Cronaca

“La situazione del comparto chimico è molto difficile”

“La situazione per le imprese del nostro comparto, quello chimico, è molto difficile”: il dottor Amedeo Borricelli, Presidente della Sezione Chimica della Confindustria Bari Bat analizza il momento in atto.

Dottor Borricelli, risulta che alcune note case di acqua minerale non riescono a trovare l’anidride carbonica per rendere frizzante l’acqua e hanno dovuto fermare la linea di produzione…

“Non mi meraviglia. In questo momento si sta verificando un duplice fenomeno. Da un lato il calo della domanda, dall’ altro l’aumento esponenziale del costo delle materie prime. La situazione è diversa rispetto a quella del dopo pandemia”.

Cioè?

“Anche allora si era verificata una impennata nel costo delle materie prime, ma era dipesa dalla ripresa vertiginosa dei mercati sulle ali dell’ottimismo. Tutto il mondo, spinto dalla fine del contagio, aveva riacceso i motori e questo aveva causato una lievitazione dei costi, anche nei trasporti dei container. Oggi la guerra ha fatto precipitare tutto e non mi stupisce che non si trovi l’anidride carbonica per l’ acqua minerale”.

Che tipo di crisi è questa?

“Duplice. Lo è sia da un punto di vista ideologico, sia da un punto di vista economico puro”.

Cioè?

“Mentre dopo la pandemia gli imprenditori, che devono essere ottimisti per natura, vedevano finalmente la luce alla fine del tunnel, adesso siamo alla tempesta perfetta. Ovvero, sono ritornati i contagi per un lato, e dall’ altro non sappiamo quando finirà questa guerra. Non dimentichiamoci che gran parte delle materie prime del settore chimico arrivano da Russia e Ucraina”.

Quali sono le prospettive?

“Allo stato attuale essere ottimisti riesce difficile, eppure dobbiamo cercare di esserlo. La situazione come dicevo è complicata. Tante aziende, inclusa quella che io gestisco, avevano rapporti commerciali anche considerevoli con le nazioni in guerra e tutto ormai è bloccato. Viviamo un momento particolare dal punto di vista economico. Cioè sono calate contemporaneamente sia la domanda che la disponibilità delle materie prime e direi che nel nostro settore siamo alla tempesta perfetta. A tutto questo, e scusate se è poco, si aggiunge una inflazione che ha raggiunto vette inimmaginabili, cioè l’otto per cento che limita il potere di acquisto della gente. La differenza rispetto al tempo pandemico è questa. Mentre allora si pensava che col vaccino si sarebbe risolto il problema, adesso tutto sembra buio e pure gli imprenditori che certamente devono essere per natura fiduciosi, cominciano a perdere la speranza”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 12 Luglio 2022

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