Cronaca

Gemmato e i vaccini: un’altra polemica intorno al sottosegretario

Il deputato e coordinatore pugliese del partito di “Fratelli d’Italia”, Marcello Gemmato, si è insediato da appena due settimane nel ruolo di sottosegretario unico al Ministero della Salute ed è finito per ben due volte nel mirino delle polemiche da parte delle opposizioni di centrosinistra soprattutto in Puglia. Infatti, subito dopo l’insediamento il neo sottosegretario alla Salute del governo Meloni è stato duramente criticato, in particolar modo da esponenti del Pd pugliese (vedi il governatore Emiliano ed il consigliere regionale Fabiano Amati), per aver affermato che il governo avrebbe impugnato la disposizione della Regione Puglia che, in contrasto con il decreto legge governativo, avrebbe impedito il rientro in servizio anticipato di due mesi degli operatori sanitari non vaccinati contro il Covid 19, come invece stabilito con uno dei primi atti del neo governo di centrodestra a guida Meloni. Polemica conclusasi subito dopo con l’immissione anticipata in servizio, e quindi anche con il ripristino retributivo, di una decina di medici ed un centinaio di altri operatori sanitari pugliesi “no-vax”, sia pur con mansioni non a diretto contatto con i pazienti. Ultimamente ad innescare un’altra polemica del centrosinistra contro il neo sottosegretario Gemmato sono state alcune sue generiche affermazioni sull’efficacia dei vaccini anti-Covid e sull’incertezza circa la reale portata di detta profilassi. Ma nonostante le successive precisazioni del sottosegretario alla Salute sulle parole divenute oggetto di polemica politica, taluni esponenti di forze di opposizione al governo Meloni, in particolar modo pugliesi, hanno rincarato la dose fino al punto che il consigliere Amati del Pd ha invitato addirittura le opposizioni parlamentari a presentare una mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario di Fdi. Infatti, a seguito del polverone innalzato da alcuni rappresentanti di centrosinistra, Gemmato ha affermato: “Come sottosegretario alla Salute ed esponente di FdI voglio sgombrare il campo da interpretazioni faziose e ideologiche”, perché “l’attività parlamentare di questi anni testimonia in maniera limpida e coerente la posizione mia e di Fdi. Siamo passati dall’emergenza alla convivenza con il virus anche grazie ai vaccini, adesso è tempo di guardare avanti”. Pertanto il sottosegretario alla Salute si dichiarato “stupefatto dalle strumentalizzazioni che l’opposizione sta montando in queste ultime ore” in merito ad alcune sue dichiarazioni rilasciate nel corso della trasmissione Re Start di Rai 2 di lunedì scorso. Dichiarazioni rilasciate da Gemmato che invece, per l’assessore pugliese alla Sanità nonché medico, Rocco Palese, “appaiono sconcertanti e in netta divergenza con quelle del ministro”. Infatti, l’assessore Palese ha poi aggiunto: “Premesso che se oggi siamo in grado di gestire la pandemia lo dobbiamo alla scienza e ai vaccini che hanno salvato milioni di vite, destano non poche preoccupazioni le divergenze emerse all’interno del Governo”, poiché “il ministro della Salute Schillaci annuncia una nuova campagna di sensibilizzazione per la vaccinazione contro influenza e Covid, specie per pazienti fragili e ultrasessantenni, mentre il sottosegretario Gemmato, a chi gli chiede se senza vaccini sarebbe stato peggio, risponde: ‘Non abbiamo l’onere della prova’ e aggiunge ‘grandi risultati non li vedo raggiunti’. E, ancora, ‘c’è stato fino ad oggi un approccio ideologico alla gestione del Covid’.” Quindi, l’assessore di Emiliano alla Sanità, “alla luce di queste evidenti contrapposizioni tra la posizione del Ministro e quella del sottosegretario Gemmato” ritiene “necessario ed urgente che il Governo faccia quanto prima chiarezza, per non destabilizzare i cittadini”. Per quanto riguarda la Puglia, Palese ha in fine affermato: “Noi siamo dalla parte della scienza e non dalla parte degli stregoni”. Anche il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, il barese Filippo Anelli, intervenendo sulla vicenda ha dichiarato seccamente: “I vaccini sono