Il comitato cittadino dice no al centro di accoglienza per migranti nell’ex “Villa Serena”
Si è tenuto martedì scorso l’incontro tra il Presidente del II° Municipio – Andrea Dammacco- ed un gruppo di alcuni cittadini baresi preoccupatissimi per le realistiche voci dell’apertura del centro immigrati nell’ex casa di riposo ‘Villa Serena’ situata tra i quartieri Carrassi e Poggiofranco. In una nota diramata dai cittadini di via Pietro Nenni si legge che il Presidente del Municipio, in qualità di rappresentante del Sindaco, non avrebbe confermato nè smentito l’apertura del centro di seconda accoglienza, indicando nella Prefettura, l’unica amministrazione preposta per la decisione nell’ambito degli accordi SPRAR – ANCI ovvero gli accordi tra Governo e Comuni sulla gestione dei richiedenti asilo. Tuttavia, prosegue il comunicato, il Sindaco ha il potere di esprimere un parere, non vincolante, per le questioni di “incompatibilità ambientale” ma fin’ora non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale delle Autorità competenti, a seguito della richiesta di trasparenza delle comunità commercianti e residenti, sistematicamente e volutamente ignorate, per una decisione che influirà pesantemente sulla sicurezza e sulla qualità della vita dei quartieri interessati. Quest’ultimi, tra l’altro, già provati sotto il profilo igienico-sanitario e della sicurezza dalla presenza di due campi Rom situati uno a 500 metri da ‘Villa Serena’ e l’altro nei pressi di viale Pasteur, senza contare che nelle medesime zone sono presenti due asili nido, una scuola elementare, una media ed un liceo. Modalità, quelle utilizzate dal Comune e dalla Prefettura, che i cittadini definiscono poco democratiche e lanciano una pesante accusa: “I cittadini sono vittime e saranno sempre più vittime, nelle loro case e per le loro strade!Politici forti con i deboli e deboli con i forti!”. Quindi, in difesa dei propri diritti, hanno organizzato un comitato di quartiere per interagire con le istituzioni, una raccolta firme per i residenti e gli esercizi commerciali da depositare in Comune ed in Prefettura al fine di dimostrare l’assoluta incompatibilità ambientale del centro immigrati, infine hanno diramato un volantino con l’appello: <
Maria Giovanna Depalma
Pubblicato il 4 Marzo 2016