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Impianti fotovoltaici, buttati per 12 anni soldi pubblici

E’ daccapo bufera sulle energie rinnovabili tanto care agli amministratori alternativi, allegri e di sinistra della Regione. Nel mirino, stavolta, ci finiscono dritti appalti e gare per la costruzione degli impianti fotovoltaici, specie dopo che il consigliere regionale Cristian Casili ha presentato interrogazione – precisamente a novembre 2015 – gridando allo scandalo per l’incredibile spreco di risorse pubbliche. E adesso per il rappresentante pentastellato bisogna ricontrollare in fretta tutte le gare celebrate con fondi pubblici negli ultimi anni, in Puglia. Ma cominciamo dal principio. “L’assessore Giannini, rispondendo a una nostra interrogazione, ci ha dato ragione: in Regione l’aggiornamento dei prezzari degli “Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica” è fermo dal 2003, ovvero da 12 anni. Questo si è tradotto in un incredibile sperpero di denaro pubblico dal momento che ancora oggi –spiega il consigliere Casilli- per  realizzare un impianto fotovoltaico, si fa riferimento a prezzi superiori addirittura del 300% rispetto ai prezzi di mercato. Uno spreco di risorse che senza la nostra interrogazione sarebbe continuata indisturbata in un settore nel quale le agromafie si sono infiltrate devastando interi paesaggi.” Questa, dunque, la denuncia di Casili che, già l’anno scorso, aveva depositato un’interrogazione sulla quale l’assessore Giovanni Giannini ha risposto solo nei giorni scorsi. Specificando, in particolare, che il mancato aggiornamento da parte degli uffici regionali è da attribuirsi al “… depauperamento del personale tecnico in servizio presso le strutture regionali e provinciali”. Tutto così semplice? “Una risposta che riteniamo inaccettabile – incalza Casili – non è possibile che per mancanza di personale si siano buttati per 12 anni soldi pubblici. Ci auguriamo che l’assessore provveda in tempi brevi all’aggiornamento, ma vogliamo vederci chiaro anche su quanto accaduto fino a oggi – conclude il consigliere pentastellato – e pertanto procederemo con un accurato controllo di tutte le gare in cui è stato utilizzato il capitolo incriminato e, nei casi in cui dovessero riscontrarsi irregolarità chiederemo di procedere con la denuncia presso gli organi competenti.” Impresa ardua. Fatto sta, però, che in Puglia l’aggiornamento dei prezzi sul fotovoltaico sono fermi da tempo, troppo tempo, mettendo in discussione molte degli ultimi appalti riguardanti fornitura e posa in opera di pannelli fotovoltaici. Ed è chiaro che, oltre all’emanazione del nuovo Prezzario regionale ufficiale, a cascata dovrebbe seguire l’adeguamento dei relativi progetti, inclusi comprensibilmente quelli in “cantiere”, e capitolati tecnici.” La questione era già stata oggetto di una missiva che, a luglio 2014, il Movimento di Grillo aveva indirizzato a Presidente della Regione Vendola, all’Assessore ai Lavori Pubblici Giannini, all’assessore al Bilancio Leonardo Di Gioia, ai dirigenti Antonello Antonicelli e Angelosante Albanese: la richiesta nasceva dal fatto che il capitolo EA 01 del prezzario regionale pugliese era risultato non idoneo in quanto riportava componenti obsoleti e non rispondenti alle vigenti norme tecniche e che, oltretutto, prevede materiali non più utilizzabili nei nuovi impianti. Logica, quindi, la richiesta di revisionare il prezzario e verificare se gli articoli contenuti e i prezzi praticati fossero coerenti sia con le normative vigenti che con i prezzi di mercato, evitando così uno sperpero di risorse e fondi pubblici che negli ultimi anni si stanno concentrando verso il finanziamento di opere per l’incremento dell’efficienza energetica e per la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili. Della questione si è anche interessata l’europarlamentare Rosa D’Amato: “Solitamente i prezzari vengono aggiornati ogni due anni ma a seguito di questa segnalazione la situazione si è immobilizzata all’ultimo aggiornamento scritto in calce al prezzario. Ciò ha un’importante conseguenza: i prodotti che subiscono un rapido aggiornamento tecnologico e, quindi, una rapida riduzione dei prezzi, risultano sempre avere un prezzo maggiore rispetto a quelli di mercato”. E nessuno se n’è accorto tra consulenti, componenti di commissioni ed esperti di settore, per dodici, lunghissimi anni nella Puglia delle energie tanto eteree quanto diverse, alternative e rinnovabili… 

Francesco De Martino


Pubblicato il 20 Gennaio 2016

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