fondamentali”, ricordando che anche “il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ne ha richiamato l’importanza” e facendo presente che “secondo i calcoli effettuati dall’Iss (Istituto superiore della sanità), la campagna vaccinale ha evitato 150mila morti in Italia. The Lancet ha provato invece che i decessi evitati nel mondo in un anno sono stati venti milioni”. Per l’ex assessore pugliese alla Salute, l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, che è anche consigliere regionale, eletto – come si ricorderà – nelle fila di “Con” e poi, dopo le dimissioni dall’esecutivo, passato con “Articolo 1”, le dichiarazioni di Gemmato sui vaccini anti Covid rappresentano “un record della disinformazione” ed è “gravissimo” che ciò “arrivi da un sottosegretario alla Salute”. Infatti, per Lopalco è “falso” che “in Italia si sono registrati livelli di mortalità e letalità per Covid da record”, perché “tutti i dati disponibili supportano l’evidenza che l’impatto della pandemia nel nostro Paese è in linea con i Paesi industrializzati”. Ed è anche falso “che non esistano prove che i vaccini abbiano limitato i danni della pandemia salvando vite e riducendo il carico di ospedalizzazioni”. “Esistono – ha affermato ancora Lopalco – tonnellate di evidenze scientifiche sull’efficacia dei vaccini”, aggiungendo: “Non pretendiamo che l’onorevole Gemmato legga la letteratura scientifica, ma gli consigliamo almeno di leggere i comunicati stampa dell’organo tecnico scientifico del suo ministero”. “C’era un tempo – ha concluso il predecessore di Palese nell’esecutivo Emiliano – in cui le istituzioni mostravano più attenzione verso le parole che pronunciavano non solo per rispetto del ruolo ricoperto, ma anche perchè consapevoli delle conseguenze sui cittadini”. In fine, per Lopalco, “rilasciare quelle dichiarazioni marcatamente false, solo per pagare una cambiale elettorale ad un gruppetto di no-vax, non fa onore al sottosegretario”. Però, a spezzare la lancia a favore del neo sottosegretario pugliese alla Salute è intervenuta una dichiarazione di Silvio Tafuri, responsabile della campagna vaccinale del Policlinico di Bari e docente di Igiene all’Università Aldo Moro, che ha commentato le parole di Gemmato così: “Il fatto che un sottosegretario dichiari di voler quantificare gli esisti di una campagna sanitaria di enorme portata, come è stata quella dei vaccini anti Covid, non è blasfemo”. Infatti, ha spiegato il prof. Tafuri, “l’idea che qualunque intervento sanitario sia giudicato in termini di efficacia e sicurezza è legittima ed è quindi probabile che le parole del sottosegretario siano state travisate”, aggiungendo: “immagino che Gemmato abbia semplicemente voluto aprire all’ipotesi di monitorare gli effetti sul campo dell’intervento sanitario più grande della storia”. Quanto alla richiesta avanzata da alcuni che Gemmato si dimetta, Tafuri ha precisato che “questo argomento appartiene a un dibattito politico” dal quale lui “è fuori”. A difendere politicamente Gemmato è intervenuto invece un senatore leghista, Claudio Borghi, che in merito alle richieste di dimissioni del sottosegretario di Fdi avanzate da taluni rappresentati di opposizione al governo Meloni, in un tweet ha scritto: “Ma che è? L’inquisizione? Fa benissimo Marcello Gemmato ad avere dei dubbi, perchè la storia scientifica di questa pandemia è ancora tutta da scrivere. Dovrebbero dimettersi tutti quelli che hanno infestato i media con certezze assolute che poi alla fine non si sono rivelate tali”. E forse il senatore leghista, almeno politicamente, potrebbe non avere torto, considerato che finora le opposizioni al governo di centrodestra della leader di Fdi più che concentrarsi sulle proposte alternative da contrapporre alla maggioranza, si sono invece dedicate prevalentemente alle polemiche “da salotto”. Ma ciò forse non è molto producente né per il Paese, né per i partiti che le praticano, considerato che nei sondaggi il partito del premier continua a crescere.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 16 Novembre 2022

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