi può portare avanti, rispettando accordi presi e relative tempistiche”. Ma, ha concluso ironicamente Bellanova su Facebook, “che Emiliano e la coerenza siano due strade parallele non è una novità”. Invece, a tentare di togliere le “castagne dal fuoco” ad Emiliano per l’invito a favore del M5s è stato il leader dei pentastellati, Giuseppe Conte, che a Brindisi, a chi gli chiedeva di commentare le parole del governatore Emiliano, ha risposto: “Emiliano ha detto una cosa che è oggettiva” e “cioè chi vota noi non vota la Meloni. E ho già detto che non faremo accordi con FdI e con la Meloni. Queste ricette della destra sono insostenibili, inadeguate e insufficienti”. “Quindi – ha concluso Conte – è chiaro che il nostro voto contribuisce a tenere lontano le destre”. Il leader del M5s ha tuttavia precisato che “d’ora in poi qualsiasi nuova prospettiva di coalizione col Pd sicuramente andrà discussa sui territori, caso per caso, perchè dopo quello che è successo non rimarremo indifferenti”. Pertanto, anche alla luce di tale dichiarazione di Conte, è possibile ritenere che Emiliano abbia fatto l’endorsment elettorale a favore del M5s perché sta verosimilmente già pensando a dopo il voto del 25 settembre prossimo. E, quindi, a se stesso.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Settembre 2022

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