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La pista ciclabile in corso Mazzini nessuno la vuole ma si farà

La pista ciclabile in corso Mazzini si farà. Infatti, i lavori sospesi momentaneamente la scorsa settimana, dopo le proteste di alcuni commercianti della zona, sono ripresi ed a nulla sono servite petizioni e rimostranze al Comune da parte di chi ritiene non solo inutile, ma addirittura dannoso, quell’intervento calato dall’alto senza aver chiesto, forse, neppure il parere della Circoscrizione competente. I più inferociti, e quindi i più critici, per l’iniziativa dell’amministrazione Emiliano di realizzare la pista ciclabile a corso Mazzini sono quasi tutti i titolari delle attività commerciali presenti in zona. Ma anche tra i residenti c’è chi è contrario al restringimento della carreggiata, per far posto ad una corsia riservata ai ciclisti. I commercianti sono convinti che le aree occupate dalla costruenda pista ciclabile sono tutti spazi sottratti ai posti auto non a pagamento, per cui i disagi che tale impianto arrecherà alla zona saranno di gran lunga superiori ai benefici. E qualcuno degli scettici commenta: “Voglio proprio vedere quanti saranno in corso Mazzini e della Carboneria quelli che usufruiranno della pista ciclabile”. Poi, avanza pure qualche sospetto: “Forse il vero obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di ridurre i posti auto, per fare in modo che anche qui sorga qualche altro autosilo, o parcheggio sotterraneo”. E, con ironia, conclude: “Tanto l’area libera per ospitare un altro autosilo c’è già ed è quella dell’ex-gasometro!” Però, a temere ricadute negative immediate sono i commercianti che, con il restringimento della carreggiata, sono convinti di perdere molti dei loro attuali clienti di passaggio. Questi ultimi, infatti, non potendosi più fermare nelle immediate vicinanze di questi esercenti, potrebbero decidere di effettuare altrove l’acquisto. Difatti tra gli esercenti che più di altri potrebbero essere penalizzati ci sono sicuramente quelli dei prodotti alimentari, visto che quotidianamente sono tanti a corso Mazzini gli acquirenti di passaggio che si riforniscono nei negozi di alimentari. Per questo Silvio Gidiuli, titolare dello storico panificio “Mazzini”, posizionato quasi di fronte all’ingresso dell’istituto scolastico “Bianchi Dottula”, è un fiume in piena di critiche all’Amministrazione comunale, per la riduzione di posti auto ed il restringimento della carreggiata. “Non basta la crisi economica e l’aumento sconsiderato delle tasse, – commenta il noto panificatore di corso Mazzini – a Bari ci si mette anche il Comune a complicare la sopravvivenza di noi commerciati ed artigiani.” E Gidiuli ne ha per tutti sulla pista ciclabile, non solo contro il Comune, guidato da un sindaco e da una maggioranza di centrosinistra, che ha deciso la realizzazione, ma anche contro i rappresentanti della Circoscrizione, l’Ottava, che ha un Presidente ed una maggioranza di centrodestra, che poco hanno fatto e stanno facendo per tutelarle ragioni di coloro che subiscono le conseguenze di scelte non condivise dell’Amministrazione. “Purtroppo – rileva sempre Gidiuli – i risultati negativi delle scelte sbagliate dell’Amministrazione, come quella di voler costruire a tutti i costi una pista ciclabile a corso Mazzini senza rendersi conto dei rischi per gli esercenti della zona, si vedono quasi sempre a cose già fatte. E, soprattutto, dell’illogicità per come è stata progettata”. Infatti, sostengono alcuni residenti contrari all’intervento, se l’amministrazione Emiliano ci tiene tanto alla pista ciclabile in corso Mazzini, sarebbe stato forse meglio ridurre la larghezza dei marciapiedi di qualche metro, facendo magari una corsia per l’andata su un lato ed un’altra per il ritorno sull’altro, anziché una corsia unica che restringe di molto la larghezza della strada. In definitiva, nonostante le proteste ed i rilievi di tanti commerciati e residenti della zona il Comune ha deciso di realizzare comunque la pista ciclabile in corso Mazzini. E di quelle che sono le priorità e le esigenze effettive della città sembra che a Palazzo di Città se ne infischino altamente. “Eppure – fa notare uno dei cittadini di corso Mazzini – su questa strada sono di casa due importanti assessori della giunta Emiliano, perché proprio in corso Mazzini hanno il loro studio professionale”. Infatti, l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Marco Lacarra, e quello al Bilancio e tributi, Giovanni Giannini, sono entrambi da anni presenti permanentemente in zona, avendo lo studio legale a poche decine di metri uno dall’altro. “Però, in questi anni – rileva ironicamente sempre lo stesso cittadino – Giannini e Lacarra, pur essendo presenti al Comune nella cabina di regia, per il loro quartiere hanno fatto poco o nulla. Ed ora, con la realizzazione di una inopportuna pista ciclabile, la zona rischia pure di diventare più intasata e caotica di quanto non lo sia già, senza che i due esponenti comunali abbiano speso una sola parola per impedire che lo scempio si compia.” E poi conclude: “Speriamo che questa volta a sbagliarsi per la pista ciclabile siano i cittadini e non i politici del Comune”. Anche perché le elezioni amministrative sono ormai alle porte e difficilmente i cittadini di corso Mazzini si potrebbero dimenticare, se i disagi che potrebbero subire dalla costruenda pista ciclabile fossero superiori a quelli prevedibili sulla carta da chi vuole comunque l’intervento e denunciati dagli stessi cittadini, ora che si è forse ancora in tempo per fermare l’opera. O, quantomeno, per modificarne il tracciato.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Luglio 2013

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