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La “supplica” di Emiliano a Renzi di non dividere la comunità pugliese di centrosinistra

Era nell’aria da tempo la nascita nel consiglio regionale pugliese di un Gruppo del partito fondato dal sindaco di Parma, Federico Puzzarotti, dopo la sua espulsione del M5S. E quasi alla fine della Legislatura regionale, così è stato. Infatti, da ieri è formalmente presente nell’Assemblea pugliese il Gruppo di “Italia in Comune” composto da tre esponenti, Paolo Pellegrino, Antonio Nunziante e Mauro Vizzino, eletti nel 2015 con una delle due liste civiche che anche col nome si richiamavano al candidato governatore poi eletto. Quindi, la nascita del gruppo di Itc in consiglio regionale ha comportato di conseguenza la sparizione della civica “Emiliano sindaco di Puglia”, con cui i tre neo “fizzarottiani” erano stati eletti. Qualche giorno fa – come è noto – anche l’altro Gruppo consiliare il cui simbolo si richiamava al governatore (ndr – “La Puglia per Emiliano”) si è dissolto, dando vita ad una formazione politica più consistente (ben sei consiglieri) che ha assunto il nome di “Senso civico”. Alla debutto del Gruppo regionale di Itc, come era avvenuto per quello di “Senso civico”, è intervenuto il presidente della Regione, Michele Emiliano, che alla fine dell’incontro di presentazione del neo gruppo di “Italia in Comune” alla Regione non ha perso l’occasione per lanciare un invito al fondatore del partito di Italia Viva, Matteo Renzi, per un confronto, al fine di evitare la spaccatura del fronte di centrosinistra alle prossime regionali pugliesi, dove “Italia Viva” ha annunciato di voler presentare un proprio candidato governatore alternativo al governatore uscente. “A questa situazione – ha detto, infatti, Emiliano – possiamo rimediare con un incontro politico, dove le questioni vengono poste sul tavolo e risolte ad una ad una”. “C’è problema Ilva? Sediamoci e parliamo. C’è problema che riguarda Tap, c’è un problema che riguarda Xylella – ha proseguito il governatore – sediamoci e parliamone”. E pur considerando “risibile tutto questo”, Emiliano è disponibile anche ad effettuare delle “discussioni che sembrano non avere particolare fondamento”. Però, ha  sottolineato inoltre lo stesso , “se poi qualcuno sta adoperando la Puglia per discutere con Zingaretti di altre cose, per favore noi abbiamo una campagna elettorale già abbastanza difficile, se avete problemi con Roma gestiteli a Roma, ma non ficcateci dentro la Puglia”, perché “non c’entriamo nulla”. E parlando dell’auspicato incontro chiarificatore con Renzi, il governatore pugliese ha affermato: “Siamo pronti a qualsiasi tipo di discussione nel merito che non sia ovviamente basata sull’antipatia personale”. “Io non ho mai avuto antipatie personali per Renzi” – ha dichiarato Emiliano, che ha precisato: “Anzi, nonostante parecchie controversie ho mantenuto un desiderio di cura e protezione nei suoi confronti. Devo dire che non è andata bene perché è difficile proteggere Renzi, soprattutto da se stesso. Ma ci proverò ancora”. Infatti, il governatore non si è lasciato sfuggire l’occasione per mandare al leader di “Italia Viva” anche qualche allettante messaggio che lo invogli a recedere dall’annunciato proposito di presentare un proprio candidato presidente, in cambio di un aiutino alla strutturazione del suo neo-partito in Puglia. Infatti, ha pure dichiarato Emiliano rivolgendosi a Renzi: “Se la sua lista, ammesso che riesca a farla, aderisse al centrosinistra sarebbe molto più forte e più facile da formare”, perché – secondo lo stesso Emiliano – sarebbe forse anche più semplice “inserire in questa lista anche il dissenso” nei suo confronti, “che è giusto che esista, perché – ha aggiunto il governatore – nessuno ha il desiderio di soffocare questo dissenso”. “Ma un conto è – per Emiliano – il dissenso che cambia un programma di governo e un conto è il dissenso personale che arriva a spaccare il centrosinistra”. In altri termini, Emiliano pur di non spaccare il centrosinistra sarebbe disposto ad adoperarsi per la formazione delle liste renziane pugliesi alle prossime regionali. E qualche addetto ai lavori della politica a tal proposito ironicamente si chiede: “Ma questo suo contributo a volersi prodigare per le liste di Iv non è forse lo stesso suo comportamento per la formazione delle liste degli altri partiti già presenti nella sua coalizione, a cominciare dal Pd e dalla neo formazione pizzarottiana pugliese?” Infatti, la manifestata disponibilità del governatore Emiliano a facilitare la formazione delle liste renziane, qualora i leader di Iv accettasse l’offerta, sarebbe come dire: “In Puglia ci penso io alla formazione delle vostre liste, perché nella mia coalizione possono coesistere sostenitori ed avversari”. Insomma, una sorta di “minestrone” nel quale il vero obiettivo politico sarebbe uno solo: “Far vincere Emiliano, a prescindere”. Ed è forse per questo che Emiliano, come è avvenuto finora, ha sempre vinto, ma poi sostanzialmente non è riuscito mai a produrre i risultati attesi, se non in misura assai inferiore a quelli promessi e talvolta financo contraddittori e confusi. Come, altronde, contraddittorie e confuse appaiono talune affermazioni del governatore pugliese uscente quando ha dichiarato: “Noi non abbiamo paura perché in termini di forza questo tentativo” di Matteo Renzi “direi non preoccupa nessuno”. Infatti, ha pure sottolineato Emiliano: “A noi non preoccupa il fatto che qualcuno stia provando a creare una lista Italia Viva”. E, proseguendo, ha però osservato che la preoccupazione vera è “il problema politico”. Ossia, ha chiarito Emiliano, “il fatto che si torni a questa sinistra che in Puglia abbiamo cambiato negli ultimi 15 anni, dove di fronte ad un dissenso verso una persona si spacca una intera comunità”, concludendo: “Questa cosa è sbagliata”. “Peccato, però, che a fare tale considerazione – ha esclamato, non senza un’evidente ironia, qualche simpatizzante della stessa parte politica di Emiliano – sia  stato proprio colui che in Puglia, per verosimili propri tornaconti, in passato non ha esitato all’occorrenza a spaccare la sua stessa coalizione. E non solo quella…!” Altro che comunità….!

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 11 Febbraio 2020

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