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L’amministrazione Decaro non risparmia nemmeno le lampade votive

L’Amministrazione comunale di Bari, guidata dal sindaco Antonio Decaro, non risparmia dagli aumenti neppure il canone delle lampade votive per i morti. Infatti, ad informare gli utenti che il Comune ha deciso di aumentare il costo del canone annuale delle lampade votive nel cimitero del capoluogo e negli altri sei delle ex frazioni, è lo stesso concessionario del servizio, la società cooperativa Ariete, che da qualche settimana sta facendo recapitare ai familiari dei defunti, oltre al bollettino di conto corrente postale con l’importo dovuto prestampato, anche una lettera con cui informa che “con delibera di Consiglio comunale n. 45 del 29/7/2015, il Comune di Bari ha stabilito il nuovo valore del canone annuale pari ad Euro 16,00 a partire dal 01/01/2015”. In altri termini, l’amministrazione Decaro non solo ha deciso di raddoppiare il costo del servizio di fornitura dell’energia elettrica per ciascuna lampada votiva presente nei sette cimiteri baresi, ma ha addirittura autorizzato il concessionario ha richiede un conguaglio per l’anno 2015 in quanto il raddoppio del costo è stato accordato non solo per i periodi successivi alla data di approvazione della delibera, ma addirittura con efficacia retroattiva dal gennaio dello stesso anno. E questo ai contribuenti baresi del sevizio di illuminazione votiva per i loro defunti, nell’anno in corso, comporterà un esborso triplo rispetto a quello degli anni precedenti, poiché al canone del 2016 raddoppiato si aggiunge quello di un altro 50% di sovra costo a titolo integrativo del canone del 2015 già pagato in base alla vecchia tariffa. Quindi, la decisione dell’amministrazione Decaro di raddoppiare il costo di illuminazione delle singole lampade nei cimiteri è stata presa nel secondo semestre dello scorso anno, ma gli effetti anche per gli arretrati stanno ricadendo ora sui contribuenti baresi. Aumenti che stanno provocando un malcontento pressoché unanime in coloro che stanno ricevendo il bollettino della società Ariete da pagare per intero (canone per il 2016 più conguaglio del 2015) in un’unica soluzione, entro il prossimo 31 maggio. Insomma, una vera “mazzata” come affermano, lamentandosi, i tantissimi cittadini baresi che al cimitero di lampade votive da pagare ne hanno una o più. Perché in uno dei cimiteri baresi quasi tutte le famiglie cittadine di defunti con una lampada accesa ne hanno almeno uno. Ed i baresi che già sono parecchio amareggiati con l’amministrazione comunale per il recente annunciato aumento delle tariffe per lo smaltimento rifiuti (Tarsu), adesso hanno un motivo in più per inveire contro l’Ente barese di corso Vittorio Emanuele per questa ulteriore e sgradevole sorpresa che il sindaco Decaro ha riservato ai suoi concittadini, colpendoli quasi in sordina nel 2015 in ciò che è, forse, a loro più sacro. Ovvero il culto verso i defunti. Ma tralasciando le doglianze di molti cittadini baresi per questo ennesimo aumento di costi nei servizi forniti dal Comune, è comunque interessante riferire  ciò che alcuni di loro si chiedono nello specifico proprio a proposito del servizio di illuminazione votiva presso i cimiteri cittadini. Infatti, rileva con stupore qualcuno che sostiene “come mai il costo di acquisto dell’energia elettrica per gli operatori di questo genere di servizi negli ultimi anni è diminuito, mentre a Bari il Comune ha approvato al raddoppio della tariffa agli utenti?” Però, a far sorgere perplessità sullo scandaloso aumento di tariffa per le lampade votive non è solo tal genere di considerazione, ma vi sono pure molti altri punti poco trasparenti, e quindi poco convincenti per i cittadini in questa vicenda che vede i baresi lamentarsi per un aumento ritenuto ingiusto ed inspiegabile, oltre che esoso. Infatti, a non convincere i tanti cittadini che imprecano contro l’amministrazione comunale per il raddoppio tariffario del servizio di illuminazione delle lampade votive sono le generiche spiegazioni fornite dal responsabile della ripartizione Patrimonio del Comune, l’assessore al ramo nonché vice di Decaro, Vincenzo Brandi che, attraverso un’intervista rilasciata ad un giornale locale on line, ha semplicemente sostenuto che “Il prezzo era ormai fermo da 19 anni, non era mai stato aumentato e dovevamo adeguarci. E siamo comunque sotto la media nazionale. Inoltre parte di questo denaro servirà per adeguare anche gli impianti elettrici del cimitero che, in alcune zone, non sono a norma”. Di fatti, come qualche cittadino ben ricorda, la vecchia tariffa era scaturita da un’offerta di gara pubblica effettuata a suo tempo per l’aggiudicazione del servizio. Offerta che, sempre questo stesso cittadino, fu anche determinante per l’aggiudicazione. Ora invece, alla luce di un aumento così improvviso ed esagerato del costo del servizio, occorrerebbe conoscere più nel dettaglio le modalità di concessione dell’appalto, se non altro per essere un po’ più convincenti di quanto non abbia fatto finora l’assessore Brandi con i cittadini baresi nel giustificare la decisone, con efficacia anche retroattiva, del Comune di fine luglio 2015. Diversamente, coloro che si lamentano per l’esosità della tariffa per le lampade votive avrebbero più di un motivo per lamentarsi, e non solo, per il “caro” defunti che l’amministrazione Decaro non si è fatta neppure scrupolo di infierire sulle tasche dei baresi in un periodo di crisi come quello attuale, ben sapendo che nel capoluogo pugliese per tantissime famiglie il raddoppio di una cifra seppur modesta, qual è il costo di illuminazione della lampada votiva, è un peso grosso come un macigno.          

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 20 Aprile 2016

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