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Il servizio delle Usca sarà mantenuto fino a fine giugno, ma solo su richiesta

In Puglia l’attività delle Usca, ossia delle unità mediche che visitano a domicilio i malati di Covid, potrà essere mantenuta dalle Asl in considerazione delle specifiche situazioni epidemiologiche rilevate sul territorio. A rendere nota tale decisione è stato il neo-assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, precisando che tale provvedimento ègià stato comunicato alle Asl con una lettera, nella quale si riferisce che “il termine del 30.4.2022, potrà essere derogato fino al 30.6.2022, in coerenza con la L. n. 234/2021, in presenza di situazioni epidemiologiche territoriali, debitamente documentate, tali da giustificare il mantenimento in proroga delle Usca, previa autorizzazione” del Dipartimento regionale promozione della salute. La decisione del neo responsabile pugliese della Santità è giunta a seguito di un’interrogazione scritta presentata all’assessore al ramo, Palese per l’appunto, e deposita in Consiglio regionale dal predecessore, il professor Pierluigi Lopalco, che da qualche settimana ha abbandonato il Gruppo consigliare di “Con” (nella cui lista – come si ricorderà – è stato eletto nel 2020 nell’Assemblea regionale pugliese) per aderire al Gruppo di “Articolo 1”. Infatti, l’ex assessore Lopalco nel rilevare che “la sospensione del servizio delle Usca a partire dal 1 maggio, in un momento in cui la circolazione virale non mostra alcun segno di significativa riduzione, era una scelta gravissima e ingiustificabile”, perché “quello delle Usca è un servizio faticosamente messo in piedi nel 2020 per far fronte al Covid ed ha dimostrato in questo lungo periodo la sua fondamentale importanza, sia dal punto di vista dell’efficacia che della tempestività dell’assistenza offerta ai cittadini”. Nell’interrogazione presentata da Lopalco si chiedeva al neo-assessore Palese innanzi tutto “se sussistono i presupposti per la cessazione del servizio nonostante il livello di contagi” e poi “se in ragione della cessazione del servizio sono state attivate tutte le procedure atte a riorganizzare il lavoro dei medici di base, del Servizio 118 e dei Pronto Soccorso Ospedalieri che dovranno far fronte dal primo maggio a tutte le incombenze di gestione dei pazienti Covid, sino ad oggi gestite dalle Usca”. E, in alternativa a quest’ultimo quesito, Lopalco in fine ha chiesto anche se il Dipartimento intendesse usufruire della proroga concessa dal Ministero – e dalle relative risorse messe a disposizione dal Governo – per garantire il servizio sino al 30.06.2022. Infatti, il predecessore di Palese alla guida della Sanità pugliese in premessa aveva fatto presente che “la mancata proroga di questo servizio rischia di creare un vuoto assistenziale che la Puglia non deve e non può permettersi”, rivolgendo pertanto un appello sia all’assessore Palese che al presidente Emiliano, per arrivare “ad una soluzione ragionevole ed oggettiva per il bene dei pugliesi, soprattutto in un momento di passaggio importante” ai fini della riorganizzazione dell’assistenza territoriale, per  cui sarebbe stato davvero inconcepibile “dissolvere il patrimonio di professionalità e capacità organizzative dei tanti giovani medici che hanno con passione e abnegazione mantenuto in piedi il servizio”.
Disattivare il servizio delle Usca con i contagi da Covid ancora alti in Puglia sarebbe stato incomprensibile anche per i quattro consigliori del Gruppo di Forza Italia (Paride Mazzotta, Giandiego Gatta, Vito De Palma e Paolo Dell’Erba) alla Regione, poiché avrebbe significato che l’esigenza a cui risponde il servizio offerto da tali Unità fosse venuta meno, quando invece così non è. Infatti, avevano rilevato i quattro esponenti regionali del partito del partito di Silvio Berlusconi, “posto che i contagi da Covid non sembrano calare, non riusciamo a capire le ragioni sottese alla decisione della Giunta regionale di disattivare l’importante servizio erogato dalle Unità speciali di continuità assistenziale, che garantiscono l’assistenza ai pazienti in isolamento domiciliare”. Quindi, nel compiacersi che l’ex assessore Lopalco fosse d’accordo con Fi, che dall’inizio della pandemia aveva più volte sollecitato la Regione ad attivare le Usca. Attivazione – ha ricordato i consiglieri forzisti – comunque avvenuta, sia pur successivamente alla richiesta, però “meglio tardi che mai” – hanno esclamato i forzisti in una nota. Ora, infatti, anch’essi insieme a Lopalco avevano chiesto “contezza dei presupposti fattuali e scientifici” a supporto della decisione della Giunta regionale di disattivare tale servizio. Infatti, avevano concluso chiedendo all’assessore Palese “i dati, che – a loro dire – sono sempre più eloquenti delle parole della politica”. Quindi, dopo tali prese di posizione, anche il chiarimento di Palese e la decisione di mantenere attive le Usca in Puglia, , però su specifica richiesta documentata delle Asl e fino al 30 giugno prossimo, non si sono fatti attendere.

Giuseppe Palella

 

 


Pubblicato il 30 Aprile 2022

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