Cultura e Spettacoli

La Natura, suono o musica?

Per quanta cura si ponga, torna difficile accostare due o più performance di danza nella stessa serata, specie se relative a compagnie e pensieri coreutici diversi. Ad esempio, giovedì scorso al Nuovo Abeliano per DAB erano in cartellone una produzione Equilibrio Dinamico e una produzione Qualibò / Sosta Palmizi. Nella prima la drammaturgia di Riccardo Lanzarone si coniugava con le coreografie di Roberta Ferrara dando vita ‘Home Sweet Home’, espressione esuberante di una presa di coscienza (la pazienza della Natura verso l’uomo è agli sgoccioli). Nella seconda, Maristella Tanzi era unica interprete del suo ‘Semplice danza in levare’, opera inafferrabile, eppure tanto seduttiva, nella quale trova luce il gesto puro. Due cose lontane. Eppure qualcosa le accomunava, le rendeva consequenziali l’una all’altra. C’è un momento di ‘Semplice danza in levare’ in cui la Tanzi si muove ispirata solo dal canto di uccelli, prima, e dal ronzare di alveari, dopo. Ora, quello della Natura è suono o musica…? E lo stesso interrogativo – evasi i confini angusti, almeno su scala cosmica, del meraviglioso pianeta del quale siamo rovinosi inquilini – può essere rivolto anche al sole, alle stelle, alle costellazioni, alle galassie…? Un interrogativo ozioso, se vogliamo, tuttavia sufficiente a regalare la percezione dell’Infinito. Dopo che le assai brave Serena Angelini, Beatrice Netti, Silvia Sisto e Tonia Laterza con gesto vigoroso avevano prestato voce al grido di dolore di un pianeta oltraggiato (grido che  messo in pittura sarebbe equiparabile all’Urlo di Munch) un’intensa Maristella Tanzi, involontariamente, in modo indiretto, con modalità in qualche modo avvicinabili al Tao o allo Zen, ribadiva l’idea di un mondo straordinario che merita venerazione piuttosto che maltrattamenti. Pur fratto, il settimo appuntamento di questa rassegna, giunta alla dodicesima edizione, ha così raccolto un’inattesa e molto acclamata compattezza. – Prossimo appuntamento DAB, mercoledì 7 marzo con ‘Rossini Ouvertures’. Coreografia e regia : Mauro Astolfi ; compagnia Spellbound Contemporary Ballet. Dalle note di regia : “La lettura di Augusto Benemeglio sulla vita di Rossini, su quella ‘follia organizzata’, è stata per me profondamente a assolutamente illuminante. Sono sinceramente stato sedotto in ventiquattr’ore di ascolto continuo e ripetuto del mondo rossiniano, da questa genialità così prorompente e inebriante ma che al tempo stesso viveva camminando a braccetto con tante macchie nere, dilaniata da un profondo mal di vivere che attraverso una fortissima ed energetica personalità, al limite del bipolarismo, ha creato opere musicali di una grazia assoluta ed eterna”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 27 Febbraio 2018

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio