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In dirittura d’arrivo la presentazione delle liste per le comunali

Da oggi e fino alle ore 12 di domani saranno depositate le candidature

Alle ore 12 di domani, sabato 10 maggio, scade il termine per la presentazione delle candidature a sindaco e delle rispettive liste di appoggio, per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione, a Bari, del successore del sindaco uscente, Antonio Decaro (Pd). Unitamente alle candidature per il Comune saranno presentate anche quelle per i cinque Municipi baresi di decentramento amministrativo comunale. Ossia per il rinnovo di quelle istituzioni che a Bari, da oltre quarant’anni, sono elettive al pari della massima assemblea cittadina, ma che in realtà sono da sempre organi privi di effettivi poteri per incidere nel territorio di competenza e, quindi, risolvere concretamente i problemi collettivi, al fine di migliorare la qualità della vita delle specifiche comunità rappresentate. Stante alle indiscrezioni, i candidati a sindaco nel capoluogo saranno cinque, mentre le liste per la carica di consigliere comunale saranno ben 28, per un totale di circa 1000 candidati, se ognuna di tali liste avrà il numero massimo di candidati esprimibili, che a Bari è di 36 unità. Sempre secondo notizie informali le liste a sostegno del candidato sindaco di centrodestra, Fabio Romito, dovrebbero essere dieci. Invece, per il candidato sindaco del Pd, Vito Leccese, le liste di appoggio dovrebbero essere otto. Mentre per l’aspirante sindaco indicato dall’associazione politico-culturale “La Giusta Causa”, il civico di centrosinistra Michele Laforgia, le liste a sostegno dovrebbero essere sei. Inoltre, dovrebbe esserci tre liste a sostegno del candidato sindaco Nicola Sciacovelli ed una soltanto a sostegno a sindaco dell’ex pentastellato Sabino Mangano. Poi, se ciascuna delle liste presenti per il Consiglio comunale dovesse essere anche presente in tutti e cinque i Municipi di decentramento comunale, contenendo in ognuno di questi il massimo dei candidati esprimibili, allora a Bari per le prossime amministrative saranno in campo complessivamente all’incirca altri 2000 candidati. In definitiva, tra candidati al Consiglio comunale e quelli per i cinque Consigli di Municipio, se le indiscrezioni saranno confermate, a Bari da domani e fino al 9 giugno prossimo ci troveremo un vero e proprio esercito di candidati che nell’insieme annovererà, tra Comune e Municipi, un numero di individui a caccia di consensi che si aggirerà tra 2400 e 3000 unità, per un corpo elettorale che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe non raggiungere i 200mila elettori. La ciurma più numerosa di detto esercito è costituita dai candidati dei Municipi, che saranno circa il doppio di quelli che si presenteranno per un seggio a Palazzo di Città, dove gli eletti – come è noto – saranno in tutto 37, compreso il Primo cittadino. Alla luce di tali dati qualche riflessione, però, si impone. Infatti, un primo importante interrogativo potrebbe essere quello di chiedersi a cosa servono i cinque consigli di Municipio per il decentramento, se di fatto questi a Bari sono da sempre organi privi di poteri gestionali e che, comunque, rappresentano un costo (per fortuna dalla prossima consigliatura molto più limitato, rispetto a quella che sta per terminare, grazie ad una norma contenuta nella recente legge n. 38 del 2024!) per i politici in essi occupati e che grava sulle casse comunali senza alcuna effettiva utilità per i cittadini. Un altro interrogativo potrebbe essere quello di domandarsi perché a Bari si continua a tenere in vita organi facoltativi ed ormai anacronistici per un Comune di appena 320mila abitanti, considerato che l’elezione diretta del Primo cittadino ha di fatto superato le ragioni per le quali, nell’ormai lontano 1976, il Legislatore nazionale introdusse il decentramento obbligatorio per i centri con popolazione superiore a 100mila abitanti. Obbligo poi abolito – come si ricorderà – nel 2010, rendendo facoltativi gli istituti politici di decentramento solo per le città con più di 250mila abitanti. Le contraddizioni del finto decentramento barese e le criticità di un sistema elettorale fondato ormai sulla preferenza unica per l’elezione nell’assemblea comunala e quelle municipali, e l’elezione diretta di sindaco e presidente di Municipio, oltre che sulla  dissoluzione dei partiti, dimostrano che anche la qualità del personale politico che si candida lascia spesso desiderare, in particolar modo a livello periferico, come a Bari, dove l’esercito dei candidati per i Municipi sono soprattutto dei “portatori d’acqua” a livello elettorale per i candidati al Comune e gli aspiranti sindaci. Le conseguenze? Nelle prossime quattro settimane e dopo, con gli eletti, saranno come in passato sotto gli occhi di tutti. Ma a non accorgersi delle degenerazioni di un sistema politico ed elettorale, che ad ogni tornata elettorale che passa svilisce sempre di più la democrazia ed i valori fondanti di essa, stranamente è solo la classe politica dirigenziale che è divenuta anch’essa solo autoreferenziale e sempre più incurante delle esigenze vere di coloro che dovrebbe rappresentare.

   Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Maggio 2024

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